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Prima notte in carcere per Nicolas Sarkozy tra urla, minacce e insulti (VIDEO)

Una prima notte da incubo in carcere per l'ex presidente francese condannato per associazione a delinquere

La prima notte di Nicolas Sarkozy nel carcere parigino della Santé è stata segnata da un clima di ostilità e caos. Dalle celle del penitenziario, detenuti armati di telefoni hanno urlato insulti e minacce contro l’ex capo di Stato, filmando tutto e trasmettendo in diretta su TikTok. In alcuni video, si sentono grida come «Sarkozy, stai attento!» e «Ti faremo la pelle!». La Procura di Parigi ha già aperto un’inchiesta per minacce di morte.

Sarkozy, primo ex presidente della Quinta Repubblica francese a finire in prigione, si trova in isolamento in una cella di nove metri quadrati, sorvegliato giorno e notte da due agenti armati. Una misura eccezionale, spiegano dal ministero dell’Interno, «necessaria per la sua sicurezza», ma che ha suscitato polemiche tra le guardie carcerarie, che l’hanno definita «uno schiaffo alla professionalità del personale penitenziario».

La notte è stata lunga. Secondo i legali dell’ex presidente, i detenuti «hanno fatto rumore tutta la notte, sbattendo sui muri e gridando il suo nome». Una tradizione carceraria in Francia, dicono alcuni, ma che in questo caso ha assunto toni violenti e intimidatori. Le immagini dei video, circolate rapidamente sui social, mostrano l’atmosfera esplosiva all’interno della prigione, trasformando l’ingresso di Sarkozy in un evento mediatico di proporzioni inedite.

Il ministro dell’Interno Laurent Nuñez ha disposto un monitoraggio continuo della situazione, mentre il governo cerca di contenere le critiche per la gestione della detenzione di un ex capo di Stato. Intanto, l’ex rivale politica Marine Le Pen ha definito «una vergogna nazionale» quanto accaduto: «Sarkozy non è un detenuto come gli altri. Questa barbarie non può compiacerci».

Sarkozy, condannato a cinque anni di reclusione per associazione a delinquere nel caso dei presunti fondi neri provenienti dal regime di Gheddafi, aveva dichiarato prima dell’arresto: «Dormirò in cella a testa alta». Ma la prima notte alla Santé, tra urla, minacce e dirette social, ha mostrato il lato più crudo e imprevedibile della giustizia francese.

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