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Il caso

Ragazza aggredita a Chivasso, interviene Salvini: "Ci vorrebbe di nuovo il servizio militare!"

Il Vicepremier e Ministro dice la sua su di una vicenda diventata ormai di portata nazionale. Ieri è stata ripresa anche dalla trasmissione televisiva di Raidue "Ore 14"

Chivasso

L'aggressione alla ragazza di Chivasso e Matteo Salvini nel video in cui commenta l'accaduto

"Ma come si fa dai, ragazze che si picchiano, si pestano, si rubano le scarpe e ragazzi che ridono, sghignazzano e filmano e poi non contenti postano sui social...".

E' intervenuto anche Matteo Salvini sul caso dell'aggressione subita da una ragazza minorenne ad opera di un gruppo di coetanei il 30 dicembre scorso a Chivasso, nel parcheggio sopraelevato del centro commerciale Bennet.

Il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha stigmatizzato l'accaduto postando sui suoi canali social, twitter, instagram, tiktok, il video pubblicato sul canale YouTube del nostro giornale, commentandolo.

"Un abbraccio alla ragazza circondata, picchiata e umiliata dalla baby gang tra risate e sghignazzi. Mi auguro possa riprendersi al più presto", posta il leghista. Che poi affonda: "La prevenzione, la presenza formativa dei genitori e l'educazione scolastica sono fondamentali per evitare i troppi episodi del genere".

"Resto convinto - conclude Salvini - che si debba guardare anche oltre e qualche mese fatto bene nella propria città di servizio civile o servizio militare per ragazzi e ragazze farebbe bene a tanti".

Per il leader della Lega, insomma, ci vuole il pugno duro.

Matteo Salvini,  Vice Premier e Ministro

Lo stesso che ha invocato solo qualche settimana fa, il 21 dicembre 2022, commentando un fatto di cronaca relativo ad un 14enne che in Campania ha danneggiato con un ordigno esplosivo un bar che gli aveva vietato di giocare con la slot machine.

Anche in quella circostanza Salvini aveva sostenuto che "forse l’educazione civica a scuola non basti” e che è "sempre più convinto che qualche mese di servizio militare o civile farebbe bene a tanti”.

Colpiti e affondati, dunque, i ragazzi e le ragazze rei della vergognosa aggressione ad una coetanea ripresa con il telefono cellulare e postata sui social.

Il video ha fatto il giro delle chat di whatsapp della città di Chivasso, indignando e preoccupando genitori e non solo.

Ieri è arrivato addirittura sulla tv nazionale, su Raidue, nella puntata di "Ore 14" condotta da Milo Infante.

Il video dell'aggressione di Chivasso è stato mandato in onda anche sulla trasmissione Ore 14 di Raidue

Il caso arriverà anche nei banchi del Consiglio comunale: l’azione brutale della “baby gang” non poteva lasciare indifferente la politica chivassese. 

L'aggressione

Nel pomeriggio del 30 dicembre un gruppo di minorenni ha circondato una coetanea: uno di loro l'ha aggredita alle spalle colpendola con un calcio alle caviglie e facendola cascare a terra.

Un'altra ragazzina l'ha immobilizzata e ha iniziato a picchiarla e ad afferrarla per i capelli.

La vittima, a terra, ha anche cercato di difendersi, ma nel frattempo quello stesso ragazzo che un attimo prima l'aveva fatta cascare, le ha sfilato dai piedi le scarpe Nike Air Jordan, un paio di sneakers da circa 130 euro.

Sullo sfondo si sentono urla, risate di scherno, sfottò. A liberare la ragazza è stato l'intervento di un cliente del centro commerciale che, salito nel parcheggio per caricare la spesa sull'auto, ha visto la scena ed è intervenuto.

La vittima è così riuscita a contattare il 112 e in pochi attimi i carabinieri agli ordini del capitano Urbano Marrese l'hanno raggiunta. Poco dopo sono arrivati anche i suoi genitori.

I militari hanno impiegato una mezz'ora a rintracciare i protagonisti della rapina, che nel frattempo si erano allontanati: si tratta di un ragazzo e una ragazza, entrambi di 13 anni.

Per loro è scattata la segnalazione per rapina alla Procura della Repubblica dei Minori. Le scarpe della vittima sono state poi ritrovate poco più in là dal luogo dell'aggressione.

Il parere dell'esperto

L’adolescenza è l’età di mezzo dominata dalla trasformazione e dal cambiamento, fisico e mentale: una tempesta emotiva che si alterna con fiducia smisurata nelle proprie capacità, al desiderio di valicare i confini sperimentandosi nella trasgressione della norma, etica e sociale - commenta la dottoressa Deborah Milanesio, psicologa e membro del Comitato Regionale per i diritti umani e civili -. Grandi idealismi, tristezze infinite, rabbia distruttrice e creatrice, addii e grandi inizi. Se poi ci si confronta con un mondo adulto inadeguato, individualista e appariscente il gioco è fatto. Ed è un gioco pericoloso che non sa neanche tenere conto delle conseguenze”.

Deborah Milanesio, psicologa e membro del Comitato Regionale per i diritti Umani e Civili

I nostri ragazzi sono sempre più deboli e spaesati e fuori dal mondo - prosegue la psicologa -. Bravissimi sui social non sanno fare la spesa in autonomia, prepararsi un pasto o stirarsi i vestiti che indossano. Non si mettono alla prova, fuggono dalle responsabilità. Mentre in altre parti del mondo i loro coetanei rischiano la vita per diritti che non hanno, e di cui loro non capiscono neanche il valore, da noi aumentano le depressioni e i disturbi psichiatrici (e sempre ad età più precoci). Sono, inevitabilmente, così soli che si muovono a gruppi trovando il coraggio di esprimere con gesti scellerati quello che non riescono ad argomentare con le parole. Non è che non sanno quello che fanno. Lo sanno, ma sembra che non gli importi”.

La politica cittadina chiede provvedimenti

"Auspico che vengano individuati tutti i responsabili; e soprattutto che vengano applicate con severità tutte le pene previste. Negli ultimi anni si è impostato un concetto di de-responsabilizzazione, di iper-protezionismo, di condanna delle punizioni anziché delle malefatte, di delegittimazione dei ruoli e delle istituzioni. Un mix di cose che hanno portato alla deriva sociale a cui stiamo assistendo".

Matteo Doria

E' il commento di Matteo Doria, consigliere comunale di Amo Chivasso e le sue Frazioni. Che aggiunge: "Con l’avanzare del fenomeno, personalmente e come gruppo abbiamo presentato svariate interrogazioni, sottolineando come le famiglie ci stessero segnalando che  proprio nell’area Bennet ci fossero sempre più frequenti episodi di bullismo e micro aggressioni; in risposta abbiamo ricevuto tante rassicurazioni di interessamento da parte dell’amministrazione comunale ma in concreto non si è fatto nulla!".

Bruno Prestìa

Come vicepresidente della Commissione Problemi Sociali - spiega il consigliere comunale di Per Chivasso Bruno Prestìa - chiederò di intervenire. Inoltre preparerò un documento da presentare al prossimo Consiglio comunale per affrontare seriamente il tema. Mi auguro che le famiglie possano capire la gravità di certe azioni, i responsabili puniti, e dove si necessita un aiuto concreto che venga fatto. Perché a volte, certe reazioni nascono da un profondo disagio dei ragazzi, che le famiglie non percepiscono, o da situazioni famigliari particolari. Lungi da me giustificare chicchessia, anzi, credo che obbligare chi compie questi atti ad un percorso anche psicologico sia fondamentale e di grande aiuto”.

Clara Marta

Per Clara Marta, consigliere comunale di Forza Italia, "la questione è ben più grande e ben più grave e riguarda un abbrutimento complessivo dei valori dei giovani, alcuni dei quali danno più valore a un paio di scarpe firmate rispetto a una persona. Le istituzioni, la scuola e le famiglie hanno il dovere di fare di più”.

Claudia Buo

Mentre Claudia Buo di Liberamente spiega che "serve comunque una risposta decisa da parte delle istituzioni perché i ragazzi, e i genitori con loro, capiscano che certi episodi non sono tollerati e non sono giustificabili. Credo che l’amministrazione dovrebbe avere la forza e la volontà di avviare dei progetti con le scuole per monitorare la consistenza di questi episodi e dare risposte concrete. Dirò di più: immagino che tutta la minoranza possa appoggiare iniziative di questo tipo".

Le "Baby gang" a Chivasso

E’ da tempo ormai che le cronache chivassesi raccontano, di tanto in tanto, delle scorribande di “baby gang”

A scuola, ma anche in centro. Dalle panchine distrutte nelle piazze, ai contenitori dell’immondizia divelti e fatti rotolare sotto i portici di via Torino. Fino alle botte che ogni tanto scappano, i pestaggi, i raid contro qualche minorenne. Il quadro è inquietante. 

Come sono inquietanti certe azioni. La scorsa estate due minorenni, di 15 e di 16 anni, intorno alle 23 di una sera di luglio, hanno preso a calci, fino a sfasciarla completamente, una scatola di derivazione elettrica della casa di riposo “Opera Pia Clara”, in via Italia 14.

Il gesto dei minori, assolutamente folle e ingiustificato, ha costretto gli anziani ospiti della struttura e il personale a rimanere senza corrente elettrica per circa un’ora: al buio e con i condizionatori staccati, fino a che i tecnici intervenuti sul posto per riparare il guasto non sono riusciti a riportare la corrente alla struttura.

I due giovani chivassesi sono stati denunciati per danneggiamento.

Questi episodi confermano come esista un problema di “sicurezza in città”, il cui emblema sono la stazione ferroviaria, il Movicentro, piazza Garibaldi.

Qui gli schiamazzi, le molestie, gli atti vandalici di gruppi di giovani e meno giovani sono quasi all’ordine del giorno.

Alcuni bivaccano nei pressi della stazione, altri spacciano, altri ancora sono ubriachi sulle panchine, urinano su muri delle case e sulle saracinesche dei negozi.

La politica locale ne ha già discusso in tutte le sedi, Consiglio comunale e giornali compresi. Ma non basta ancora. Ora ci è arrivata anche la politica nazionale con le parole del vicepremier Salvini

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