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23 Febbraio 2023 - 18:32
Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte
Aveva ragione Davide Guarino, sindaco di Cascinette dicendo che questo è il Parto dei 5 Laghi anziché il Parco...
Perché passano i mesi, passano gli anni, si approvano accordi e convenzioni, ma del Parco neppure l'ombra!
Ma adesso c'è chi inizia a perdere la pazienza perché ogni volta che si risolve una questione, qualche altro intoppo blocca la procedura.
Come quando Coldiretti ha posto il "veto" sostenendo che il vincolo del parco avrebbe di fatto incentivato il proliferare incontrollato dei cinghiali non potendo più sparare in quell'area.
Una preoccupazione che tutti hanno provato ad arginare, a partire dai sindaci dei cinque Comuni coinvolti nel progetto, ma che di fatto aveva inferto una brusca frenata all'iter - già ad un punto piuttosto avanzato - per l'ultima approvazione in Regione.
A smorzare la polemica nata nei confronti dell'associazione di categoria, ci aveva pensato, ben un anno e mezzo fa, il Vicepresidente della Regione Piemonte, con delega ai parchi, Fabio Carosso che sul tema era stato tranchant.
Il 21 ottobre del 2021 sulle colonne di questo giornale dichiarava: "Il Parco si farà. L'Iter ormai è molto avanzato e non sarà certo la Regione ad interromperlo. Ma occorre un confronto, questo è chiaro".
Il vicepresidente della Regione Piemonte, Fabio Carosso
Poi aggiungeva: "In Piemonte ci sono dieci Parchi. Cinque o sei di questi sono gestiti molto bene con un modello che spinge anche i Comuni che sono confinanti, ma fuori, a chiedere di entrare all'interno. E' il caso del Parco delle Alpi Marittime, ad esempio. Per questo reputo importante che le parti si incontrino prima e chiariscano i punti di non convergenza. Ma è solo un'indicazione che stiamo dando. In tutto questo, sia ben chiaro, la Regione non c'entra nulla perché non stiamo parlando di un parco regionale, ma provinciale. Per quanto attiene la sfera politica posso solo dire che l'approvazione della Regione ci sarà. La volontà dei territori è chiara in tal senso e in Consiglio Regionale, trasversalmente, c'è accordo".
Confronti ce ne sono stati, così come ci sono state proposte e progetti, ma il Parco ancora non è stato approvato.
Città Metropolitana, proprio per cercare di andare oltre il problema dei cinghiali, ha predisposto un apposito piano faunistico di contenimento dei cinghiali. E questo proprio in risposta ai timori di Coldiretti.
Eppure, dopo l'approvazione in giunta regionale, il progetto si è di nuovo impantanato.
E a questo punto, a scrivere alla Regione, è stata direttamente l'ex Provincia, stufa di restare in sospeso in un limbo non meglio definito di attese e scadenze rimandate.
Si chiedono tempi certi perché, ora, in ballo c'è l'approvazione del Bilancio preventivo 2023. E l'ex Provincia vorrebbe capire se deve prevedere delle voci in capitolo per il Parco.
Il 2022 è stata un'altalena di promesse disilluse e date slittate.
A febbraio si era tenuto il primo incontro tra tutte le parti: Regione, Comuni e Coldiretti.
Subito dopo si era detto: "Il Parco in Primavera!"
A maggio il consigliere regionale del Pd, Alberto Avetta dichiarava: "Qualcosa si sta muovendo".
E a settembre il sindaco di Cascinette ironizzava: "Questo è il Parto dei 5 Laghi!".
Adesso, però, si vorrebbe davvero chiudere questo progetto e iniziare una pianificazione seria.
Anche perché Ivrea tra pochi mesi andrà ad elezioni e tutti sono ben consapevoli del fatto che se dovesse cambiare l'amministrazione, l'accordo di programma tra Comuni potrebbe saltare. E in quel caso bisognerebbe ripartire da zero.
In ballo ci sono i finanziamenti ad un progetto che al territorio potrebbe portare indubbi vantaggi in termini si turismo, di promozione e di tutela dell'ambiente.
Ma tra finte partenze e brutti "stop", questa rischia di diventare la storia infinita.
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