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Settimo Torinese

La sindaca Elena Piastra dà i numeri sul Mu.Ch Il dubbio che non sappia usare la calcolatrice...

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In questo clima agostano leggiamo sul profilo Facebook della sindaca Elena Piastra una polemica con La Voce sul MU-CH, il nostro Museo della Chimica. 

Sostiene, la sindaca, che non avremmo dato i numeri giusti, che ce li saremmo inventati.

“Partiamo da qualcosa di molto raro nel mondo della cultura e delle concessioni pubbliche:  il nostro Museo della Chimica si autosostiene - scrive la nostra - Significa che non ha un contributo comunale, ma vive grazie ai biglietti venduti e al sostegno di alcune imprese.  Ma quel che è più interessante credo sia leggere i numeri. Dal 2 luglio 2022, giorno di apertura, a fine giugno 2024, sono entrate nel MU-CH 78.000 persone (77.896) di cui 20.158 studenti. I numeri sono altissimi, soprattutto pensando alle dimensioni ridotte dello spazio… E ancora più interessanti mi sembrano le provenienze delle persone che visitano il MU-CH: il 66% è piemontese, il 20% è lombardo, il 5% arriva dalla Liguria (il restante 8% circa dalle altre regioni).  La quasi totalità dei visitatori (non appartenenti a comitive scolastiche) è composta da famiglie e l’età media è di 32 anni…”.

I numeri dell'osservatorio

E va davvero tutto bene. Peccato che i numeri non siano de La Voce ma dell’Osservatorio culturale del Piemonte e La Voce si sia limitata a riportarli. 

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E là si legge che nel 2022 (museo aperto solo 6 mesi) gli ingressi sono stati 14.367 e nel 2023 sono stati 31100, con un trend negativo che partendo dal mese di gennaio 2023 con 4473 ingressi rileva una discesa costante fino ai 2510 ingressi del mese di dicembre 2023. 

Non sono ancora stati comunicati i dati del 2024, ma per arrivare a 77.896 biglietti significherebbe che quest’anno ne sono già stati staccati 32.429. Una cifra ridicola considerando che nessuno ha mai visto folle di turisti per le strade della città.

Ora delle tre l’una: o l’Osservatorio (non certo noi de La Voce) ha preso lucciole per lanterne, o le ha prese il Museo quando s’è messo a conteggiare i biglietti o, infine, Elena Piastra non sa usare la calcolatrice e questo, considerando che è stata assessore al bilancio ai tempi di Corgiat, sarebbe davvero un dramma. Insomma qualcuno sta dando i numeri, non certo noi.

Esiste però ancora una quarta via. La sindaca non sta contando i biglietti staccati, ma tutti quelli che hanno fatto una capatina, mettendoci dentro anche sè stessa e l’assessora Gaiola che sono entrate e uscite 10 volte al giorno da lì dentro. Poi Raso, Volpatto… Eccetera

“Tralascio le mie opinioni e domande sul perché - aggiunge Piastra - un politico locale debba attaccare qualcosa che funziona e che funziona bene, e che è diventato in poco tempo un simbolo di Settimo, uno spazio noto, come spesso capita, ben di più fuori da Settimo che in città, e mi soffermo invece sul futuro….”. 

Eh, no! Così non va, perchè continueremmo a solcare la strada del “racconto non raccontato” o raccontato solo a metà. 

O la si dice o non la si dice. E allora ve lo diciamo noi. 

Il politico di cui parla Piastra è Sergio Bisacca. 

Politico tra virgolette, visto che non ha più incarichi politici da mo’. E infatti proprio per questo gli abbiamo chiesto di curare per noi una rubrica. Una cosa che facciamo puntualmente con chi è capace a scrivere e nutre un po’ di passione per l’Amministrazione della cosa pubblica.

 

Per il resto quel che si è capito è che i numeri “farlocchi” servono a giustificare ulteriori investimenti e infatti Piastra aggiunge.

“Il MU-CH dimostra l’interesse di molte famiglie verso la divulgazione scientifica, dimostra che l’idea di trasformare il laboratorio “industriale” della Siva in laboratorio di divulgazione era ed è corretto. È chiaro che la grande richiesta renda lo spazio fin troppo piccolo e che il potenziale di quel luogo in termini di rigenerazione del quartiere (oltre che per altre ricadute sulla città e sul commercio cittadino) è importante.  Per questo motivo Fondazione ECM ha acquistato a un’asta uno dei due bracci rimasti della SIVA (l’ex magazzino) e per questo nelle scorse settimane sono stati ultimati i lavori di ampliamento e sistemazione dell’area del cortile (attivando anche un’apertura verso il parcheggio dell’area commerciale, che permetterà di liberare un po’ l’area di via Leinì dai pullman).  La parte dell’ex magazzino acquistata da pochi mesi, diventerà in futuro un ampliamento del MUCH, con spazio per un bookshop più grande, aree mostre e spazi conferenza/laboratorio, anche in collaborazione con l’Università.  Non sarà un lavoro facile, perché va predisposto il progetto e soprattutto vanno trovate le risorse, ma i dati dei primi due anni ci dicono chiaramente che la strada è quella giusta…”.

Sarà… ma  in attesa di leggere il bilancio consultivo e analitico di gestione del Much, quel che proprio non si può accettare è che il Museo non sia costato nulla e abbia generato ricadute sul commercio. 

Probabilmente questo è capitato in alcuni incubi notturni del sindaco. 

Nella realtà il commercio in città sta morendo... Piastra sveglia, giù dalle brande... 

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