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30 Luglio 2025 - 16:31
Ivrea e Valli di Lanzo sulla Lonley Planet "Alpi on the Road"
Il 25 luglio è uscita in libreria una guida destinata a cambiare il modo di pensare le Alpi. Si intitola “Alpi on the road”, porta il marchio Lonely Planet ed è molto più di una raccolta di suggerimenti turistici: è una dichiarazione di intenti. Una chiamata al viaggio consapevole, lento, rispettoso. Un atlante alpino per chi vuole riscoprire la bellezza delle terre alte non solo attraverso i panorami, ma anche tramite le persone, i sapori, le storie.
Tra i 50 itinerari proposti, che attraversano sette Paesi (Italia, Francia, Svizzera, Germania, Austria, Liechtenstein e Slovenia), c’è anche un percorso interamente dedicato a Ivrea e alle Valli di Lanzo. Un piccolo miracolo editoriale per il nostro territorio, finalmente riconosciuto come porta d’accesso privilegiata alle Alpi piemontesi. L’itinerario — della durata consigliata di cinque giorni — parte da Ivrea, tocca la Valchiusella, attraversa il Parco Nazionale del Gran Paradiso con tappa a Ceresole Reale, risale le tre Valli di Lanzo fino a Usseglio e Balme, prima di chiudersi nella suggestione medievale di Lanzo Torinese.
La guida è firmata dal giornalista valdostano Denis Falconieri, autore coordinatore di un volume italiano di Lonely Planet, carica mai assegnata prima. Falconieri, che conosce le montagne come si conoscono gli angoli più intimi della propria casa, non si è limitato a raccogliere indicazioni: ha costruito un racconto. "Gli itinerari suggeriti partono dalle città per collegarle alla montagna - spiega Falconieri - e molti valicano i confini, proprio evidenziare come le Alpi siano una cerniera tra i popoli e non una barriera".
Nell’introduzione scrive: “Fare un viaggio on the road attraverso le Alpi significa ritrovarsi al cospetto di montagne maestose con ghiacciai scintillanti, percorrere valli selvagge ammantate di foreste che si stendono a perdita d’occhio e vivere avventure outdoor all’insegna dell’adrenalina. Significa anche visitare città romantiche e ricche di monumenti, confrontarsi con culture millenarie e scoprire le tradizioni gastronomiche che caratterizzano ogni regione”. E ancora: “Oggi più che mai, la montagna ha necessità di essere curata e rispettata: trasformate il viaggio in un’opportunità di conoscenza e di approfondimento, che vi permetta di diventare ambasciatori di questo messaggio”.
Denis Falconieri, giornalista originario di Aosta e autore coordinatore della guida appena pubblicata
Ogni percorso è studiato per guidare il viaggiatore lungo strade panoramiche e suggestive, accompagnandolo con mappe dettagliate e indicazioni chiare tappa dopo tappa. Non manca l’attenzione alla parte organizzativa: la guida include consigli pratici sull’abbigliamento da montagna e sulla sicurezza, con innumerevoli suggerimenti per chi desidera svolgere attività outdoor, con livelli di esperienza diversi, dall’escursionismo alla bicicletta o alle gite in battello. Una sezione è dedicata a chi viaggia in moto o in auto, con accorgimenti sulla guida in montagna, la stagionalità dei valichi alpini e le specificità dei percorsi ad alta quota.
Il capitolo su Ivrea e le Valli di Lanzo è una sintesi perfetta della filosofia di Falconieri. Si parte da Ivrea, città d’Olivetti e Patrimonio Mondiale Unesco dal 2018, raccontata nel suo duplice volto di cittadella industriale illuminata e meta turistica viva tutto l’anno. Un richiamo speciale è riservato al Carnevale, che fa di Ivrea l’unico luogo in cui l’arancia diventa gesto politico e festa popolare insieme.
Dall’anfiteatro morenico eporediese si entra nella Valchiusella, stretta, silenziosa, misteriosa. Un territorio ancora poco battuto dal turismo di massa, dove il Lago di Alice Superiore e le pareti verticali della palestra di Traversella regalano panorami e adrenalina in parti uguali. Si prosegue poi verso il Parco Nazionale del Gran Paradiso, con tappa a Ceresole Reale: un gioiello alpino che guarda alla Valle d’Aosta, amato da escursionisti, ciclisti, climber e sognatori. Il Colle del Nivolet, con i suoi laghi incastonati nella roccia, diventa qui la fotografia perfetta di tutto il viaggio.
Poi l’itinerario risale verso le tre Valli di Lanzo: Val Grande, Val d’Ala e Val di Viù, ciascuna con i suoi segreti. Dalla quiete del Vallone di Sea alle piste da fondo del Pian della Mussa, dal Museo dell’Alpinismo di Groscavallo al Rifugio Gastaldi, ogni tappa è un’occasione per incontrare il volto umano della montagna. Una montagna che non è parco tematico, ma spazio da vivere e comprendere.
Il viaggio si chiude a Lanzo Torinese, crocevia inevitabile per chi vuole esplorare queste valli. Qui si passeggia tra piazza Gallenga, la Torre Civica e il ponte gotico detto del “Diavolo”, senza perdere la vista spettacolare su tutta la conca.
Il volume è arricchito da approfondimenti culturali — sulla storia locale, le tradizioni, le identità linguistiche —, fa focus sulle Green Community e da sezioni dedicate alle soste gastronomiche e alle specialità regionali. Le numerose fotografie a colori restituiscono la bellezza e la varietà del paesaggio alpino, dalle cime innevate ai borghi di pietra, dai laghi cristallini agli alpeggi. È una guida per viaggiatori curiosi, consapevoli e indipendenti, scritta, verificata e testata per chi ama costruire il proprio itinerario giorno per giorno, con il piacere della scoperta e lo sguardo sempre rivolto al viaggio.
Accanto a Falconieri, a ispirare il progetto c’è Marco Bussone, presidente nazionale di Uncem, che così commenta:
«Nel 1984 usciva la prima edizione di un libro che è rimasto pietra miliare nella storia delle politiche per la montagna. Il geografo Warner Batzing pubblicava “Le Alpi”. Un faro per comprendere le geografie europee. Poco dopo sarebbero arrivate una serie di iniziative istituzionali come la Convenzione delle Alpi e poi la cooperazione transnazionale con “Spazio alpino”, da ultimo nel 2013 la Strategia macroregionale alpina. Sette Stati, 70 milioni di abitanti, 48 regioni. È da qui che siamo partiti, Lonely Planet e Uncem – evidenzia Marco Bussone – per un racconto delle Alpi On the Road, da attraversare e da vivere, nella prima guida turistica che unisce la ‘regione unica al centro dell’Europa’, le Alpi-cerniera che non sono più barriera fra gli Stati, ma da solcare per scoprire come stanno cambiando i paesi, come si modificano i versanti, i terrazzamenti e le foreste, le montagne, l’accoglienza, i campanili».
E conclude: «Questi itinerari sono i migliori per scoprire innovazione, trasformazioni, grandi opportunità, ma anche la capacità di stare nelle grandi transizioni. Come le Alpi affrontano la crisi climatica e demografica, lo spopolamento, e come le comunità locali che abitano migliaia di piccoli paesi stanno in relazione e dialogano con le città. Questi itinerari partono infatti dai capoluoghi, dove ci sono stazioni, aeroporti, hub di merci, ma anche università, centri di ricerca, grandi imprese. Le città – prosegue Bussone – che guardano alle valli alpine per andarle a scoprire in modo nuovo, con nuovi occhi rinnovati dalla scelta di affrontare le crisi di oggi con le risposte di domani. Insieme. Comunità nella sostenibilità, green community che dimostrano come i Comuni alpini di tutti e sette i Paesi sanno crescere nel NOI, oltre i campanilismi, oltre le difficoltà, scoprendo nella montagna più unita alle città. Un nuovo fronte anche di accoglienza, oltreché di vivibilità che fa bene a tutto il vecchio continente».
In un mondo che brucia di fretta e consumo, la guida di Falconieri è un invito a rallentare. E a ricordarci che, a volte, la strada più lunga è quella che porta più lontano.
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