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08 Aprile 2025 - 10:05
“Ti racconto le mafie”: gli studenti del D’Oria a teatro contro l’indifferenza
Il 20 marzo, centinaia di studenti dell’Istituto Tommaso D’Oria di Ciriè hanno lasciato per un giorno le aule scolastiche per sedersi tra le poltrone del Teatro Concordia di Venaria, dove è andato in scena lo spettacolo “Ti racconto le mafie”. Non una semplice rappresentazione, ma un momento di forte impatto educativo e civile, pensato per aprire gli occhi, accendere domande, rompere il silenzio.
Protagonista sul palco Giacomo Rossetto, giornalista e autore che ha saputo coniugare rigore giornalistico e passione civile, coinvolgendo una platea di giovani attenti, curiosi, a tratti commossi. Le classi 2^CPR, 2^ASS, 2^BSS, 4^ACM e 3^AEE hanno ascoltato in silenzio e con trasporto il racconto di un’Italia spesso taciuta, ma ancora viva nelle sue ferite più profonde: quella delle mafie, dei meccanismi che le alimentano, e soprattutto dei nomi e dei volti di chi ha avuto il coraggio di sfidarle.
Con un linguaggio semplice ma mai banale, Rossetto ha guidato i ragazzi in un viaggio dentro la storia della criminalità organizzata italiana, rendendo omaggio a tutte le vittime innocenti: magistrati, giornalisti, imprenditori, uomini e donne delle forze dell’ordine, cittadini comuni. Una lunga scia di sangue e coraggio che non può e non deve essere dimenticata.
Lo spettacolo si inseriva all’interno delle iniziative legate alla Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, che si celebra ogni anno il 21 marzo: una data simbolica, che coincide con l’inizio della primavera e che rappresenta una chiamata alla rinascita, alla speranza, alla consapevolezza.
Per gli studenti del D’Oria, l’uscita a teatro non è stata solo un’esperienza extracurricolare, ma un’occasione preziosa di educazione alla legalità. Un momento di riflessione collettiva su temi complessi, spesso lontani nella percezione ma vicinissimi nella realtà quotidiana.
L’incontro con Rossetto è stato, come sottolineano i docenti che hanno accompagnato le classi, “un’esperienza intensa e formativa, capace di lasciare un segno autentico nella crescita dei ragazzi”. Perché parlare di mafia non è solo raccontare il male, ma ricordare che ognuno, anche attraverso un semplice gesto o la partecipazione a uno spettacolo teatrale, può diventare protagonista attivo nel contrasto all’indifferenza, alla paura, all’omertà.
Un applauso, alla fine, ha suggellato il valore di un incontro che va oltre il palco. Perché la lotta alle mafie, come ha mostrato Rossetto, comincia proprio da qui: dalla consapevolezza, dall’informazione, dalla cultura.
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