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Colpo grosso alla stazione: rubati un’auto e un furgone di RFI, spariti nel nulla

Qualcuno si è introdotto nell’ufficio manutenzioni, ha preso le chiavi e si è portato via due mezzi senza che nessuno se ne accorgesse. Il parcheggio è un far west tra vetri infranti, spaccio e furti. L’amministrazione ignora le richieste di intervento

Colpo grosso alla stazione: rubati un’auto e un furgone di RFI, spariti nel nulla

Ladri in azione

Situazione completamente fuori controllo fuori e dentro la stazione ferroviaria di Ivrea. Il degrado ormai è una costante, la sicurezza un miraggio e la criminalità un'abitudine.

Qualche giorno fa, un episodio al limite dell'incredibile: qualcuno è riuscito a intrufolarsi nell'ufficio manutenzioni, ha preso delle chiavi e si è portato via, con una tranquillità disarmante, un’autovettura e un furgone parcheggiati nel piazzale antistante. Spariti nel nulla. Come nei migliori film di rapina, ma senza bisogno di effetti speciali.

RFI ha ovviamente sporto denuncia, ma dei mezzi non c’è più traccia. Forse in qualche capannone abbandonato, forse già smontati e rivenduti a pezzi. La domanda resta: com’è possibile che un’intrusione del genere avvenga in un luogo così sensibile senza che nessuno se ne accorga?

Massimiliano De Stefano e Adriano Vaglio

Massimiliano De Stefano e Adriano Vaglio

La verità è che il parcheggio, utilizzato anche dai ferrovieri, è ormai diventato terra di nessuno. Chi torna dal turno di lavoro spesso si ritrova l’auto con i vetri rotti, segno evidente che le bande di ladri sanno di poter agire indisturbate.

Un fenomeno così frequente che ormai non fa nemmeno più notizia, tanto che persino RFI conferma la situazione senza stupore. Un dato di fatto, insomma, accettato come la pioggia d’inverno o il caldo d'estate.

Chi davvero ha il polso della situazione è Adriano Vaglio, titolare del Buffet della stazione, che da anni vede, denuncia e subisce questo degrado quotidiano. La sua testimonianza è l’ennesimo grido d’allarme inascoltato:

"La situazione peggiora di giorno in giorno - racconta esasperato -. L’altro pomeriggio sono intervenuti i carabinieri e ne hanno portati via due o tre. Sono extracomunitari di seconda generazione, sempre con il cappuccio in testa. Qui spacciano alla luce del sole, non gliene importa nulla. Una volta ne ho cacciata via una dal locale: girava tra i tavoli con il cane chiedendo chi avesse della coca. Vi rendete conto? Della coca. È impossibile lavorare in queste condizioni. Qui tra un po’ non verrà più nessuno. Gli amministratori pubblici minimizzano. Vengano a sentire i miei dipendenti, se ne hanno il coraggio…"

La realtà di corso Nigra è sotto gli occhi di tutti, ma dalle istituzioni tutto tace. Il copione è sempre lo stesso: denunce, segnalazioni, indignazione, ma nessun intervento concreto. Il risultato? Una stazione ferroviaria ormai in balia di criminali e spacciatori, un parcheggio che sembra una lotteria della sfortuna e un’area che i cittadini onesti iniziano ad evitare come la peste.

Sul tema interviene anche Massimiliano De Stefano, consigliere comunale, che da tempo denuncia il problema senza ottenere risposte. "Che volete che vi dica... È da mesi - alza il tono - che chiedo al sindaco Matteo Chiantore di occuparsene, ma lui ha sempre fatto orecchie da mercante. Ha sempre e solo parlato di percezione e di uso strumentale delle notizie. Abbiamo anche presentato due mozioni e proposto un presidio della Polfer o di altre forze dell’ordine al Movicentro, ma ce le hanno bocciate. Non è mai troppo tardi per agire… e per rinsavire. D'altro canto che cosa si può pretendere da un sindaco che abita a Chiaverano. Non può sapere che cosa succede a Ivrea...".

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