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Ivrea
27 Novembre 2022 - 10:45
“Lealtà, rispetto, gentilezza, spirito di gruppo...”, sono temi presenti e fondanti del Carnevale di Ivrea, come la nostra vita…
Vaglielo a spiegare però ad un bambino nato o cresciuto nel tempo del Covid che cos’è il Carnevale di Ivrea, che cosa rappresenta la Mugnaia e quali sono gli odori, i sapori, i sentimenti che si respirano durante una battaglia. E poi collegare tutto questo, partendo da un libro, alla violenza sulle donne.
Ci sono riuscite alcune insegnati delle scuole dell’infanzia di Ivrea nell’ambito di un progetto costruito insieme all’associazione “Violetta la Forza delle donne” presieduta da Lilli Angela e scesa in campo cinque anni fa con un entusiasmo e una voglia di fare che non sono cambiati ancora oggi.
Sulle punte dei piedi. Beatrice Venedazzo del Centro Danza Arabesque
Punto di partenza il libro “Scarpette frigie” dell’Associazione Violette, scritto e illustrato da Angela Ferrari, donato a tutte le classi coinvolte, e che ha rappresentato lo strumento per raggiungere gli obiettivi del progetto, fornendo agli insegnanti la possibilità di creare un ponte con le famiglie oltre che molti spunti di riflessione e di lavoro creativo.
E così i bambini hanno schiacciato le arance con i piedi per sentire l’effetto che fa. Hanno costruito un plastico. Infine si sono inventati due giochi di società. In uno di questi un bambino va in cerca della sua mamma che poi ritrova alla fontana di Camillo Olivetti grazie all’aiuto di un arancere. E si ritorna ai capisaldi: “Gentilezza” e “rispetto”, questi i messaggi.
“La donna è come l’oro e se la vedo piangere la consolo”. E così come “un’arancia tira l’altra anche la gentilezza richiama altra gentilezza”.
Infine l’immancabile succo d’arancia che dà super poteri e la scarpetta frigia che protegge tutte le donne.
I lavori dei 200 bambini e delle 60 insegnanti coinvolte (Istituti Comprensivi Ivrea 1, Ivrea 2 e Vistrorio, scuole paritarie Camelot, Jorio e Don Mareina) sono stati presentati da Barbara Bellardi e Barbara Bessolo, sabato scorso al Teatro Giacosa, in un pomeriggio cominciato sulle punte dei piedi con un balletto di Beatrice Venedazzo del Centro Danza Arabesque.
A spiegare per filo e per segno il progetto è stata una delle maestre coinvolte, Monica Comotto. Sul palco, insieme a lei, anche le colleghe Anna Vola, Roberta Vaio, Francesca Cristiano e poi Tiziana Mussano, una mamma.
Applauso scrosciante e meritato ai piccoli Giulia, Delia, Riccardo, Greta, Hayden, Arianna Diego, Nicolò, Lorenzo, Greta, Andrea, Matteo e Giulia, eccezionali protagonisti di un filmato.
Il progetto per l’infanzia finanziato anche dal Rotary di Ivrea, come ha spiegato la presidente Elena Trotto Gatta, per il prossimo anno scolastico vedrà il coinvolgimento di altre scuole (di Cuorgnè, Castellamonte, Chivasso e Ciriè) e la partecipazione dei Rotary di Chivasso e di Ciriè e Valli di Lanzo.
Bene sottolineare - e lo si è fatto - che anche il lavoro con gli Istituti superiori sta continuando con 677 ragazzi coinvolti e 27 classi. Sul palco del Giacosa gli ispettori di polizia Marco Debernardi e Gian Marco Proietti, che da sempre collaborano ai progetti di Violetta, il professor Armando Minutola del Liceo Botta, la professoressa Alessandra Galassi dell’Istituto Olivetti e l’avvocata Francesca Bongiovanni che collabora con l’Associazione Violetta, insieme a Franca Vallino per la consulenza legale alle donne in cerca di aiuto.
Referenti del progetto, quindi citate durante le varie presentazioni, anche le insegnanti Patrizia Parise e Nicoletta Bonaccini dell’Istituto Cena e Roberta Bussa del Gramsci.
“La forza delle donne sì, ma anche la forza degli uomini che ogni giorno dicono no alla violenza...” ha sottolineato Marco Debernardi. Quasi in chiusura un filmato realizzato dalle studentesse Marianna Massoglia, Viola Bertarione e Sofia Pezzana e un secondo curato da alcuni studenti dell’istituto Olivetti.
“Perchè Violetta per l’infanzia - ha sintetizzato Barbara Bessone - Nasce dall’idea che se vogliamo fare un’azione di prevenzione prima si parte meglio è. ..”.
“E’ stato così aperto un percorso di riflessione che ha coinvolto anche le famiglie, orientando e fornendo informazioni su queste tematiche, sottolineando un aspetto centrale della prevenzione ovvero l’importanza di riconoscere ed ascoltare le proprie emozioni...” le ha fatto eco Barbara Bellardi.
Tra le altre cose si è anche parlato di un progetto di comunicazione aumentativa, presentato dall’insegnante Francesca Gesmundo per i bambini con vari disturbi e tra questi l’ autismo.
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Violetta la forza delle donne è un’Associazione di Volontariato nata ad Ivrea dall’omonimo progetto avviato nel 2017.
L’attività si svolge grazie ad una linea telefonica (327 4119977) di ascolto e accoglienza (attiva due ore al giorno dal lunedì al venerdì, negli altri orari è possibile lasciare un messaggio nella segreteria telefonica), la consulenza psicologica e la psicoterapia, il sostegno alla genitorialità, la consulenza legale ed il lavoro in rete con i Servizi e le Associazioni presenti sul territorio.
Fino ad oggi l’Associazione ha seguito oltre 35 donne suddivise in due gruppi di psicoterapia. Altre 13 situazioni sono state valutate inadatte al percorso di gruppo e prese in carico individualmente. Altre sono in via di valutazione.
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