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02 Marzo 2025 - 10:05
Corona
Occhiali neri, papillon al collo e abito delle grandi occasioni. Fabrizio Corona si è presentato così sul palco del Teatro Alfieri di Torino per la prima del suo show "Gurulandia a teatro", il nuovo capitolo della sua carriera da profeta del nulla. Dopo aver dispensato verità assolute su Fedez, Chiara Ferragni, Elodie e Gerry Scotti (sì, anche lui), l'ex re dei paparazzi ha deciso di lanciarsi nella geopolitica vaticana e sganciare la sua "bomba": Papa Francesco è morto e il Vaticano non ce lo dice.
Solo un imbecille può pensare a una cosa del genere. Il pubblico pagante (51 euro per un posto standard, 69 per la poltronissima) ha ascoltato in un misto di silenzio e sconcerto mentre Corona declamava con la solita sicurezza da oracolo: "È morto, ma il Vaticano non ce lo dice. Se fosse vivo, allora perché non parla? Vedrete tra qualche giorno...". E qui ci sarebbe da chiedersi se la strategia di Corona sia un piano di marketing sofisticato oppure la sua proverbiale capacità di spararla sempre più grossa per finire in tendenza sui social. Il dubbio rimane, ma una cosa è certa: la realtà è un dettaglio secondario per lui.
Nel mondo reale, Papa Francesco è ricoverato al Policlinico Gemelli di Roma per una polmonite bilaterale, sotto il controllo di un'equipe medica che aggiorna quotidianamente sulle sue condizioni. Nonostante l'età avanzata e qualche episodio di crisi respiratoria, il Pontefice sta rispondendo alle cure. I medici parlano di un quadro clinico stabile, ma per Corona queste sono solo "le solite bugie della Santa Sede". Del resto, se non esiste una diretta Instagram dal letto d'ospedale, allora qualcosa deve essere per forza sospetto.
Non è la prima volta che circolano teorie del complotto sui Papi. Già nel 2005, in prossimità della scomparsa di Giovanni Paolo II, il web fu invaso da ipotesi di insabbiamenti e annunci posticipati. Stessa sorte toccò a Papa Benedetto XVI dopo la sua rinuncia: qualcuno giurava che fosse in realtà segregato in Vaticano, vittima di una cospirazione di cardinali oscuri. Ora, tocca a Papa Francesco essere al centro dell’ennesimo thriller complottista. Solo che questa volta la narrazione arriva da un personaggio che fino a ieri si occupava di paparazzare calciatori e modelle in vacanza. Ora, in un impeto di onniscienza, Corona si è riciclato in esperto di politica vaticana, pronto a illuminare il pubblico con le sue rivelazioni da backstage della Chiesa cattolica.
A onor del vero, il format di Gurulandia a teatro sembra basato sul principio "sparale grosse e qualcuno ci cascherà". Durante la stessa serata, Corona ha regalato perle come "Totti ha tradito la Blasi con più di mille donne", "Elodie è lesbica convinta", "Iannone si è rifatto per assomigliarmi" e un attacco gratuito a Gerry Scotti che ancora stiamo cercando di decifrare. Il tutto tra una bestemmia e l’altra, per mantenere alta l’attenzione del pubblico. Ma il pezzo forte dello spettacolo è stato senza dubbio il complotto papale. La teoria di Corona è semplice: il Vaticano starebbe nascondendo la morte del Papa per avere il tempo di organizzare il Giubileo senza intoppi. Perché, si sa, una cosa così si può gestire come un lancio di una nuova collezione di moda, basta solo azzeccare il tempismo.
La cosa preoccupante non è tanto che Corona dica queste cose (ormai è un genere di intrattenimento), ma che ci sia ancora chi gli dia credito. Il mondo del web amplifica ogni stramberia, trasformandola in una possibile verità alternativa. E così ci si trova con gente che, invece di affidarsi alle comunicazioni ufficiali del Vaticano, preferisce credere a un ex paparazzo condannato più volte per reati che vanno dall'estorsione all'evasione fiscale. Insomma, la salute del Papa resta sotto controllo e le condizioni cliniche sono trasparenti. Quanto alla salute mentale di chi diffonde certe sciocchezze, quella invece meriterebbe un approfondimento a parte.
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