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“I giovani nell’era dei Maranza”: a Cuorgnè un incontro per capire, ascoltare e costruire il futuro

Sabato 12 aprile un evento aperto alla cittadinanza per affrontare insieme il fenomeno giovanile tra mode, disagi e responsabilità condivise

“I giovani nell’era dei Maranza”

“I giovani nell’era dei Maranza”: a Cuorgnè un incontro per capire, ascoltare e costruire il futuro

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Chi sono davvero i “maranza”? Giovani ribelli o figli di un disagio più profondo? Cosa rappresentano nella società di oggi e quale ruolo hanno adulti, istituzioni e comunità nel leggere – e affrontare – il fenomeno?

A queste domande cercherà di rispondere l’incontro pubblico “I giovani nell’era dei Maranza – Crescere, Imparare, Agire: Costruire il Futuro con Conoscenza e Responsabilità”, in programma sabato 12 aprile 2025 alle ore 15:00, presso la sala sopra le Poste Italiane in via Asilo a Cuorgnè.

L’evento, patrocinato dalla Confederazione Islamica Italiana, dalla Federazione Regionale Islamica del Piemonte e dalla Città di Cuorgnè, vedrà la partecipazione di Sheikh Ibrahim Iungo, figura di riferimento per molte realtà giovanili e punto di dialogo tra culture e generazioni.

L’appuntamento nasce dalla necessità di fare luce su un fenomeno complesso, spesso semplificato o ridicolizzato sui social: quello dei “maranza”, ragazzi che si muovono tra codici estetici forti – tute firmate, catene, tagli di capelli aggressivi – e comportamenti provocatori, in bilico tra appartenenza e rivendicazione. Ma dietro ogni stereotipo c’è una storia, un contesto, un bisogno.

L’incontro sarà aperto a tutti: educatori, genitori, studenti, amministratori, mediatori culturali. Un’occasione per ascoltare, confrontarsi, capire. Perché parlare di giovani significa parlare di futuro. E in un tempo in cui spesso si preferisce puntare il dito, servono spazi dove la complessità venga accolta, non giudicata.

L’obiettivo? Promuovere una cultura dell’ascolto e della responsabilità condivisa, in cui crescere non significhi solo disciplinare, ma anche comprendere. Perché solo così si può davvero agire, insieme, nella costruzione di una società più inclusiva e consapevole.

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