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Raccolta sfalci a pagamento: gara di analfabetismo istituzionale tra Lifredi e Speranza (con i rispettivi seguaci sui social network)

L’attuale vicesindaco e il predecessore si accapigliano su una delibera del Covevar del 2018 senza saperla leggere

Raccolta sflaci

Raccolta sflaci

CRESCENTINO. Breve storia triste ma emblematica del livello del dibattito politico crescentinese, dei suoi protagonisti e di come ci sia gente - anche in ruoli apicali - che è in grado di parlare, di scrivere (più o meno) ma non di leggere e di comprendere quel che legge.

I prodromi della vicenda: da quest’anno la raccolta “porta a porta” della frazione verde, sfalci e potature è diventata a richiesta e a pagamento: gli addetti, ora, raccolgono solo presso le abitazioni di coloro che hanno pagato anticipatamente, mediante bonifico, la quota annuale di 78 euro.

Che il servizio fosse diventato a pagamento è stata una sorpresa per molti: il Comune, infatti, pur essendo dotato di apposito funzionario per la comunicazione e il marketing (e infatti vediamo quasi quotidianamente sui social il sindaco Ferrero che stringe mani, taglia nastri, partecipa ad eventi, tiene concioni ecc.), non ha pubblicizzato a sufficienza la novità. Sono montate quindi le proteste, ma ormai la decisione era stata presa: signori, quest’anno si paga.

A fronte delle rimostranze espresse dal consigliere di minoranza Carmine Speranza, il vicesindaco Luca Lifredi ha pubblicato sul proprio profilo Facebook alcune parti di una deliberazione dell’assemblea del Covevar (il consorzio che nella nostra provincia gestisce raccolta e trasporto dei rifiuti urbani) risalente all’11 luglio 2018, quando a presiedere l’assemblea - composta dai sindaci o da loro delegati - era lo stesso Speranza, all’epoca vicesindaco di Crescentino. «A quei politicanti che fanno i moralisti (e cadono dal pero) sui costi della raccolta del verde - scrive Lifredi - vorrei ricordare, con questa delibera del Covevar, quando e specialmente con chi è iniziato questo sistema di raccolta». Speranza, sempre su Facebook, tenta di rispondere ma poi finisce a parlar d’altro (le spese dell’Amministrazione Ferrero per attività che nulla c’entrano con la raccolta dei rifiuti), e i crescentinesi che passano le ore sui social mettono like all’uno o all’altro dei contendenti in base alle rispettive simpatie, senza aver capito i termini della questione.

Il fatto è che nessuno dei due - né Speranza che presiedeva l’assemblea del Covevar quando è stata discussa la delibera, né Lifredi che la tira fuori oggi - ha letto l’atto di cui parla. Quel giorno del 2018, infatti, venne sì esaminata la proposta progettuale della cooperativa Erica che prevedeva, fra l’altro, l’«attivazione del servizio di raccolta domiciliare del verde a pagamento» (con diverse modalità: 12, 16 o 32 passaggi annui), ma non venne votata. Si legge infatti nel dispositivo della delibera (che Lifredi non posta e che Speranza non ricorda, ma su cui i due si scornano): «Si dispone il rinvio del punto all’ordine del giorno, dando mandato al direttore di approfondire lo studio elaborato dalla coop. Erica, con una estensione di analisi di dettaglio Comune per Comune [...] per valutare in maniera approfondita i costi di ogni singolo servizio, onde garantire una gestione più efficiente differenziata per aree territoriali». Rinvio per approfondimento e analisi dei costi, dunque.

Un anno più tardi, cambiata l’Amministrazione crescentinese, Speranza viene sostituito alla presidenza dell’assemblea del Covevar dal nuovo sindaco, Vittorio Ferrero: la nomina è del 17 luglio 2019. Da quella data - e sono trascorsi ormai quasi quattro anni - il presidente dell’assemblea dei sindaci del Covevar è Ferrero, e lo è tuttora. Tra il dicembre 2019 e l’aprile 2020 l’assemblea presieduta da Ferrero approva la nuova “Relazione per l’affidamento del servizio di raccolta rifiuti”, e dà mandato di procedere al consiglio d’amministrazione del Covevar, che il 29 maggio 2020 approva il progetto. Per il 2020, 2021 e 2022 la raccolta degli sfalci resta nei costi generali, e solo dal 1° gennaio 2023 diventa a pagamento per chi chiede di usufruirne. Non ovunque, però: a Saluggia, ad esempio, il Comune ha deciso di coprire i costi della raccolta del verde con fondi propri, e non la fa pagare ai singoli utenti.

Il problema, alla fine, a Crescentino è sempre lo stesso: Speranza è rimasto l’unico a tentare di fare opposizione ma fatica a comprendere gli atti, e viene puntualmente sbertucciato dallo scaltro Ferrero che - grazie anche a una potente macchina comunicativa e agli pseudo-giornalisti che pubblicano tutte le sue dichiarazioni senza controllare che corrispondano a quanto deliberato - la gira come vuole, perché non c’è nessuno in grado di leggere gli albi pretori: analfabetismo funzionale e istituzionale si sommano e si compenetrano.

In un paese normale l’opinione pubblica chiederebbe conto al sindaco delle sue dichiarazioni, e di come sia possibile che dopo quattro anni al potere tenti ancora di attribuire le decisioni “scomode” a chi l’ha preceduto ormai quasi un lustro fa. Ma Crescentino in questo non è un paese normale, e quindi Ferrero - e il suo vice, stavolta - la racconta come vuole, attorniato dai soliti clientes, lacché e reggicoda che prosperano alla sua corte.

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