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Dall’aiuto del Canavese al sorriso dei bambini ucraini: il “Consolato onorario di Babbo Natale” apre a Castellamonte

Il centro raccoglie giochi e peluche per i più piccoli colpiti dalla guerra. Prossima apertura a Castiglione Torinese

Dall’aiuto del Canavese al sorriso dei bambini ucraini: il “Consolato onorario di Babbo Natale” apre a Castellamonte

Dall’aiuto del Canavese al sorriso dei bambini ucraini: il “Consolato onorario di Babbo Natale” apre a Castellamonte

A Castellamonte, in un piccolo locale al civico 10 di via IV Novembre, è nato qualcosa che somiglia a una fiaba — ma con radici salde nella realtà. Il “Consolato onorario di Babbo Natale” è la nuova iniziativa dell’associazione La Memoria Viva, gruppo di volontari che da oltre due anni trasforma il Canavese in un punto di partenza per convogli umanitari diretti in Ucraina, con aiuti, medicinali, beni di prima necessità e persino mezzi di soccorso.

Questa volta, però, il pensiero non è rivolto agli adulti, ma ai bambini. Quelli che hanno perso la casa, la scuola, talvolta i genitori. Fino al 23 dicembre, il “consolato” raccoglierà giocattoli usati ma in buone condizioni e peluche, da inviare ai minori rimasti orfani o sfollati nelle zone di guerra. I doni, controllati e igienizzati dai volontari, saranno confezionati come regali natalizi e caricati su un camion che, poco prima di Natale, partirà dal Canavese diretto verso Kharkiv e altre località ucraine.

Non è un’operazione simbolica, ma la continuazione concreta di un ponte di solidarietà che dal 2022 collega Castellamonte all’Est Europa. In questi quasi mille giorni di conflitto, l’associazione ha organizzato 69 missioni verso le aree bombardate, consegnando direttamente aiuti umanitari. Ora, con l’avvicinarsi delle feste, la stessa rete di volontari vuole restituire ai più piccoli un frammento di normalità, quella che la guerra ha cancellato.

Nei locali allestiti per l’occasione, dove spiccano pupazzi e addobbi, ogni pacco donato viene catalogato, ripulito e impacchettato. L’atmosfera è quella di un laboratorio natalizio artigianale, dove ogni gesto ha un valore affettivo preciso: trasformare il dolore in speranza, il vuoto in calore umano. La raccolta è aperta tutti i giorni, dal lunedì al venerdì tra le 16 e le 19, e nel weekend dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.

L’iniziativa ha già suscitato ampia partecipazione: decine di famiglie, scuole e associazioni hanno portato giocattoli, bambole e peluche da ogni parte del Piemonte. Anche alcuni amministratori locali — tra cui il sindaco di Castellamonte Pasquale Mazza, il consigliere Vittorio Camera e l’ex sindaco di Pertusio Antonio Cresto, recentemente rientrato da una missione a Sumy e Kharkiv — hanno dato il proprio contributo, confermando quanto il legame tra le due comunità sia diventato profondo.

A breve, la raccolta solidale si allargherà: una seconda sede del “Consolato onorario di Babbo Natale” aprirà a Castiglione Torinese, in via degli Scavi 21, grazie alla collaborazione con l’associazione Casa della Speranza, presieduta da Giuseppe Lazzarotto. Sarà un punto di appoggio per chi vive nell’area metropolitana torinese e desidera partecipare alla campagna. Anche lì, i volontari organizzeranno la selezione dei doni e la preparazione dei pacchi che confluiranno, a fine novembre, nella “grande slitta” diretta verso l’Ucraina.

Dalla sua fondazione nel 2022, La Memoria Viva ha costruito un vero e proprio modello di solidarietà diffusa, basato sull’autofinanziamento e sull’aiuto diretto, con spedizioni di aiuti mirate e un rapporto costante con le autorità locali ucraine. Sabato 7 novembre, infatti, una delegazione da Kharkiv sarà ospite a Castellamonte per ringraziare il Canavese dell’impegno e per rinnovare la collaborazione tra le due comunità.

Ma il progetto piemontese non è un caso isolato. In altre regioni italiane, associazioni e fondazioni hanno dato vita a iniziative analoghe, segno che la solidarietà verso i bambini ucraini non conosce confini. In Puglia, un gruppo di volontari ha organizzato un campo estivo gratuito per oltre 700 bambini provenienti dalle zone di guerra, mentre in Emilia-Romagna e in Lombardia si sono moltiplicate le raccolte di giocattoli e indumenti in collaborazione con la Caritas e la Croce Rossa Italiana. La rete internazionale AVSI, insieme all’UNICEF, ha avviato in Italia progetti di integrazione scolastica e supporto psicologico per i minori rifugiati, accompagnando le famiglie nell’adattamento alla vita quotidiana lontano da casa.

Nel mondo, numerose organizzazioni proseguono lo stesso impegno con iniziative a forte valore simbolico. Negli Stati Uniti, la fondazione Razom for Ukraine porta avanti il progetto “Toy Drive”, con migliaia di giocattoli raccolti per i figli dei militari ucraini caduti. La Toy Foundation, in collaborazione con le comunità ucraine americane, ha distribuito oltre un milione di dollari in giocattoli e materiali educativi alle famiglie sfollate. Persino in Olanda e Germania sono attivi programmi di gemellaggio scolastico che prevedono la spedizione di regali e lettere di amicizia ai bambini dei villaggi bombardati.

In questa costellazione di solidarietà, il “Consolato onorario di Babbo Natale” di Castellamonte rappresenta una piccola ma potente realtà locale che riesce a inserirsi in un quadro globale di empatia e cooperazione. È il segno che, anche in tempi di guerra, la speranza può viaggiare da un pacco dono, da una bambola ricucita, da un peluche che torna a essere abbracciato. Un gesto semplice che, partendo dal Canavese, continua a illuminare — almeno per un attimo — l’infanzia negata di chi è cresciuto troppo in fretta.

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