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Settimo torinese

La mensa costa troppo? Gaiola se ne strafotte e dice no al “baracchino” e al pranzo al sacco

Al diavolo la mensa, i genitori e i bambini, lunga vita all’assessora che ha capito tutto su come si raccolgono le preferenze. Ave Gaiola!  

Chiara Gaiola

Chiara Gaiola

E poi c’è l’assessora Chiara Gaiola. Con la precedente giunta del Piastra Uno, si occupava, come tutti sanno, di “Commercio e mercati cittadini, promozione della Città e associazioni culturali, partecipazione e politiche giovanili”. Davvero tanta roba che a ben vedere però,  per com’è messo il commercio oggi, ci sa tanto che non se ne sia praticamente mai occupata, lasciando che le cose andassero come in un altro modo non potevano andare, cioè a “ramengo”. 

Oggi, nella giunta del “Piastra Due”, si occupa di “Asili nido e scuola, formazione continua, associazioni culturali, politiche giovanili, misure e interventi per la tutela dei minori, servizi a sostegno delle famiglie, pari opportunità, diritti LGBTQIA+, lotta alla violenza sulle donne”.

E ci risiamo. Di nuovo un mare di cose. Peccato che il modo in cui sembra voler gestire il tutto sembra una fotocopia del passato. 

Il buongiorno, infatti, si vede dal mattino e il nulla cosmico è già iniziato nella risposta ad un’interpellanza sui costi della refezione scolastica presentata durante l’ultimo consiglio comunale dalle Opposizioni.

“La mensa costa troppo”, le hanno detto. “Le famiglie non ce la fanno più a pagare”, hanno stigmatizzato. 

E lei, che ha risposto? Per appunto “Nulla”, semplicemente “no”. 

Un “no” duro come la pietra in faccia a quei genitori che, per risparmiare, vorrebbero preparare il pranzo al sacco (o baracchino) per i propri figli. Gaiola, peraltro, in difetto di motivazioni, insieme al consigliere comunale Antonio Augelli, ha tirato in ballo una serie di problematiche legate alla sicurezza alimentare e al disagio di chi si troverebbe a mangiare pietanze diverse, senza considerare che anche nella quotidianità non a tutti i bambini vengono serviti gli stessi cibi, ma lo si fa in base alla religione e alle intolleranze.

Chiara Gaiola e Elena Piastra

Chiara Gaiola e Elena Piastra

Ora, tra i tanti problemi di oggi, è evidente che quello dei costi in capo alle famiglie, per un’amministrazione di sinistra o che aspira a esserlo, dovrebbe essere una priorità. Come può un’assessora che, oltre alle scuole si dovrebbe occupare, guarda un po’ anche di “sostegno al disagio” a non rendersi disponibile a sedersi attorno a un tavolo, magari in commissione?

Un’assessora così non è semplicemente inutile?

Resta lo stupore (si era stupita pure lei...) per i voti di preferenza raccolti alle ultime elezioni amministrative, ben 733 “con i suoi jeans, le sue sneaker ed il miglior sorriso di cui disponeva...”.  

E queste ultime sono propri parole sue...!

Su Facebook Gaiola si era chiesta come avesse fatto non senza dimenticarsi di ringraziare la mamma, il papà, gli amici e  la rete che in città s’era mossa per raccontare un “pezzettino” di lei e quello che aveva fatto nei cinque anni precedenti. 

Ecco. Ci piacerebbe anche a noi sapere che cos’ha fatto!  Gaiola che hai fatto?

Poi si fa un elenco dei contributi erogati nei primi mesi di quest’anno ed è tutto molto,  ma molto più chiaro… 

Al diavolo la mensa, i genitori e i bambini, lunga vita all’assessora che ha capito tutto su come si raccolgono le preferenze. Ave Gaiola!  

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