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11 Dicembre 2025 - 14:36
A Bologna, davanti alla sede della Regione Emilia Romagna, decine di attivisti di Animal Equality Italia si sono riuniti questa mattina per protestare contro i gravi abusi documentati all’interno del macello equino Zerbini & Ragazzi di Correggio. La mobilitazione arriva dopo la diffusione, il 3 dicembre, dell’inchiesta mandata in onda dal TGR Emilia Romagna, con immagini raccolte dal team investigativo dell’organizzazione tra novembre 2024 e giugno 2025. Una documentazione che mostra maltrattamenti e violazioni delle norme europee sul benessere degli animali, nonostante l’azienda si sia sempre presentata come esempio di correttezza e buone pratiche.
A sostenere il presidio è intervenuto anche il consigliere regionale di AVS Paolo Burani, che ha parlato davanti ai manifestanti con parole dure: «Quello che abbiamo visto nelle immagini diffuse da Animal Equality non è soltanto una violazione delle regole: è una ferita collettiva alla coscienza di tutti noi. Non si può accettare che la tutela dell’ambiente, della salute e del benessere animale venga considerata un optional. La Regione ha il dovere di fare tutto ciò che è nelle sue competenze per avere un quadro completo».
La protesta non riguarda soltanto l’azienda proprietaria del macello, ma anche le autorità veterinarie locali, accusate dall’organizzazione per presunti mancati controlli dentro la struttura. Animal Equality ha infatti presentato un esposto alla Procura di Reggio Emilia, che ha già assegnato il fascicolo a un sostituto procuratore. L’avvocato Glauco Gasperini, che rappresenta l’associazione, ha spiegato gli sviluppi: «A seguito del deposito della denuncia, la Procura della Repubblica ha assegnato il fascicolo ad un Sostituto Procuratore che può iniziare le indagini per riscontrare la fondatezza del contenuto della denuncia. Siamo soddisfatti della celerità operativa che supponiamo significhi che la Procura ha compreso la gravità delle condotte e si adopererà per far cessare le illegalità che hanno provocato enormi sofferenze agli animali nella gestione di quel macello».

Il presidio di oggi segue una prima manifestazione del 4 dicembre davanti all’Area Territoriale Veterinaria di Correggio, anche questa organizzata per chiedere maggiore trasparenza nei controlli sui macelli. L’inchiesta ha riacceso il dibattito politico nazionale: il 9 dicembre, alla Camera dei Deputati, Animal Equality ha partecipato alla presentazione della proposta di legge a prima firma dell’onorevole Eleonora Evi, che chiede di vietare la macellazione di tutti gli equidi, riconoscendoli come animali d’affezione. Un’iniziativa che si aggiunge alle proposte delle deputate Cherchi e Zanella, orientate nella stessa direzione e ispirate al modello greco, dove dal 2020 la macellazione dei cavalli è vietata per legge.
Anche il consigliere regionale del Movimento Cinque Stelle Lorenzo Casadei ha aderito alla manifestazione, criticando l’attuale sistema dei controlli: «La denuncia di Animal Equality sul macello di Correggio punta ancora una volta i riflettori su un sistema fatto di sofferenza animale e controlli insufficienti. Ma la denuncia, da sola, non basta. Come Movimento 5 Stelle sosteniamo la proposta di legge per vietare la macellazione dei cavalli, chiediamo controlli rigorosi e trasparenti sugli impianti e lavoriamo per una vera transizione a tutela degli animali e dell’ambiente».
Il presidio si è concluso con l’intervento del direttore esecutivo di Animal Equality Italia, Matteo Cupi, che ha denunciato la gravità di quanto documentato: «Le crudeltà che abbiamo filmato nel macello di Correggio non sono un’eccezione, ma la norma di un’industria come quella della carne che antepone il profitto alla protezione degli animali. Abbiamo denunciato alle autorità l’azienda Zerbini & Ragazzi e oggi ci rivolgiamo alla Regione Emilia Romagna per ricordare che decine di cavalli sono stati uccisi tra atroci sofferenze e violenze, nonostante le autorità locali dovrebbero garantire agli animali almeno i minimi standard di tutela durante la macellazione».
L’inchiesta continua a circolare online attraverso il materiale diffuso da Animal Equality: foto, video e documenti integrali sono disponibili sui link ufficiali dell’organizzazione. Il clima, intanto, resta teso: la Regione è chiamata a valutare la situazione e le competenze di controllo, mentre il fronte politico e animalista chiede un cambio radicale nella gestione e nella normativa di settore.

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