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Cuorgnè
13 Giugno 2024 - 00:15
A Cuorgnè è quasi festa per l'assegnazione della villa confiscata...
Incredibile ma vero: al quinto tentativo il Comune di Cuorgnè potrebbe aver fatto centro. Potrebbe, perché visti i precedenti, il condizionale rimane d'obbligo.
E' notizia di mercoledì 12 giugno che la città canavesana ha assegnato, per ora in via provvisoria, la gestione della villa confiscata alla 'ndrangheta in via Salgari.
L'immobile, destinato a diventare un centro dedicato all'assistenza e all'integrazione di persone con disabilità medio-lieve o disturbi psichiatrici, sarà gestito dall'associazione Mastropietro Onlus. Così ha disposto la commissione che si è occupata del quinto bando promosso dall'amministrazione comunale per dare in gestione a titolo gratuito la villa, meglio conosciuta come "Villa Iaria" che fu del boss omonimo.
Le quattro precedenti manifestazione d'interesse erano andate deserte. Per la quinta sono arrivate a palazzo civico tre proposte: quella della Mastropietro ha ottenuto il punteggio più alto.
Cosa succede ora?
Una volta sottoscritta la convenzione, il Comune verserà al concessionario un acconto di 25.000 euro: la metà di quelli stanziati dalla Regione. Il resto del contributo regionale verrà liquidato dopo la rendicontazione.
E’ il quinto tentativo di trovare un gestore per “Villa Iaria”. Le prime tre gare erano andate deserte; alla quarta aveva partecipato un solo soggetto che però non era riuscito ad ottenere le necessarie garanzie bancarie o assicurative.
Villa Iaria a Cuorgnè
E proprio questo è stato il nodo della questione fino ad ora: sebbene l’assegnazione avvenga a titolo gratuito, sono necessari lavori di ristrutturazione quantificati in 100.000 euro (dei quali poco meno di 50.000 messi a disposizione dalla Regione, l’altra metà a carico degli assegnatari) e le associazioni di volontariato non dispongono dei fondi necessari proprio perché – come giustamente impone la legge – si tratta di “soggetti che non perseguono finalità di lucro”.
Fra l’altro le norme stabiliscono che l’assegnazione del bene confiscato venga revocata se l’ente territoriale non provvede alla sua destinazione entro un anno e questo termine è stato ampiamento superato. Anche per il finanziamento regionale ci sono dei tempi da rispettare. Visto come sono andate le cose, già in gennaio la Regione aveva prorogato al prossimo 30 settembre i termini per la rendicontazione.
“Dopo la scadenza dell’ultimo bando – avevano dichiarato qualche settimana fa il sindaco Giovanna Cresto e l’assessore alle Politiche Sociali Elisa Troglia - l'amministrazione comunale ha nuovamente incontrato la Prefettura, nella persona della Dott.ssa Stallone, che ringraziamo per la disponibilità e il supporto, i funzionari dell’Agenzia nazionale dei beni confiscati e gli uffici regionali competenti, che si sono recati in diverse occasioni presso il bene in questione per verificarne le condizioni. Tutte le componenti si sono trovate concordi sulle oggettive difficoltà legate agli ingenti lavori di ristrutturazione necessari per rendere il bene utilizzabile per qualsivoglia destinazione. Ed è stata altresì apprezzata la determinazione dell'amministrazione comunale nel voler portare avanti un progetto tanto nobile quanto di difficile realizzazione quale la creazione di una comunità per il <Dopo di Noi>, rivolto alle famiglie che devono affrontare i problemi legati alle disabilità fisiche e mentali”.
Il fine del progetto, basato sulle linee-guida della legge 112 del 2016, detta appunto del “DOPODINOI”, è quello di promuovere l’inclusione consentendo alle persone con disabilità di abitare in una <Vera CASA> anziché in comunità o strutture.
“Da più parti – faceva rilevare l’amministrazione comunale - sono giunti suggerimenti utili sulla base dei quali si è proceduto ad effettuare lievi modifiche al bando di concessione. Si tratta per lo più di modifiche di natura tecnica - amministrativa che non riguardano la durata temporale o la natura del progetto. Ci auguriamo che questi piccoli accorgimenti siano di aiuto alle realtà interessate alla partecipazione al bando e che si giunga finalmente ad un esito positivo che consenta di restituire il bene alla comunità”.
Ora tocca alla Mastropietro onlus.
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