Cerca

Attualità

Campo rom di Ivrea. Fratelli d’Italia: “Chiantore incapace, si dimetta. Sembrava una puntata di Scherzi a parte”

Dopo la seconda aggressione a Delia Mauro di Fuori dal Coro, il sindaco finisce nel mirino: fondi pubblici contestati, demolizioni mai eseguite e accuse di resa all’illegalità

Campo rom di Ivrea.  Fratelli d’Italia: “Chiantore incapace, si dimetta. Sembrava una puntata di Scherzi a parte”

Delia Mauro al telefono con il sindaco

Ivrea continua a finire sulle cronache nazionali per le vicende legate al campo rom del quartiere San Giovanni. Due aggressioni consecutive ai danni della giornalista Delia Mauro e della troupe di Fuori dal Coro, la trasmissione di Rete 4 condotta da Mario Giordano. Due episodi che hanno avuto vasta eco mediatica: insulti, spinte, calci, minacce, telecamere distrutte. Scene che solo il pronto intervento della Polizia di Stato ha impedito degenerassero in tragedia.

Stavolta il “capo” del campo, Giovanni Lagaren, è arrivato lanciato a tutta velocità come in Fast and Furious. Peccato che qui non c’erano Vin Diesel e le supercar cromate di Hollywood, ma un vero e proprio quartiere abusivo e una villa videosorvegliata che da decenni resiste a ordinanze e promesse. Uno spettacolo grottesco, che trasforma Ivrea in una parodia da cinepanettone criminale.

Delia Mauro

Morale? Le immagini, trasmesse in prima serata su Rete 4 domenica scorsa, hanno riacceso la polemica politica. In questo clima, Fratelli d’Italia ha diffuso un comunicato stampa che non risparmia accuse al sindaco Matteo Chiantore.

Secondo il capogruppo Andrea Cantoni e il segretario Fabrizio Lotito, “Ivrea non può continuare a essere sotto i riflettori per la sua incapacità e della Giunta...”.

“Il totale immobilismo dell’Amministrazione – dicono – ha trasformato un problema in emergenza, con ripercussioni evidenti sulla sicurezza, sul decoro urbano e – soprattutto – sull’immagine della città”.

Al centro delle critiche, l’atteggiamento del primo cittadino ai microfoni di Rete 4. Mentre la giornalista Mauro tentava invano di ottenere risposte, davanti al cantiere per l’elettrificazione della linea Ivrea-Aosta, Chiantore si è limitato a un timido: “Sì, lo so… abbiamo stanziato delle somme…”.

Per Fratelli d’Italia, quella frase è emblematica. “Forse si riferiva ai 40.000 euro a favore dell’associazione ‘21 Luglio’, per affrontare il tema del campo nomadi? Ma quale tema? Forse quello che ancora oggi nessuno ha il coraggio di chiamare con il suo vero nome: abuso edilizio. Illegalità. Ingiustizia verso i cittadini onesti. E attenzione: parliamo della stessa associazione che regolarmente presenta esposti contro il Governo o contro amministrazioni locali, ‘colpevoli’ di disporre – come previsto dalle leggi vigenti – sgomberi di campi rom abusivi. Non certo per sostenere la legalità o promuovere la demolizione delle baracche. Ma per ostacolarla...”.

La polemica si concentra dunque sulla scelta di finanziare una realtà che, secondo gli esponenti di FdI, non sostiene la legalità ma la ostacola.

“Quarantamila euro di soldi pubblici – cioè nostri – non per far rispettare un’ordinanza di demolizione emanata nel 2012, non per ristabilire un principio di legalità, non per tutelare chi ogni giorno paga le tasse e rispetta le regole. Ma per migliorare le condizioni di chi vive nell’illegalità. Per aiutare chi non rispetta le leggi. Per Chiantore, forse, era il momento di dimostrare l’efficienza della sua amministrazione, di riuscire dove le precedenti avevano fallito...”.

“La giornalista Delia Mauro – a cui va la nostra più totale solidarietà – è stata nuovamente aggredita con la sua troupe dagli occupanti del campo nomadi. Una violenta aggressione, che non è sfociata in tragedia solo grazie al pronto intervento della Polizia di Stato, alla quale va il nostro più sentito ringraziamento”.

E la risposta del sindaco?

“Mi spiace… Ivrea non è quella cosa lì”. Parole che, per FdI, suonano come una beffa.

“Ma stiamo scherzando? – stigmatizzano – Forse si era dimenticato che la stessa cosa era successa pochi mesi prima? Ci siamo chiesti se quella andata in onda fosse una puntata speciale di Scherzi a Parte. Altro che Fuori dal Coro”.

Il giudizio politico è netto.

“La verità, nuda e cruda, è che chi oggi amministra Ivrea ha paura. Paura di decidere. Paura di affrontare la realtà. Paura di dire che sì, esistono situazioni fuori controllo, e che vanno affrontate con coraggio – non aggirate con fondi pubblici. Caro Sindaco Chiantore, se ha paura, si dimetta”.

FdI accusa Chiantore anche di incoerenza.

“Solo la ricerca di consenso – commentano Cantoni e Lotito – può giustificare il repentino ripensamento del sindaco riguardo ai 40.000 euro: altrimenti, perché affrontare la prima aggressione con l’inclusione e la seconda con la revoca del contributo? Il dato di fatto resta invariato: la Giunta interviene in ritardo e nel peggiore dei modi”.

“Governare significa scegliere. Decidere. Esporsi. Metterci la faccia, soprattutto quando è scomodo. Il primo cittadino ha dichiarato che non è quello delle ruspe. Ma, bisognerebbe fargli notare, non è una questione di stile personale. Se esiste un’ordinanza di demolizione, non è facoltativa. Il Sindaco non è un opinionista: è un funzionario dello Stato, un garante della legge. Ha il dovere – non la facoltà – di farla rispettare. E invece, cosa fa? Stanzia 40.000 euro per aiutare chi occupa, chi costruisce abusivamente, chi spesso esercita intimidazione sul territorio. Questo non è aiuto all’integrazione. È sottomissione all’illegalità. È un vergognoso inchino”.

La conclusione è un vero e proprio ultimatum.

“Se davvero Ivrea non è quella cosa lì, che lo si dimostri con i fatti. Perché oggi, a guardare come viene amministrata, Ivrea sembra esattamente quella cosa lì: una città dove chi rispetta le regole viene dimenticato, e chi le viola viene premiato. Non bastano le frasi a effetto o le parole indignate. Servono azioni. Serve coraggio. Serve la schiena dritta. Serve salire per primi sulla ruspa – metaforicamente o no – e dire chiaramente: qui comanda la legge, non la paura. Se non è in grado di farlo, abbia almeno il rispetto di farsi da parte”.

Intanto la città resta sotto i riflettori, ancora una volta non per il Carnevale o per la sua storia industriale, ma per le immagini di violenza e degrado che hanno fatto il giro del Paese.

Commenti scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Giornale La Voce

Caratteri rimanenti: 400

Commenti all'articolo

  • Sovietico Eporediese

    09 Settembre 2025 - 17:44

    Come al solito il fascismo della Destra è ancora presente, dopo aver creato loro i ghetti dei Rom e Sinti ora si meravigliano della situazione. Come poi pure peggiorare la situazione della crisi abitativa eporediese dove le case sono impossibili da trovare a prezzi sensati e coerenti con la situazione economica odierna. Metteranno le loro case a disposizione?

    Report

    Rispondi

Resta aggiornato, iscriviti alla nostra newsletter

Edicola digitale

Logo Federazione Italiana Liberi Editori