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SETTIMO TORINESE

La polemica sulla fiera del "cavolo". Bessone risponde a Bertotto. Tutto inizia dalla "supercazzola"

Chi può dirlo se questa sarà davvero l'ultima puntata del "botta" e "risposta"

in foto, Silvio Bertotto

in foto, Silvio Bertotto

Spett. Redazione di “LA VOCE”, Settimo Torinese.

La polemica a puntate sulle fiere di Settimo l’ha aperta il maestrino dalla matita rossa, quando ha colto l’occasione di un refuso per spandere sprizzi lustrali onde marcare la sua giurisdizione storiografica su Settimo.

Dai briosi commenti a me espressi da lettori de La Voce non posso condividere la qualifica di noiosissima affibbiata alla polemica che ha, per contro, vivacizzato l’interesse verso argomenti solitamente “di nicchia”.

Nulla da eccepire  circa la ginnasiale lezione sul significato della parola feria, che può anche indicare tempo d’interruzione delle quotidiane attività urbane di nobili e borghesi cittadini quando, fino al secolo scorso, si portavano nei loro latifondi, il padrone a controllare il regolare svolgimento delle operazioni di raccolta dei prodotti agroalimentari e i famigliari e amici: a fare festa col godersi la frescura all’ombra di boschetti nei pressi di una bealera nel periodo della mietitura e dedicarsi alla caccia durante la vendemmia.

Non reputo l’etimologia una scienza pura, pur tuttavia rappresenta un fertile terreno d’indagine per risalire al significato originario di un lemma tra il groviglio di ipotesi espresse da più studiosi della materia.

Orbene per quanto concerne la parola feria pur condividendo l’opinione di chi la fa derivare dal tardo latino ferîa, pervenuta dal latino classico feriae,- arum   che proviene a sua volta da fèsiae attinente a festus e al parimente latino festa da dies festae,ossia: giorno festivo, non posso negare qualche simpatia per chi  afferma che la parola fiera deriva anch’essa dal altino feria essendo un grande mercato che si fa in giorni e luoghi prestabiliti, spesso in occasione di feste religiose.

In più, per quanto riguarda la genesi dell’attività fieristica condivido la lezione secondo la quale: “la radice fern, da cui la parola fera e la voce italiana  fiera indica in modo indubbio come in questi luoghi gli abitanti portavano (ferebant) i loro prodotti”; ecco svelato l’arcano che stringi – stringi feria e fiera sono figlie gemelle del verbo latino fêro, fers.

“ Tanta rablada për gnente!- tanto codazzo per nulla” direbbe Tòni Mangiasman-i.

                                                              Francesco Pietro Bessone

p.s. rimando per ulteriori approfondimenti “fieristici” alla lettura dell’opuscolo che ho pubblicato nel 1977 “LE FIERE DI SETTIMO TORINESE” ; per l’onorificenza del Cavolo alla ricerca tra le pieghe della storia.

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