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Settimo Torinese

Bertotto vs Bessone parte terza. Botta e risposta sulla "fera dij coj". Avanti Savoia

Continua la disposta

Vittorio Emanuele II

Vittorio Emanuele II

Non me ne voglia l’inclito geometra Francesco Bessone, di cui apprezzo l’estro ironico nei miei confronti, ma devo confermare ciò che ho scritto. I Savoia non hanno mai istituito un Ordine del cavolo, tanto meno nel 1773, l’anno in cui Vittorio Amedeo III salì al trono. Constato che le notizie riportate sono tratte, interpolandole, da Wikipedia. Essendo devoto di San Tommaso, sono disponibile a ricredermi quando mi si presenteranno le relative regie patenti.

Vittorio Amedeo III non ha nulla a che vedere coi grissini che, stando alla tradizione (e soltanto alla tradizione), furono confezionati per il futuro Vittorio Amedeo II, il nonno del menzionato sovrano. Nel 1459 non si teneva, a Settimo Torinese, alcuna fiera. Il citato articolo degli statuti locali, da considerarsi nella sua interezza, non giustifica affatto ciò che si sostiene nella replica al mio testo.

In sintesi, l’istituzione della fiera d’autunno fu richiesta il 12 novembre 1846 dall’amministrazione comunale presieduta dal sindaco Domenico Sgherlino. Il re Carlo Alberto autorizzò la fiera con le patenti del 14 marzo 1848. La prima edizione si tenne cinque anni dopo, il 19 ottobre 1853. Il 13 novembre 1861, essendo sindaco Costantino Ghiotti, il consiglio comunale propose di posticipare la rassegna al terzo lunedì di novembre. Il che fu autorizzato, il 3 maggio 1863, da un decreto del re Vittorio Emanuele II. Tutti gli atti citati sono di pubblico dominio. Et de hoc satis.

I due precendi articoli

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