Mosca accusa Kiev: “Ecco le prove dell'attacco alla dacia di Putin”, ma il video solleva dubbi

Il ministero degli Esteri russo ha diffuso ieri sul proprio canale Telegram un video che mostrerebbe i rottami di un drone abbattuto durante un presunto attacco ucraino contro una residenza di Vladimir Putin nella regione di Novgorod. Secondo la versione di Mosca, l’episodio sarebbe avvenuto nella notte tra il 28 e il 29 dicembre e rientrerebbe in quello che viene definito un “attacco terroristico del regime di Kiev”.

Nel filmato compare un militare che indica i resti del velivolo, identificandolo come un drone ucraino “Chaklun-V”. Sempre secondo le autorità russe, il mezzo avrebbe trasportato 6 chili di esplosivo, dotati di componenti progettate per provocare danni significativi.

Tuttavia, il video solleva diverse criticità. La registrazione è stata diffusa solo diversi giorni dopo il presunto attacco, e non immediatamente nelle ore successive all’evento, come spesso accade in casi di questo tipo. Inoltre, nelle immagini non compaiono elementi verificabili che consentano di stabilire con certezza né il luogo né la data delle riprese. In particolare, non vi sono prove visive che colleghino il punto in cui il drone sarebbe stato abbattuto alla reale vicinanza della residenza presidenziale di Putin.

Dal canto suo, il governo ucraino ha smentito ogni coinvolgimento, negando di aver pianificato o eseguito attacchi contro residenze riconducibili al presidente russo. Kiev parla di una ricostruzione priva di fondamento e inserisce l’episodio nel quadro della guerra di propaganda che accompagna il conflitto.

Un nuovo caso, dunque, in cui alle accuse di Mosca si contrappone una netta smentita ucraina, senza che al momento emergano riscontri indipendenti in grado di confermare la dinamica o l’obiettivo indicato dalle autorità russe.

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