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24 Ottobre 2025 - 18:41
Mattinata di tensione ieri a Bologna, in via Michelino, dove una famiglia con due bambini — il più piccolo di soli dieci mesi — è stata sfrattata dall’abitazione che occupava regolarmente. La scena, seguita da attivisti e vicini di casa, ha scatenato proteste e momenti di scontro tra polizia e manifestanti.
Secondo quanto denunciato dagli attivisti della Piattaforma di Intervento Sociale (Plat), la famiglia «ha sempre pagato l’affitto» ma si è ritrovata per strada «solo perché l’immobile dovrà essere convertito in bed & breakfast». Durante lo sgombero, gli agenti avrebbero sfondato la porta di un appartamento, mentre la proprietà ha proceduto ad abbattere un muro per liberare un secondo alloggio. Scene drammatiche, con i mobili trascinati in strada e la madre che stringeva il piccolo tra le braccia mentre chiedeva di poter rientrare solo per prendere il latte del neonato.
L’intervento degli attivisti, che hanno tentato di bloccare l’operazione, non è bastato a fermare l’esecuzione dello sfratto. Alcuni di loro hanno parlato di “una violenza inutile e disumana”, denunciando il silenzio istituzionale davanti a casi sempre più frequenti di case liberate per speculazione immobiliare.
La vicesindaca Emily Clancy, accorsa sul posto, ha definito l’episodio «l’emblema del nuovo volto degli sfratti», dove — ha spiegato — «gli immobili vengono liberati non perché le famiglie non pagano, ma per aumentare i canoni o riconvertire le abitazioni in affitti brevi».
Una storia che riaccende la polemica sul caro-affitti e la gentrificazione nel capoluogo emiliano, dove sempre più spesso gli appartamenti vengono sottratti al mercato residenziale per finire nelle piattaforme turistiche. Per la famiglia sfrattata, ora, la priorità è trovare un riparo: «Non sappiamo dove dormiremo stanotte», ha raccontato il padre agli attivisti.
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