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Casi sociali
24 Luglio 2024 - 18:09
Quando apre la finestra, in quel condominio di Corso Piemonte a Settimo Torinese gestito da ATC, i vicini sono costretti a chiuderle. Non si respira più. Esce un tanfo che di eguali, da altre parti, non se ne sentono.
Classe 1962, G.S. ha sicuramente qualcosa che non va. Non pulisce, non si lava, non dà confidenza a nessuno. Non chiede aiuto, né se lo fa dare. Una situazione tragica, ai limiti della decenza.
Lo scorso anno, durante un ricovero in ospedale, la Croce Rossa ha portato via sei camion di spazzatura. Ha sanificato gli ambienti rendendoli di nuovo vivibili, ma non è bastato.
Rientrata nel suo alloggio, tutto è ricominciato come prima, più di prima. Eppure, almeno sulla carta, la donna dovrebbe essere assistita dai servizi sociali. Peccato che da queste parti di operatori socio-sanitari nessuno abbia mai visto l’ombra.
“La puzza è orrenda - si lamentano i vicini - ci dicono che non si può fare nulla. Da quell’alloggio escono topi e scarafaggi. Aiutateci!”.
Stando a chi ne sa di più, in passato si sarebbe tentata la strada del TSO, ma i medici avrebbero accertato che la donna è in grado di intendere e di volere.
Di materiale ce ne sarebbe. Di G.S., infatti, si conoscono almeno due fatti di cronaca. Il più recente risale a gennaio: beccata da due addetti alla vigilanza a rubare al Panorama. Si pensava solo ad alcuni generi alimentari. In fuga e rincorsa dai carabinieri, nella busta della spesa, assieme ai prodotti rubati, sono state trovate banconote per migliaia euro.
Manco a dirlo la settimese è stata arrestata e poi rimessa in libertà.
Sempre lei al centro di una truffa risalente a tanti anni fa con il coinvolgimento del titolare di una carrozzeria di Settimo, al quale la donna era riuscita a far firmare degli impegni a pagare somme di denaro spropositate, qualcosa come 615 mila euro. Ed è sui soldi che, nei racconti che si fanno, emergono cose strane, per non dire peggio.
L'appartamento in cui vive GS
Durante la pulizia dell’alloggio dello scorso anno pare siano stati trovati, nascosti nella biancheria, qualcosa come 850 mila euro in contanti e 4 chilogrammi d’oro. Non ci è dato sapere dove siano finiti, ma possiamo immaginare che un giudice abbia disposto un accreditamento in banca.
Tant’è! Oggi il problema è la sporcizia e l’indecenza. L’appello dei cittadini è tutto rivolto all’Amministrazione comunale e alla sindaca Elena Piastra. “Aiutaci! Fai qualcosa! Questa donna ha una figlia. Bisognerebbe chiamarla...” ci dicono alcuni cittadini.
Il TSO, o Trattamento Sanitario Obbligatorio, è una procedura medica prevista dalla legge italiana per cui una persona può essere sottoposta a cure sanitarie contro la propria volontà. Questa misura viene adottata in casi di grave rischio per la salute dell'individuo o per la sicurezza pubblica, quando la persona rifiuta le cure necessarie e non è in grado di comprendere la gravità della propria condizione.
Il TSO può essere richiesto solo in determinate circostanze e deve seguire una procedura rigorosa:
Il TSO ha una durata iniziale di sette giorni, ma può essere prorogato se le condizioni di necessità persistono. Durante il trattamento, la persona ha diritto a essere informata e a presentare ricorso contro la misura.
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