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Crescentino
13 Marzo 2023 - 09:58
Le famiglie di sette alunni si erano costituite parte civile e chiedono un risarcimento
ROMA. (r.g.) - È diventata definitiva la condanna per Alessandra Squillace, una delle maestre dell’asilo nido “La Coccinella” di Crescentino accusate di maltrattamenti sugli alunni. La Corte di Cassazione infatti ha rigettato il ricorso presentato dall’avvocato Pierpaolo Chiorazzo, difensore della donna. Confermata quindi la condanna, con pena sospesa, stabilita in appello a un anno, cinque mesi e 26 giorni.
In primo grado a Vercelli in rito abbreviato Squillace era stata condannata ad un anno, sette mesi e dieci giorni (sempre con sospensione condizionale della pena). In appello la pena era stata ridotta anche perché l’imputata era stata assolta per diversi episodi che le venivano contestati. Sempre in appello, inoltre, era stato ridotto il numero delle persone offese, che in primo grado erano una trentina. I risarcimenti determinati in primo grado, 35 mila euro, sempre con la sentenza d’appello erano stati rimessi davanti ad un giudice civile. Si erano costituite parti civili le famiglie di sette bambini, assistite dagli avvocati Gian Maria Mosca ed Erika Catellani. Con Squillace era stata denunciata anche un’altra educatrice, Manuela Gasco, che è uscita dal processo patteggiando la condanna a un anno.
In primo grado la decisione del giudice era stata più severa delle richieste di pena: la Procura per Alessandra Squillace aveva infatti chiesto un anno e quattro mesi. Alle due maestre venivano contestati 120 episodi di maltrattamenti sui bambini, ripresi dalle telecamere che i carabinieri avevano piazzato nella scuola nel 2019. Per le due educatrici era stata chiesta e accolta la misura del divieto temporaneo di esercitare l’attività di insegnante per un anno, misura confermata anche dopo che i legali ne avevano chiesto la revoca.
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