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Cronaca

Stazione di Ivrea: carabinieri in campo 24 ore su 24 per riportare la legalità

Profughi in arrivo da Torino e dai centri di accoglienza del territorio si radunano in forze. Ora li aspettano controlli serrati e tolleranza zero

Carabinieri in campo 24/7

Carabinieri in campo 24/7 (foto di repertorio)

Ivrea, stazione ferroviaria. Non più solo teatro di scontri, ma ora anche cuore di una nuova strategia di contenimento. Dopo le violente risse degli ultimi giorni, i carabinieri hanno avviato un’attività preventiva serrata: da questo pomeriggio, pattuglie in presidio fisso, 24 ore su 24, stazionano davanti allo scalo ferroviario. Nessuna tregua.

L’obiettivo è interrompere i raduni di gruppi di giovani, in gran parte di origine tunisina, che arrivano a Ivrea dai centri di accoglienza o da Torino. Si ritrovano nei pressi del primo binario e del Movicentro e, fino a ieri, agivano in modo impunito, occupando spazi pubblici, provocando e sfidando apertamente la presenza delle forze dell’ordine.

Oggi, uno di questi ragazzi si aggirava semi nudo tra i negozi, colpendo le vetrine creando un forte senso di disagio tra i passanti e tra i commercianti. Ma è solo uno degli episodi che si raccontano in città.

Ora, ogni volta che si formano gruppi, i militari procedono con identificazioni a tappeto. In caso di resistenza, si fa ricorso anche allo spray al peperoncino. Si tratta di un’azione mirata a logorare la capacità organizzativa di queste presenze, colpendole con continuità e senza preavviso.

La nuova linea operativa punta a sfiancarli, impedendo che la zona resti sotto il loro controllo. La stazione ferroviaria e l’area circostante tornano così al centro di un progetto di riappropriazione del territorio da parte dello Stato.

La svolta arriva all’indomani dell’ennesimo episodio di violenza: ieri, durante uno scontro tra bande, un cane di grossa taglia è stato accoltellato in mezzo alla strada, dopo essere stato lanciato contro un ragazzo da un rivale. L’animale è stato soccorso da una volante e trasportato d’urgenza da un veterinario. Una scena cruenta, in pieno giorno, davanti ai passanti.

Secondo quanto emerso, questo tipo di attività non sarà temporanea, ma rappresenta un modello destinato a diventare strutturale. La zona non sarà più lasciata scoperta. La promessa operativa è che Ivrea tornerà ad avere un presidio stabile e riconoscibile, simbolo di legalità e ordine pubblico.

Nel frattempo, il presidio visibile delle divise resta l’unico argine concreto contro una deriva che, fino a pochi giorni fa, sembrava incontrollabile.

 

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