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15 Dicembre 2025 - 21:37
Le bancarelle del Mercatino di San Giusto
Il 14 dicembre 2025 è una domenica che sul calendario dovrebbe essere evidenziata e segnata in rosso. A dieci giorni dalla Vigilia, ci si aspetterebbe le vie e le piazzette stracolme di gente. Eppure, camminando tra le bancarelle del mercatino di Natale di San Giusto Canavese, la sensazione dominante non è la fretta, ma calma.
Avvicinandosi agli stand dei commercianti e degli artigiani, la prima cosa che colpisce è la qualità. Da una parte ci sono i produttori locali, con i sapori del territorio: barattoli di miele e propoli, tartufi, frutta e verdura. Dall'altra c'è l'artigianato vero. Mani che lavorano il legno, lana e stoffa, per creare pezzi unici, lontani anni luce dalla grande distribuzione. Borse fatte all'uncinetto, taglieri in legno, collane e gioielli, oggetti a tema natalizio.
Ma la vera sorpresa, che ha dato un tocco vintage alla giornata, è stata la presenza di banchi dedicati al collezionismo. Vedere macchine fotografiche analogiche accanto a pile di fumetti d'epoca e libri antichi che raccontano la storia del nostro Canavese è un vero e proprio viaggio nel tempo, un tuffo nel passato. A dare un tocco di eleganza in più, proprio davanti al Palazzo Comunale, c’erano loro: le auto storiche della Fiat, decorate con fiocchi rossi. Motori che hanno fatto la storia e oggetti che richiedono tempo e passione per essere apprezzati: quel tempo che oggi, purtroppo, sembrava mancare ai visitatori.

La bellezza della merce esposta, però, si è scontrata con la dura realtà dei numeri. Parlando con i commercianti emerge un clima dolceamaro. "C'è poca gente" affermano due venditori di miele. "Rispetto agli scorsi anni, l'affluenza è calata drasticamente, penalizzando le vendite occasionali. Per fortuna la nostra solita clientela è passata lo stesso e ha continuato a comprare i nostri prodotti, garantendo un minimo di continuità." Spostandosi più avanti, troviamo Carmelo che con i suoi banconi pieni di fumetti, videogiochi e bambole si aggira tra i prodotti invenduti, nella speranza di veder arrivare qualche cliente.
Un altro commerciante racconta di aver avuto clienti nel corso della giornata, ma di aver guadagnato molto meno rispetto ad anni fa. Non è solo una questione di incassi mancati, ma di atmosfera. I mercatini di paese vivono di incontri e di gente che si ferma a chiacchierare. Oggi, invece, i venditori avevano tutto il tempo del mondo per spiegare i loro prodotti ai pochi passanti, una disponibilità preziosa per chi c'era, ma un segnale preoccupante per l'evento in sé.
Tra le bancarelle non c'erano solo venditori, ma anche il cuore pulsante del paese. La Pro Loco di San Giusto Canavese e l'energia dei Coscritti 2008 hanno animato la piazza, portando quel senso di unione tipico dei nostri paesi. Forte anche la presenza della solidarietà e dell'amore per l'ambiente e gli animali, con gli stand della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente e la raccolta fondi per il Canile di Caluso. Segnali di una San Giusto viva e generosa.

Lo stand della Lega Ambiente Difesa Animali e Ambiente
In questa giornata fredda, però, non è mancato il calore umano. A sollevare il morale ci ha pensato il Piccolo Bar di San Giusto, che ha offerto canestrelli alle persone presenti. Niente scontrini: solo la voglia di condividere un dolce tipico e tanto amore. Un gesto semplice che ha fatto sentire tutti a casa, coccolati tra un acquisto mancato e una chiacchierata.
Perché questa domenica? Forse la colpa risiede nella concorrenza dei grandi eventi: i villaggi di Babbo Natale giganti, i centri commerciali riscaldati, o le Luci d'Artista a Torino che attirano tutti in città. O forse le famiglie che, in questa economia, selezionano con cura dove andare e, soprattutto, dove spendere.
Resta un fatto: ignorare questi appuntamenti significa perdere l'occasione di trovare un regalo unico, quel fumetto che manca alla collezione o quella borsa fatta a mano. Mentre cala la sera, la speranza è che questo sia solo un caso. San Giusto Canavese ha dimostrato di saper offrire qualità ma, ancora di più, originalità. Per il futuro, l'augurio è che il territorio torni a stringersi attorno ai suoi artigiani perché il Natale più autentico spesso si nasconde proprio dietro l'angolo di casa, su un banchetto che vende ricordi e dolcezza.
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