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02 Febbraio 2025 - 12:01
Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese
Settimo Torinese sprofonda nel buio. Non è una metafora, purtroppo, ma la realtà che sempre più spesso i cittadini si trovano a vivere, letteralmente, nelle tenebre. Intere zone della città, dal centro fino al Villaggio Fiat, rimangono sempre più spesso senza illuminazione pubblica, e le segnalazioni sui social si moltiplicano. Una volta è via Verdi, un'altra volta via Pascoli, poi via Svilio Pellico. Negli ultimi due mesi di situazioni critiche se ne sono verificate almeno una decina... Non sono un po' troppe? L’ultima interruzione di massa è avvenuta proprio l’altra sera in pieno centro, gettando nello sconforto chi si è trovato a percorrere strade e marciapiedi senza nemmeno un lampione funzionante.
Sui gruppi Facebook locali fioccano i commenti: “Chiamiamo l’Enel!” scrivono esasperati i residenti. Ma davvero la soluzione è così semplice? No. Perché la manutenzione della pubblica illuminazione non è responsabilità di Enel, ma del Comune.
Secondo l’articolo 14 del Codice della Strada, la gestione e la manutenzione dell’illuminazione pubblica spettano all’ente proprietario della strada, ovvero al Comune di Settimo Torinese. È quindi l’Amministrazione comunale a dover garantire che lampioni, impianti e sistemi di illuminazione funzionino correttamente. Se interi quartieri rimangono al buio per ore, non è un problema di Enel, ma della scarsa gestione del servizio pubblico da parte del Comune.
Eppure, di fronte alle proteste dei cittadini, l’Amministrazione guidata da Elena Piastra continua a brillare – ma solo per la sua assenza. Nessuna comunicazione ufficiale, nessun piano straordinario per ripristinare il servizio, nessuna spiegazione ai cittadini che ogni notte si trovano a dover affrontare strade poco sicure e marciapiedi invisibili.
Il Villaggio Fiat, in particolare, è diventato una sorta di “zona fantasma”, dove le interruzioni dell’illuminazione pubblica sono ormai la norma. Qui le lamentele dei cittadini si susseguono da mesi, eppure il Comune sembra non aver mai trovato una soluzione definitiva. C’è forse un problema strutturale mai risolto? O una semplice, colpevole negligenza?
Di certo, la giunta comunale sembra più impegnata a organizzare eventi e a vantarsi di progetti sulla sostenibilità, mentre intere aree della città restano immerse nell’oscurità.
Il paradosso è che, mentre si discute di innovazione e transizione ecologica, i cittadini di Settimo devono girare con le torce per non inciampare nei marciapiedi dissestati.
Ci si aspetterebbe che il Comune di Settimo Torinese – consapevole della sua responsabilità – fornisse risposte rapide e soluzioni concrete. Ma finora, le uniche luci che sembrano accendersi sono quelle delle polemiche.
Possibile che non ci sia un piano di manutenzione ordinaria per l’illuminazione pubblica? Possibile che ogni blackout colga l’Amministrazione impreparata, come se fosse un evento straordinario e imprevedibile? A giudicare dal silenzio che accompagna questi disagi, sembrerebbe di sì.
Insomma, mentre i cittadini si chiedono se sia il caso di armarsi di lanterne per attraversare le strade, il Comune sembra preferire la politica dello struzzo. Ma ignorare il problema non lo farà certo sparire – anzi, rischia di rendere Settimo una città sempre più buia.
UNA CARRELLATA DI ARTICOLI SUL BUIO A SETTIMO TORINESE
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