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Gaia Sabbatini risponde agli haters: "L’atletica è un lavoro, corro e mi pagano come i calciatori"

La mezzofondista abruzzese di 26 anni ha risposto su TikTok ai suoi "Gianpirlo", gli haters che non considerano il suo un lavoro (ma quello dei calciatori sì)

Un video lungo meno di un minuto, ma destinato a lasciare il segno e a mettere a tacere i suoi haters. Gaia Sabbatini, mezzofondista delle Fiamme Azzurre e punta della squadra azzurra ai prossimi Mondiali di Tokyo, ha scelto negli scorsi giorni TikTok per rispondere alle critiche di chi ancora oggi si ostina a considerare l’atletica un hobby e non una professione. «Mi chiedono: ma tu che lavoro fai? Rispondo che sono atleta, corro i 1500 metri. E loro replicano: sì, ma il tuo lavoro qual è?. Allora chiarisco: io corro e vengo pagata per farlo. È la stessa cosa dei calciatori», ha spiegato l’atleta abruzzese, 26 anni, con un tono diretto che ha reso il filmato immediatamente virale.

Lo sfogo è diventato popolare anche per la sua chiusura senza mezzi termini: «Quindi sì, nella vita corro, Giampirlo. E tu che ca**o fai?». Una frase che sintetizza l’irritazione di chi, dopo anni di sacrifici, non accetta di vedersi ridurre a semplice appassionata. Sabbatini ha ricordato che la maggior parte degli atleti italiani di vertice è arruolata nei corpi sportivi militari e civili, che garantiscono uno stipendio e le condizioni per allenarsi e gareggiare al massimo livello: «Il mio gruppo sportivo è la mia squadra che mi sostiene economicamente. Funziona esattamente come nel calcio».

Nata a Teramo nel 1999, Sabbatini si è imposta sulla scena internazionale nel 2021 vincendo l’oro agli Europei Under 23 di Tallinn nei 1500 metri. Da allora ha collezionato esperienze di rilievo, incluse le Olimpiadi di Tokyo 2020 e quelle di Parigi 2024, confermandosi tra le mezzofondiste italiane più promettenti. Adesso il pensiero è rivolto ai Mondiali 2025 in Giappone: sarà in pista già nella prima giornata, nelle batterie dei 1500 metri insieme a Ludovica Cavalli e Marta Zenoni.

Il suo sfogo ha acceso un dibattito più ampio: da un lato gli hater che continuano a svalutare le discipline diverse dal calcio, dall’altro il sostegno di molti tifosi che hanno rilanciato il suo video ricordando quanto lavoro, allenamenti e rinunce richieda la vita di un’atleta professionista. In ogni caso, Sabbatini ha dimostrato ancora una volta di non avere paura di esporsi anche fuori dalla pista, rivendicando la dignità della propria carriera e di chi, come lei, porta la maglia azzurra in giro per il mondo.

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