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Chivasso

Baby-gang, parla la vittima: "Mi hanno massacrato sotto gli occhi di mio figlio"

L'intervista al padre picchiato venerdì sera alle giostre di piazza d'Armi. Identificati i primi 3 componenti della baby gang: hanno 14 anni

Massacrato di botte alle giostre di piazza d’Armi da un gruppetto di ragazzini.  Di cui tre sono stati identificati oggi dai carabinieri grazie alle telecamere di videosorveglianza. Hanno tutti e tre quattordici anni e sono stati denunciati per rapina e lesioni. 

L’aggressione è avvenuta venerdì, intorno alle ore 18.30, tra le catene e la giostra per i bambini più piccoli, in piazza.

La vittima del pestaggio da parte della baby gang è Marco Pederiva, 48 anni, di Castelrosso. Era arrivato in piazza per prendere suo figlio, 13 anni, e l’amico di 14 che avevano trascorso un pomeriggio tra le giostre del Carnevale.

Marco Pederiva è stato aggredito alle giostre di Chivasso. Ne avrà per 15 giorni

Appena ho parcheggio - racconta l’uomo, ancora provato per l’accaduto -. Mio figlio mi è venuto incontro dicendomi che era stato derubato dei pochi spiccioli che aveva con sè. Mi ha indicato il punto in cui è stato derubato e chi gli aveva preso quei soldi. Mi sono avvicinato a quel ragazzino chiedendogli spiegazioni e in un attimo mi sono ritrovato accerchiato da altri dieci, che avranno avuto tra i 14 e i 16 anni”.

Marco Pederiva non si scompone nel ricostruire la vicenda. 

Mi hanno preso per il cappuccio della giacca e mi hanno buttato a terra - ricorda l’uomo -. Da lì in poi mi hanno caricato di pugni, calci, dicendomi parole non gradevoli. Non è intervenuto nessuno, fino a quando due giostrai hanno visto la scena e sono corsi contro i ragazzi per farli scappare. In poco tempo, sono scappati tutti”.

In soccorso del castelrossese è intervenuto anche Franco Francesco, 45 anni, padre del ragazzo che era con il figlio della vittima dell’aggressione.

Franco Francesco (a sinistra)  e Marco Pederiva in piazza d'Armi a Chivasso

Mi ha chiamato mio figlio: papà, vieni presto! Sono salito in macchina e sono subito arrivato a Chivasso - racconta Francesco - Marco aveva un occhio gonfio e pieno di sangue. Gli ho pulito gli occhiali, l’ho aiutato a sistemarsi. Il giorno dopo siamo andati entrambi in caserma a sporgere denuncia contro ignoti. E’ mai possibile che a Chivasso si debba aver paura a lasciar uscire di casa i propri figli? Il mio ragazzo è spaventato ancora oggi”.

La sera sono andato in ospedale - continua la vittima della brutale aggressione della baby gang -. Mi hanno medicato con quattro, cinque punti di sutura sulla palpebra dell’occhio sinistro e dimesso con quindici giorni di prognosi. Mio figlio venerdì era molto spaventato: uno deve venire alle giostre per divertirsi, non per vedere il papà picchiato da un gruppo di ragazzini”.

Nella giornata di sabato Franco Francesco han condiviso sul gruppo Facebook “Cittadini di Chivasso” un post in cui ha informato la cittadinanza di quanto accaduto, lanciando anche un messaggio chiaro: “Chiunque li abbia visti si faccia avanti. Dobbiamo identificarli”, promettendo una ricompensa a chi lo farà.

Il post ovviamente è diventato virale e sono centinaia i chivassesi che hanno commentato.

Tutti chiedono più controlli da parte delle forze dell’ordine, l’intervento del sindaco o addirittura del Prefetto di Torino.

“Che schifo sta diventando Chivasso? Ma sta a vedere che bisogna avere paura ad uscire? Ma com’è possibile tutta questa delinquenza? Ma installare telecamere in ogni dove?”.

“Ma che schifo è?? 10 anni che abito a Chivasso ed ho visto un peggioramento in tutto. Oltre alla massima solidarietà ai ragazzini e al padre vorrei anche sottolineare che le giostre sono frequentate da famiglie con bambini più piccoli: cosa dobbiamo fare, evitare anche questi posti???”.

Sono i pensieri condivisi da alcuni utenti facebook.

Sull’accaduto è intervenuto anche il consigliere comunale Bruno Prestìa, che solo qualche giorno fa sul tema della sicurezza in città - dopo l’ultima aggressione di una baby gang ad una dodicenne nel parcheggio sopraelevato del Bennet - aveva presentato una mozione alla maggioranza chiedendo l’organizzazione, tra le altre cose, di un tavolo d’emergenza.

Mozione bocciata.

In piazza con il consigliere comunale Bruno Prestìa

“Questo è l’ennesimo episodio che purtroppo succede. Avevamo chiesto all’amministrazione comunale, come gruppi di opposizione di centrodestra, di organizzare una sorta di tavolo con le forze dell’ordine, il Ciss, e tutti gli enti preposti, ma la nostra richiesta è stata bocciata - spiega il consigliere Prestìa -. Il nostro impegno in materia di sicurezza però non si ferma. Subito dopo aver saputo quello che è successo, ci siamo sentiti noi dell’opposizione per valutare altre iniziative di sensibilizzazione sul tema, sia in Consiglio comunale ma non solo. Il rischio è che si vada oltre, che la gente si faccia giustizia da sola”.

“Bisogna riconoscere il problema - conclude Prestìa -: c’è chi critica il fatto che noi portiamo all’attenzione questi episodi. E’ sbagliato: è proprio per questo che abbiamo chiesto l’istituzione di commissioni dedicate. Stiamo parlando di ragazzi che invece di giocare fanno risse, aggressioni e furti. Noi cercheremo di fare il nostro, ma la situazione sta degenerando: non è sufficiente dire che quello che potevamo fare l’abbiamo fatto. Nemmeno dire che succede dappertutto è una buona giustificazione. Dobbiamo intervenire”.

Sull’accaduto si è espresso anche il consigliere comunale di maggioranza Claudio Moretti, a metà tra il sarcastico, il fatalista e il moralizzatore, con un post su Facebook. 

Il post del consigliere comunale con delega alla Sanità Claudio Moretti

L’amministrazione - posta Moretti - metterà un vigile urbano ad ogni angolo, non solo alla stazione, al Bennet, alle giostre, in ogni frazione. Le telecamere scruteranno ogni angolo buio, ogni lampione.. I carabinieri pattuglieranno ogni strada, notte e giorno e assicureranno finalmente questi ragazzini-delinquenti alla giustizia... Resta vacante il posto del super-eroe. Dovremmo farlo noi, il super-eroe.

Dovremmo essere in ogni luogo, ad ogni ora, con il bello e brutto tempo. Dovremmo prevenire e talvolta intervenire, con le buone. Siamo tantissimi, non sarebbe difficile e nessuno si farebbe male. E tutti ci sentiremmo più sicuri.

Ma noi che applaudiamo le belle canzoni di Sanremo amiamo girarci dall’altra parte. Non tutti hanno la stoffa del super-eroe…”.

Intanto le forze dell’ordine continuano ad indagare per identificare anche gli altri ragazzi.

Si passano al setaccio le riprese delle videocamere di sorveglianza presenti in centro e, pare, che ci sia un filmato dell’aggressione, ripresa da uno dei bulli della baby-gang.

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