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'ndrangheta a Torino, Volpiano, Settimo, Chivasso, Cuorgnè, Ivrea.... E' ovunque... Ecco la mappa!

La Relazione della Dia: Aumentano le Intimidazioni e i Sequestri di Armi

Mafie

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Le organizzazioni criminali hanno cambiato strategia: meno violenza e più corruzione per trasformare i "potenziali nemici in alleati preziosi". Tuttavia, quando la corruzione non è sufficiente, tornano ai "comportamenti tipici della mafiosità", come le intimidazioni. Questa è la fotografia della Relazione semestrale della Direzione Investigativa Antimafia (Dia) per il primo semestre del 2023, presentata la scorsa settimana a Roma.

Le mafie si sono adattate ai cambiamenti socio-economici, infiltrandosi nell'economia legale e sfruttando tecnologie avanzate per le loro attività illecite, come i sistemi di comunicazione crittografata. La corruzione è diventata la strategia dominante, con l'uso della violenza limitato ma mai abbandonato.

Aumentano le intimidazioni verso gli amministratori locali, con un incremento dei casi di collusione negli apparati politico-amministrativi. Basti a tutti un dato: dal 1991 al 2023, ben 379 consigli comunali sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, e 25 annullati a seguito di ricorso.

Il dato più preoccupante è l'aumento dei sequestri di armi, anche da guerra. Secondo Michele Carbone, direttore della Dia, c'è il rischio che le organizzazioni criminali alzino il livello di conflittualità con le istituzioni, ricordando che le mafie non cambiano pelle e sono sempre pronte a usare la violenza.

Dalla Relazione emerge anche il rischio che il conflitto bellico russo-ucraino possa favorire il traffico di armi da guerra verso l'Italia. La principale fonte di redditività per i cartelli criminali resta il traffico di stupefacenti, con l'Africa Occidentale che diventa una base logistica cruciale per i narcos della 'Ndrangheta.

Inoltre, la Relazione evidenzia la crescente pericolosità delle organizzazioni criminali albanesi, che hanno stretto rapporti con la malavita romana, come i Casamonica. Nei primi sei mesi del 2023, sono stati sequestrati oltre 29 milioni di beni e confiscati quasi 130 milioni. Tredici le attività investigative concluse dalla Dia e 63 i provvedimenti restrittivi.

Il Piemonte

Il testo della Relazione evidenzia come la capacità di adattamento delle organizzazioni criminali ai mutamenti degli scenari economici e l’attitudine a sfruttare le opportunità offerte, continua a destare la costante attenzione da parte delle autorità prefettizie, della magistratura e delle forze dell’ordine, soprattutto in relazione alle immissioni di finanziamenti pubblici previsti per i prossimi anni.

In particolare, il tessuto socio-economico del Piemonte è da tempo nel mirino delle mafie tradizionali, in particolare della 'ndrangheta, che si è affermata grazie alla sua spiccata vocazione imprenditoriale e alla sua abilità di agire in maniera silente. Numerose sentenze confermano come i sodalizi calabresi si siano insinuati , tessendo rapporti mutualistici con esponenti della sfera economico-produttiva e con sodalizi di altre matrici criminali mafiose.

Le attività investigative degli ultimi anni documentano come la ‘ndrangheta si sia radicata prevalentemente nel settore del narcotraffico, delle estorsioni, dell’usura e nel reimpiego di capitali illeciti in diverse attività produttive e commerciali, condizionando gli equilibri economici e, talvolta, politici locali.

La mafia siciliana continua a coltivare interessi nella regione, soprattutto nei settori dei trasporti e della ristorazione con finalità di riciclaggio. Non vi sono segnali di radicamento di consorterie camorristiche, ma sono emersi rapporti affaristici con esponenti dei locali gruppi ‘ndranghetistici.

Per quanto riguarda la criminalità straniera, si segnala la presenza di gruppi etnici balcanici, africani e romeni, dediti principalmente al traffico e spaccio di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione e alla commissione di reati predatori. Le organizzazioni criminali albanesi hanno assunto un ruolo di primo piano nel traffico internazionale di cocaina, spesso interagendo con sodalizi ‘ndranghetisti, mentre la criminalità maghrebina è dedita allo spaccio di hashish ed ecstasy. Le associazioni di matrice nigeriana ripropongono in Piemonte i schemi delinquenziali tipici dei “secret cult”.

La criminalità romena si concentra principalmente su reati predatori, generando un diffuso allarme sociale, e ci sono gruppi di origine sinti che collaborano con esponenti ‘ndranghetisti per l’approvvigionamento e la custodia di armi. Si segnala inoltre la presenza di bande di minorenni di origine nordafricana, responsabili di rapine e aggressioni.

Detto questo, in provincia di Torino e soprattutto in Canavese a farla da padrone è la ‘ndrangheta, con numerose strutture operative documentate da importanti inchieste giudiziarie.

I principali locali di ‘ndrangheta presenti a Torino includono quelli attivati dai CUA-IETTO-PIPICELLA, CATALDO, PELLE, CARROZZA, BRUZZESE, CALLÀ, URSINO-SCALI, CASILE-RODÀ, BARBARO, TRIMBOLI-MARANDO-AGRESTA, ROMEO, SPAGNOLO-VARACALLI, COMMISSO, CORDÌ, GIOFFRÈ-SANTAITI, SERRAINO, BELLOCCO-PESCE, TASSONE, URSINO, URSINO-SCALI, AQUINO-COLUCCIO, BELLOCCO-PISANO, CREA-SIMONETTI, ARONE, DEFINA, SERRATORE, GRECO e GRANDE ARACRI.

Nel semestre, il Prefetto di Torino ha emesso quattro interdittive antimafia nei confronti di due aziende attive nel settore dell’edilizia e altre due nel settore della vendita di apparecchiature ed impianti ecologici.

Il 15 febbraio 2023, la Guardia di Finanza ha eseguito un decreto di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Torino nei confronti di un esponente della famiglia Agresta, condannato per associazione mafiosa.

Il 3 aprile 2023, il Tribunale di Torino ha condannato 18 persone nell’ambito del processo “Criminal Consulting-Pugno di Ferro”, ritenute responsabili di attività di estorsione e usura aggravate dal metodo mafioso.

Il 3 aprile 2023, la Dia ha eseguito un decreto di confisca nei confronti di un commercialista, già colpito da ordinanza di custodia cautelare nel 2015, per la realizzazione di frodi fiscali all’IVA nazionale e dell’Unione Europea.

Il 20 aprile 2023, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 35 persone facenti parte della cosca Alvaro “Carni i Cane” di Sinopoli, dedite a condotte estorsive ed intimidatorie.

L’11 maggio 2023, la Corte di Cassazione ha condannato due imputati per associazione mafiosa e scambio elettorale politico-mafioso nell’ambito del processo “Fenice” a Carmagnola (TO).

L’8 febbraio e il 7 marzo 2023, la Polizia di Stato ha sequestrato circa 3 kg di metanfetamina “shaboo” e arrestato due cittadini cinesi.

Il 17 febbraio 2023, la Guardia di Finanza ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 persone per narcotraffico internazionale di cocaina.

Il 7 giugno 2023, i Carabinieri hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nell’ambito dell’operazione “Battle Royale” nei confronti di 4 soggetti responsabili di episodi di narcotraffico, sequestrando oltre 130 kg di marijuana.

L’8 giugno 2023, un’altra ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita nei confronti di 15 cittadini italiani per spaccio di cocaina, marijuana e hashish nella zona ovest di Torino.

Il 24 gennaio 2023, la Polizia di Stato ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 16 persone di nazionalità nigeriana facenti parte del gruppo mafioso EIYE.

In Piemonte, la progettazione di lavori pubblici è in significativo aumento grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) e del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari al PNRR (PNC).

Secondo i dati della Banca d’Italia, a maggio 2023 erano assegnati 7,8 miliardi per interventi in Piemonte. Nell'ultimo biennio, le amministrazioni locali hanno avviato gare o stipulato contratti per circa il 30% degli importi da bandire nel periodo 2023-26, prevedendo un incremento degli esborsi annui per investimenti tra il 70 e il 90%.

Le attività investigative denominate Crimine, Minotauro, Colpo Di Coda, Esilio, San Giorgio, Helving, San Michele, Big Bang, Bardo, Panamera, Cerbero, Carminius-Fenice e Platinum Dia hanno contrastato le strutture di ‘ndrangheta nel territorio della provincia di Torino. Operazioni come Albachiara, Federico Barbarossa e Altan hanno mirato alle strutture di ‘ndrangheta nell’astigiano, basso Piemonte e “provincia Granda”, mentre Altopiemonte ha affrontato le strutture dell'Alto Piemonte e Geenna il locale di Aosta.

Il Procuratore Generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Torino, Francesco Enrico Saluzzo, nella Relazione all’Inaugurazione dell’anno giudiziario 2023, ha segnalato un “allarmante aumento delle forme di devianza e dei reati commessi dai minori e anche da giovanissimi appena maggiorenni”.

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