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‘Ndrangheta

Processo Platinum: la Procura chiede condanne per 32 anni di carcere

In tribunale a Ivrea le requisitorie del Pm. La pena più elevata per Mario Vazzana: chiesti 8 anni e 5 mesi di reclusione

Processo Platinum: la Procura chiede condanne per 32 anni di carcere

Operazione Platinum Dia

Trentadue anni di carcere, complessivamente. Sono le richieste di condanna che ieri il pubblico ministero della Dda Valerio Longi ha formulato a conclusone della requisitoria nel processo Platinum nei confronti degli imputati per associazione a delinquere di stampo mafioso.

E’ alle battute finali il procedimento penale, celebrato con rito ordinario a Ivrea (altri avevano scelto di essere giudicati con riti alternativi, ndr)  sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel tessuto economico e sociale del Canavese, in particolare nelle città di Volpiano e Chivasso.

Alla sbarra gli imputati Francesco Vazzana che deve rispondere, come il fratello Mario Francesco, Antonio Agresta e Domenico Aspromonte, dell’accusa di essere affiliato alla ‘Ndrangheta. Con loro anche Domenico Spagnolo, accusato di estorsione con l’aggravante del metodo mafioso, e l’ispettore Paolo Busso, vigile del Comune di Volpiano, accusato di abuso d’ufficio.

Le richieste del pm vanno da un minimo di un anno di reclusione ad un massimo di 8 anni e 5 mesi di carcere.

Eccole: un anno chiesto per Antonio Agresta in continuazione con altre condanne, un anno e 10 mesi per l’ispettore di Polizia municipale di Volpiano Paolo Busso, 6 anni e 8 mesi per Giuseppe Vazzana e Domenico Spagnolo, 7 anni e 9 mesi per Domenico Aspromonte, 8 anni e 5 mesi per Mario Vazzana.

L’accusa sostenuta dal pm, anche durante la lunga requisitoria durata 8 ore, è che l’operazione Platinum del maggio 2021 ha messo in evidenza l’evoluzione della ‘ndrangheta che opera “attraverso uomini di impresa che avrebbero messo a disposizione della ‘ndrina di Volpiano le loro capacità”. 

In particolare i fratelli Vazzana, titolari a Volpiano dell'Hotel che porta il loro cognome, si sarebbero prodigati nel fornire ospitalità ad affiliati, ma anche a garantire occupazioni.

Il pubblico ministero ha anche sottolineato i rapporti tra Giuseppe Vazzana e la politica locale, in particolare alla vigilia delle elezioni amministrative del 2017 e con il sindaco Claudio Castello  con cui avrebbe avuto “un rapporto d’amicizia”.

I Comuni di Chivasso e di Volpiano, costituitisi parte civile con gli avvocati Andrea Castelnuovo e Giulio Calosso, hanno chiesto rispettivamente risarcimenti per 30 mila e 37 mila euro.

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