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Chivasso

Ai ragazzi della città dobbiamo dare un cinema! Siete d'accordo?

Una proposta su cui riflettere

Chivasso

Il cinema Politeama di Chivasso non ha più riaperto

Riceviamo e pubblichiamo.

Caro Direttore, 

al netto dell’episodio più grave che ha coinvolto un adulto (sul quale aspettiamo le conclusioni delle indagini) frasi come “città a ferro e fuoco”, “via Italia impraticabile” fanno riferimento a dispetti fra bambini con furti del valore di una merendina, ed a cestini rovesciati sul marciapiede: fatti da stigmatizzare ma che sono sempre accaduti.

Enfatizzarli produce certamente traffico sui siti d’informazione, un possibile effetto “emulazione” di ragazzini annoiati e visibilità sui mass media per qualche consigliere comunale (per niente preoccupato dell’eccessivo calo di reputazione della città a seguito della drammatizzazione).

Carlo Nicosia

Chi amministra - che sieda in opposizione o in maggioranza - ha idea di cosa propone Chivasso ai ragazzi dai 15 ai 20 anni un qualsiasi venerdì o sabato sera?

Come si organizza una bella stagione teatrale con spettacoli sold out per “noi cinquantenni”, è impossibile pianificare per loro piccoli concerti, spettacoli, attività sportive?

Una grave penalizzazione per Chivasso è non avere una sala cinematografica con proiezioni in prima visione: so che il settore è in profonda crisi e che il rapporto fra costi e ricavi rende difficilissima la gestione di un cinema; credo nelle regole del libero mercato e non mi associo certo alle chiacchiere che chiedono conto “al Sindaco” della mancanza di un moderno multisala; però il settore non opera in libero mercato: il rilascio delle autorizzazioni è soggetto a norme che lo rendono un “mercato tutelato”, consentendo le aperture solo nel rispetto di certi coefficienti sul territorio; è un tema da affrontare, vedendo che l’unica sala cittadina espone da anni la scritta “temporaneamente chiuso”, influenzando cosi il “coefficiente di offerta” sul nostro territorio agli occhi di eventuali imprenditori interessati!

Forse i più scapestrati non andrebbero al cinema, magari non ascolterebbero concerti di gruppi musicali giovanili o simili manifestazioni ma varrebbe la pena provarci, così da limitare il numero di bighellonanti annoiati, potenziali attori o vittime di questi episodi.

Carlo Nicosia

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