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Aggressione alla giornalista di Rete 4. Chiantore dice "basta"!

Operatori feriti, telecamera distrutta e tensioni crescenti sulla villa abusiva. Chiantore promette che il Comune si costituirà parte civile

Aggressione alla giornalista di Rete 4. Chiantore dice "basta"!

Il sindaco Matteo Chiantore

Aggressione alla giornalista Delia Mauro della troupe "Fuori dal coro" di Rete 4, parte seconda. Sempre al campo nomadi del quartiere San Giovanni. Sempre a Ivrea. Sempre con gli occhi puntati sulla villa abusiva di Giovanni Lagaren. Solo che questa volta ad accompagnare la giornalista c’erano pure i poliziotti che han visto e sentito tutto. Nessuno potrà insomma parlare di "giornalismo d'assalto" di giornalismo "scandalistico", di giornalismo "di destra", di giornalisti "delle balle", di giornalisti che se le vanno a cercare... Solo di professionisti che fanno il loro mestiere: cercare, indagare, intervistare e raccontare...

Ebbene sì. Ci saranno delle denunce. Si aprirà un processo…

«Ne avevo fatta una a marzo e ne farò una adesso – conferma Mauro – Adesso sono all’ospedale Niguarda di Milano. Hanno fracassato il mio operatore. L’hanno colpito alle spalle. Hanno spaccato la telecamera. Basta, io a Ivrea non ci vengo più. Mai mi sarei aspettata una cosa così…».

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Nel frattempo, il sindaco Matteo Chiantore, che per tutto il giorno non aveva risposto al telefono, l’ha chiamata.
«Purtroppo ero a Torino a discutere cose importanti per la nostra città – ci dice ed è un fiume in piena – Cosa penso? Oltre ad esprimere solidarietà alla giornalista? Penso che stavolta al campo nomadi hanno esagerato. Penso che se ci sarà un processo il Comune si costituirà parte civile. Avevamo messo dei soldi a bilancio ma questa seconda aggressione cambia tutto. Noi non tolleriamo la violenza, soprattutto quando è reiterata. La prima volta c’era l’attenuante di persone non abituate a ricevere queste attenzioni, ma adesso no. Avevamo teso loro la mano ma quel che è successo oggi cambia tutto, con i dovuti distinguo tra la villa abusiva e tutto il resto. Il danno che stan facendo alla città con il loro comportamento è enorme e questo modo di fare non ci rappresenta…».

Giovanni Lagaren

Sui social il consigliere comunale Andrea Cantoni, non ha nascosto il suo disappunto.

«Dire “te l’avevo detto” non è mai bello - scrive - È il contentino a posteriori che lascia più amarezza che soddisfazione. Il problema più grande di questa Amministrazione consiste nel fornire, in ritardo, risposte pessime a problemi evidenti. Avevano stanziato 40 mila euro per l’associazione ’21 luglio’, la stessa che ha fatto esposto contro il Governo per lo sgombero di un campo. E oggi? Si svegliano solo dopo l’ennesima aggressione. Quei soldi siano usati subito per ristabilire sicurezza e decoro. Così non si può andare avanti».

Linea durissima anche del coordinatore cittadino dei Fratelli d'Italia Fabrizio Lotito.

«L’aggressione è un episodio gravissimo - scrive in un comunicato - Non basta che il Comune annunci di costituirsi parte civile. Serve un intervento immediato: demolire eventuali abusi, riportare la legalità, convocare subito un Consiglio comunale straordinario. Non esistono zone franche a Ivrea. L’inazione delle istituzioni rischia di diventare complicità».

Più sfumata ma comunque decisa la posizione del consigliere comunale Massimiliano De Stefano: «Non posso che condividere e sostenere ogni parola del Sindaco. Farsi rispettare non è mai sbagliato e in questo caso significa essere dalla parte dei cittadini onesti. Costituirsi parte civile è un segnale importante».

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