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Pont Canavese
26 Gennaio 2023 - 01:16
Le due Chiese di Pont Canavese: San Costanzo troppo grande, San Francesco (forse) troppo piccola
E così anche l’ultima messa rimasta a San Costanzo lascia la parrocchiale per la ben più piccola San Francesco.
Accade a Pont, dove da domenica scorsa la celebrazione domenicale delle 10 si tiene nella chiesetta di Via Caviglione.
Un tempo vi si celebravano le funzioni nei giorni feriali durante tutto l’anno; qualche anno fa era stata spostata lì nei mesi invernali quella domenicale delle 18, poi anticipata alle 17 ed infine soppressa; adesso è la volta della messa solenne.
Il motivo è presto detto. Con i tempi che corrono, San Costanzo è diventata ingestibile: costi elevatissimi per il riscaldamento a fronte di temperature non proprio confortevoli.
La parrocchiale di Pont ha in effetti un grosso problema, legato alle sue dimensioni.
La Chiesa parrocchiale di San Costanzo e le torri
E’ una bella chiesa, molto grande e spaziosa, adatta alle cerimonie affollate e ai tempi in cui di domenica la chiesa si riempiva di fedeli. Propria la vastità e l’altezza sono diventate un handicap a causa dei costi troppo alti. Figuriamoci quest’anno, con le bollette del gas salite alle stelle… E allora non resta che spostarsi nell’altra chiesa del centro, quella appunto dell’ex-convento di San Francesco.
Lì il problema è opposto: la capienza è limitata non solo per quanto riguarda i posti a sedere, c’è poco spazio anche per rimanere in piedi.
Manca a Pont una chiesa di dimensioni intermedie: Santa Maria – che avrebbe queste caratteristiche – è del tutto improponibile vista la sua distanza dal centro e la lunga e ripida scalinata che la divide dalla piazza sottostante.
Quella dell’accessibilità è un’altra delle motivazioni che hanno spinto il parroco don Aldo Vallero allo spostamento.
San Costanzo, edificata nel XXVII secolo sul luogo in cui sorgeva la cappella di uno dei tre castelli pontesi, divenne parrocchia solo nella seconda metà dell’Ottocento perché Santa Maria era troppo distante e scomoda. Alla fine di quel secolo – era un periodo di grande espansione economica e demografica - venne ingrandita raggiungendo l’assetto attuale. Dal punto di vista dell’ubicazione rispetto all’abitato sarebbe comodissima. Peccato che per raggiungerla occorra affrontare una salita alquanto ripida, che crea problemi anche ai giovani in caso di neve o di ghiaccio mentre agli anziani li crea tutto l’anno e sono proprio gli anziani i più assidui partecipanti alle celebrazioni. San Francesco per loro è indubbiamente più invitante: anch’essa centrale, a due passi da Piazza Craveri ma in piano, senza salite né scalinate.
Fino a Pasqua, pertanto, per l’uno e per l’altro motivo, è facile prevedere che le celebrazioni resteranno tutte lì. E ci torneranno sicuramente dal prossimo autunno, salvo che i costi energetici crollino…
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