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Settimo Torinese
06 Agosto 2024 - 22:42
L'assessore Raso
E’ agosto. Fa un caldo pazzesco e sui social che cosa c’è? Toh guarda una nuova puntata di “Quark” o di “Geo”, ma in versione tutta settimese.
E c’è l’assessore Allessandro Raso (deleghe a: Ambiente e parchi, Trasporti, Mobilità sostenibile e viabilità, Innovazione) che con la pacatezza di Alberto Angela, ci spiega come la natura, con i suoi tempi silenziosi, sta lentamente colonizzando il nuovo Parco Berlinguer.
Segue la sindaca Elena Piastra nei panni di Licia Colò, che condivide orgogliosa le prime immagini di una famiglia di anatroccoli.
Ma c’è qualcosa che non torna. Mentre la nostra conduttrice di punta dei social settimesi ci delizia con le sue riprese ravvicinate degli uccellini acquatici, lo spettatore attento non può fare a meno di notare che il cosiddetto “pezzo nuovo” del parco, quello dei 60 mila metri quadri e duemila alberi, non è ancora finito nonostante sia già stato inaugurato e presentato ai cittadini, almeno una decina di volte, di cui un paio nel bel mezzo della campagna elettorale……Tant’è!
Oggi è un altro giorno e l’Amministrazione comunale sembra più interessata a celebrare i successi di madre natura, che peraltro non sono suoi.
Che poi se vogliamo proprio parlare di madre natura allora si farebbe bene cominciare anche un po’ a raccontare che cosa si sta facendo per limitare il degrado che invade Settimo Torinese, parchi compresi. Perchè le imprese che si occupano del verde pubblico, quando raramente se ne occupano, lasciano sul posto a marcire e a imputridire l’erba tagliata e infine perchè non si fanno foto ai topi e alle pantegane che stanno colonizzando interi quartieri. Anche questa è “madre natura”
Dovrebbero farlo, guarda un po’, proprio l’assessore Raso delegato a questo, e la sindaca, novelli fotoreporter.
Insomma, suvvia, presentare la famiglia papera come se fosse la scoperta del secolo ci sembra un po’ troppo. S’aggiunge che ancora non si è capito quando finiranno i lavori con quegli alberi che disperatamente cercano di trovarsi uno spazio tutto loro e di sopravvivere in mezzo alla sterpaglia.
Ecco appunto l’erba alta. Meno male che non sono papaveri, ma se apriamo quest’altro fronte, s’intende quello delle metafore, ci sa tanto che andremmo oltre una ragionevole comprensione di quella che è e rimane la solita “propaganda” trita e ritrita del “nulla cosmico” di cui era intrisa la precedente Amministrazione comunale senza soluzione di continuità con l’attuale..
Di sottofondo ci viene in mente una canzone magari canticchiata sotto ad un balcone: “Lo sai che i papaveri sono alti alti alti....” .
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