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Cronaca

Arrestato a Locarno un 58enne svizzero condannato per violenza sessuale su una minorenne

L’uomo era irreperibile dal 2019, quando fu condannato a tre anni per abusi sulla figlia della compagna: fermato durante un controllo congiunto tra Italia e Svizzera

Arrestato a Locarno

Arrestato a Locarno un 58enne svizzero condannato per violenza sessuale su una minorenne

Dopo anni di latitanza, è finita in Svizzera la fuga di un uomo condannato in Italia per violenza sessuale su una minorenne. La polizia di frontiera di Domodossola, in collaborazione con le autorità elvetiche, ha arrestato a Locarno un cittadino svizzero di 58 anni, colpito da un mandato di arresto europeo e da un ordine di esecuzione della pena emessi dalla Procura di Verbania.

L’uomo, residente oltre confine, era stato condannato nel 2019 a tre anni di reclusione per episodi di abusi sessuali avvenuti tra il 2007 e il 2009 ai danni di una ragazza di 14 anni, figlia della donna con cui all’epoca aveva una relazione sentimentale. Dopo la sentenza definitiva, il 58enne si era reso irreperibile, eludendo la giustizia italiana e rifugiandosi in Svizzera, dove fino a pochi giorni fa aveva vissuto lontano dai riflettori, confidando probabilmente nel trascorrere del tempo.

Il suo nome, tuttavia, era rimasto nella banca dati del sistema di cooperazione Schengen, che consente agli Stati membri dell’Unione Europea di condividere informazioni sui ricercati. Proprio grazie a quel circuito, e ai pattugliamenti misti lungo la frontiera del Verbano Cusio Ossola, è stato possibile rintracciarlo.

Durante un controllo di routine nei pressi di Locarno, le forze dell’ordine italiane e svizzere hanno proceduto a un’identificazione: i riscontri anagrafici hanno confermato che si trattava proprio del condannato su cui pendeva la richiesta di arresto internazionale. L’uomo è stato quindi fermato e posto in stato di detenzione dalle autorità elvetiche, in attesa delle decisioni dell’Ufficio federale di giustizia svizzero, che dovrà pronunciarsi sulla domanda di estradizione avanzata dall’Italia.

La vicenda ha riaperto una ferita dolorosa nel territorio del Vco, dove la storia degli abusi era emersa anni fa dopo la denuncia della madre della vittima. Le indagini, coordinate dalla Procura di Verbania, avevano portato a raccogliere elementi schiaccianti, culminati nella condanna del 2019.

Il caso conferma ancora una volta l’importanza della collaborazione giudiziaria internazionale nella lotta ai reati sessuali, soprattutto quando si tratta di soggetti che tentano di sottrarsi alla giustizia spostandosi oltre frontiera. In questo caso, l’intesa tra le forze di polizia dei due Paesi ha permesso di chiudere un lungo capitolo di impunità e di riportare davanti alla legge un uomo che aveva cercato di scomparire.

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