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Ivrea

Ceratti di Forza Italia strizza l'occhio al Terzo Polo. Lo svincolo però è un bluff...

Lo ha fatto pubblicamente con un video su Facebook

Vincenzo Ceratti

Vincenzo Ceratti, segretario cittadino di Forza Italia

Prove tecniche di avvicinamento tra Forza Italia e Terzo Polo a pochi mesi dalle elezioni della prossima primavera. A lanciare chiari messaggi politici è stato nei giorni scorsi il segretario cittadino "azzurro" Vincenzo Ceratti. Lo ha fatto sul suo profilo di Facebook "applaudendo" e condividendo una petizione per il casello di San Bernardo, pensata, ideata e promossa da Azione e Italia Viva, da Massimiliano De Stefano e Paolo Bertolino che peraltro, a tutt'oggi, non hanno ancora ufficializzato "apparentamenti" né con il centrodestra, né con il centrosinistra.

E vabbè, tant'è! Ma è da una vita che se ne parla. E bla, e bla, e bla-bla-bla... Poi non se ne parla più per mesi...  Poi, quasi sempre, ritorna alla ribalta a pochi mesi dall'appuntamento con le urne. Lo svincolo autostradale che a San Bernardo di Ivrea non c'è, è quel che si definisce un argomento "sempreverde" da tirare fuori alla bisogna... Un copione che funziona.

Massimiliano De Stefano (Azione) e Paolo Bertolino (Italia Viva)

Più nello specifico, ai sensi degli articoli 55 e 56 dello Statuto comunale di Ivrea e degli articoli 2 e 5 del regolamento degli istituti di partecipazione, Azione e Italia Viva chiedono all'Amministrazione comunale a guida centrodestra e con un vicesindaco di Forza Italia (Elisabetta Piccoli ndr) di farsi promotrice di un tavolo di lavoro e confronto continuo per raggiungere l'obiettivo nel più breve tempo possibile. 

"C'è la necessità - dicevano qualche giorno fa in un comunicato - di potenziare collegamenti ed infrastrutture per lo sviluppo dell' eporediese e migliorarne la viabilità. In particolare il focus di questa petizione riguarda la concreta costruzione dello svincolo di San Bernardo di Ivrea. Nonostante i pareri favorevoli da più parti e la volontà politica manifestata attraverso delibere, dichiarazioni e documenti programmatitici, infatti non se n'è mai fatto nulla. Riteniamo che la proposta sia stata trascurata e poco dibattuta per giungere ad una soluzione definitiva...".

"Ivrea - aggiungeva De Stefano - ha inserito nel suo piano regolatore lo svincolo autostradale con relativo casello di San Bernardo, come opera strategica dell'autostrada che collega Torino ad Aosta. Il nuovo casello si andrebbe ad aggiungere a quello di Ivrea (1961) e di Scarmagno (inaugurato nel maggio 1964) permettendo un rinnovato ed attuale sviluppo del territorio eporediese...".

Bene chiarire che da lì  in avanti e periodicamente sono stati approvati documenti condivisi poi inviati agli Enti Superiori ... senza che ci sia mai stata una vera e propria risposta.

"Lo svincolo di San Bernardo - insisteva De Stefano - decongestionerebbe il traffico sulla direttrice Ivrea Est -Torre Balfredo - casello di Albiano. Stesso discorso sulla direttrice Ivrea - Romano - casello di Scarmagno e sulla direttrice Ovest - Est (Pedemontana - Terzo Ponte). Il casello sarebbe anche utile per chi deve raggiungere il nuovo quartiere Dora Baltea, dove è presente il nuovo tribunale ed il poliambulatorio. Il costo stimato dell'opera sarebbe di circa 10 milioni di euro e la società Ativa che gestisce la tratta autostradale Torino-Quincinetto (aperta al traffico nel 1961), in più occasioni, ha fornito il suo parere favorevole..."

Insomma secondo De Stefano la petizione servirebbe per rimuovere tutti gli ostacoli burocratici ed economici a sostegno della progettazione e della costruzione dello svincolo San Bernardo di Ivrea "una tra le opere più importanti per lo sviluppo infrastrutturale tra le regioni Piemonte e Valle d'Aosta...".

Ma veniamo al bluff

Solo di una cosa non si tiene conto nella petizione. Di una concessione autostradale scaduta e di un bando per l'affidamento (valore 2 miliardi di euro), la cui storia inizia nel 2019. Sul piatto oltre alla bretella di collegamento Ivrea-Santhià, anche dell’A21 Torino-Piacenza, dell’A5 Torino-Quincinetto, la diramazione Torino-Pinerolo e delle tangenziali di Torino.  

Alla gara hanno partecipato il gruppo Gavio (che già gestisce questi tratti autostradali tramite di Ativa) e il Consorzio Stabile Sis, un gruppo italo spagnolo guidato dalla famiglia Dogliani di Cuneo.  

Il raggruppamento di Astm è stato dapprima escluso (in sede di pre-qualifica) ma poi riammesso. Alla fine (Abracadabra) si è aggiudicato le concessioni con il punteggio migliore (93,40 su 100).  

Peccato che subito dopo sia arrivata la mazzata. Prima il Tar del Lazio e poi il Consiglio di Stato hanno confermato la decisione presa dalla commissione di gara «per mancanza dei requisiti da parte della capofila concessionaria» cioè la Salt, Società Autostrada Ligure Toscana, controllata dall’Astm, che non aveva la qualifica di costruttore, qualifica che però avevano e hanno le altre società mandanti (Itinera, Euroimpianti, Sinelec e Proger).

Ha fatto seguito, nel giugno dello scorso anno l’ennesimo ricorso di Astm contro la decisione del Ministero e a novembre del 2021 è arrivata la sospensione del Consiglio di Stato dell’aggiudicazione provvisoria del luglio 2021. Morale? Una sentenza ancora non c’è.

Al contrario si prevede di andare alle calende greche ed è davvero un peccato, considerando che i vecchi gestori continuano a gestire con il minimo sforzo, pur incassando con il massimo dei risultati. Tutti, nessuno escluso, a cominciare da Ativa, la cui concessione della tangenziale di Torino, della Torino Quincinetto e della bretella di Santhià è scaduta addirittura (udite, udite) nel settembre del 2016, sei anni fa.

Con il senno del poi, non si fosse perso tutto questo tempo, a pochi mesi dalla scadenza della concessione, si sarebbe  potuto prorogarla in cambio di un project financing contenente un mucchio di interventi su tutta la rete autostradale, compreso lo svincolo di San Bernardo... Con l'aria che tira e considerando che nella gara il casello di San Bernardo proprio non c'è (e di lavori da fare il Governo ne ha inseriti un mucchio)  i tempi anche solo per farsi ascoltare sarebbero lunghissimi, non inferiori a 4 o 5 anni... Insomma la solita storia: e-blà, e-blà, e-blà.

Tornando alla petizione qualcuno a questo punto ci spieghi il senso di tutto questo. Che facciamo? Obblighiamo Sertoli ad andare dal Magistrato per obbligarlo a emettere una sentenza? Poi lo mandiamo dal Ministro per modificare il bando di gara e fargli inserire il casello? Poi rifacciamo il bando di gara e aspettiamo di capire chi lo vince?  Oppure chiediamo ad Ativa di farci un casello a umma umma? Qualcuno ci spieghi "chi", "che cosa" e "quando" e soprattutto lo spieghi ai cittadini che, inconsapevolmente applaudono alle "sparate" su Facebook, non per colpa loro, solo perché non sanno...

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