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Chivasso

“Sprofondiamo nel degrado”. Viaggio nel quartiere dov’è cresciuto Khaby Lame (VIDEO)

Al Borgo Sud Est con il consigliere comunale Bruno Prestìa di Per Chivasso

Chivasso, quartiere Borgo Sud Est. Incrocio di strade, di storie, di vite.

Vite come quella di Giuseppina Arena, Giusy la cantastorie uccisa in un boschetto di Pratoregio dalla mano di un killer non ancora identificato, con 3 colpi di pistola lo scorso 12 ottobre, giorno del suo 52esimo compleanno. 

Vite come quella di Khaby Lame, cresciuto tra i “palazzi” e diventato il TikToker più seguito al mondo.

Via Coppina, via Ajma, via Togliatti. Periferia non solo geografica della città ma anche, per molti anni, sociale. 

La chiamavano la “Coppina” negli Ottanta e Novanta. 

Oggi quel senso di quartiere ai margini della chivassesità non esiste più.

Ma è rimasto, nelle oltre 250 famiglie residenti, quel senso di essere periferia nei pensieri delle varie amministrazioni che si sono succedute a Palazzo Santa Chiara.

Oggi più di ieri. 

Bruno Prestìa del quartiere Borgo Sud Est è un’istituzione. Lo conoscono tutti. Grandi e piccini, giovani e vecchi.

E’ anche consigliere comunale di opposizione. E dagli scranni di Palazzo Santa Chiara porta avanti le istanze di una zona di Chivasso troppo spesso dimenticata dal Comune.

Prestìa ci accompagna in un tour tra i palazzi del borgo. Sono tante le criticità che emergono. 

Alberi spezzati dai temporali estivi caduti a terra e mai rimossi. Strade dissestate e piene di buche. Tombini aperti, divelti, rotti, mal coperti o coperti alla bell’è meglio in cui ci si può inciampare dentro mettendo un piede in fallo. 

Pali della luce con fili scoperti, pericolosissimi per gli adulti ma, soprattutto, per i bambini che si trovano a giocare nei giardini rischiando di metterci, inavvertitamente, le mani sopra. 

Le panchine rotte qua e là e i giochi del parco danneggiati, con un’altalena che dondola nel primo piano di una fotografia che rende un’idea desolata del quartiere. 

Per non parlare del problema dei problemi: le isole ecologiche che di ecologico hanno ben poco, dove chiunque può venire e buttare ciò che desidera. Non c’è un controllo ed è un via vai continuo.

L’incuria generale che si respira, che si vede, che c’è in quest’angolo di Chivasso è sotto gli occhi di tutti. 

Prestìa segnala sui giornali, all’ufficio competente del Palazzo Municipale, presenta mozioni ed interrogazioni da quando è stato eletto in Consiglio, un anno fa.

C’è tanta manutenzione da fare.

Ed è ora che l’assessore competente Fabrizio Debernardi inizi a farsi un giro da queste parti.

Nella giornata di venerdì intanto un giro se lo sono fatti i cantonieri del Comune. 

Hanno transennato con del nastro bianco e rosso le zone “a rischio”. 

Torneranno domani a metterle in sicurezza? Chissà!

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