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Livorno Ferraris

«Bambini al freddo, nelle aule delle elementari c’erano 13 gradi»

La protesta di un genitore. Il Comune: «Siamo intervenuti e abbiamo prolungato l’orario di accensione dell’impianto»

Freddo

Freddo (foto d'archivio)

LIVORNO FERRARIS. Perché gli alunni delle scuole elementari sono rimasti per giorni al freddo? A chiederselo sono molti genitori, venuti a sapere che da lunedì scorso fino alla fine della settimana, numerose classi hanno avuto temperature nettamente inferiori a quanto previsto.

A spiegare quanto accaduto è Claudio Tedesco, genitore di due bambini, uno dei quali in età di scuola elementare. «Abbiamo scoperto i problemi perché una bambina si è lamentata con la mamma, perché aveva freddo a scuola. Ci siamo confrontati tra genitori ed è emersa una situazione diffusa ad alcune classi, forse 5 o 6, non so il numero esatto. La temperatura in quegli ambienti sarebbe arrivata fino a soli 13 gradi. Compresa la mensa, che sarebbe rimasta tutta al freddo».

A far storcere il naso a Tedesco è soprattutto la totale assenza di comunicazioni dalla scuola. «La cosa strana è che nessun genitore è stato avvisato del problema. E dire che la scuola ha attivato una piattaforma online, usata dalla stessa per inviare tutte le comunicazioni, comprese quelle inerenti al Cisas. Eppure hanno preferito non avvisarci che i nostri figli erano al freddo. Al contrario, siamo stati noi genitori a dover chiamare l’istituto scolastico. Siamo stati poi informati del problema da un genitore rappresentante di classe. Ma ripeto, il Comune non ci ha detto nulla». 

Il plesso che ospita le scuole elementari livornesi

Per risolvere la situazione, nella giornata di giovedì 26 gennaio si è attivata l’assessore Mara Bianchetti, che con l’ufficio tecnico comunale ha tentato di risolvere le criticità: «Effettivamente in alcuni locali della scuola le temperature si abbassavano. Abbiamo monitorato la situazione due volte al giorno fino a inizio settimana. Per tamponare il problema abbiamo inoltre portato a 13 le ore di accensione della caldaia, potenziando anche durante il week end, in modo da tenere gli ambienti più caldi». 

Ora la situazione sembra tornata alla normalità. Ma per Claudio Tedesco la situazione non cambia: «La legge parla chiaro. Se le temperature nelle aule scendono a 13 gradi i bambini devono stare a casa. Perché nessuno ci ha detto che c’era questo problema? Speriamo - conclude - che davvero la situazione si sia risolta, e che i nostri figli non debbano arrivare al Carnevale ammalati».

Dal canto suo, l’assessore Bianchetti spiega che le temperature a scuola sono comunque più basse del solito: «Quest’anno non ci sarà sicuramente il calore percepito l’anno precedente. Abbiamo dei vincoli da rispettare. E’ certo però che i bambini non devono stare al freddo, e faremo tutto ciò che è necessario per risolvere i problemi. Abbiamo avuto simili difficoltà già a dicembre 2022, e come già detto stiamo monitorando il comportamento del sistema di riscaldamento. Abbiamo anche interpellato il terzo responsabile, cioè la ditta incaricata di gestire gli impianti termici».

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