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Omicidio di Chivasso

"A Giusy... un angelo caduto per mano dell'uomo"

Dedicata a Giuseppina Arena, a sei mesi dall'omicidio, una panchina nel quartiere Borgo Sud Est. Il suo assassino è ancora in libertà

Chivasso

La panchina rossa dedicata a Giuseppina Arena

Abbiamo ritinteggiato la panchina di via Togliatti, con un pensiero particolare alla vittima di un efferato omicidio, che proprio qui viveva, Giusy Arena, cui dedicheremo la panchina”. 

Giuseppina Arena è stata assassinata il 12 ottobre scorso

Con un post su facebook e un’immagine che lo ritrae intento a ritinteggiare di rosso una panchina del Borgo Sud Est, il consigliere comunale Bruno Prestìa annunciava qualche mese fa l’intenzione di voler simbolicamente dedicare la panchina a Giuseppina Arena, Giusy, vittima della violenza di un assassino ancora in libertà  che l’ha uccisa con tre colpi di pistola in volto il 12 ottobre scorso.

Così il 21 novembre 2022.

A distanza di quasi cinque mesi da quel giorno e da sei mesi dal delitto della cantastorie di via Togliatti, quel lavoro è finalmente stato finito. E la panchina per Giusy ora è realtà.

La panchina di via Togliatti dedicata a Giuseppina Arena (foto di Diego Andrà)

Ieri Geky Giordano, decoratore e pittore, e Bruno Prestìa hanno dedicato la panchina rossa a Giuseppina Arena. 

Come ho dichiarato in Consiglio, nell’attesa che il Comune ci fornisse il materiale per finire il lavoro, dopo diversi mesi che la panchina era stata tinteggiata, avevo già chiesto ad un amico di scrivere una frase dedicata alla povera Giusy, per lasciare un segno in suo ricordo qui nel nostro quartiere e per non lasciare l’opera incompiuta…”, spiega il consigliere comunale di “Per Chivasso”. 

Dopo il Consiglio scorso - continua Prestìa -, l’assessore mi ha poi comunicato di avere il materiale, quindi nei prossimi giorni andrò a ritirarlo per fare anche quanto loro avevano previsto...Ma nel mentre la nostra dedica è lì, su quella panchina rossa, in sua memoria, in attesa che venga fatta giustizia”.

Il pittore e decoratore Geky Giordano e il consigliere comunale Bruno Prestìa (foto di Diego Andrà)

Dopo sei mesi di indagini condotte dagli investigatori del reparto operativo dei carabinieri di Torino, l’assassino è ancora in libertà.

E tra una mole non indifferente di indizi, che portano in più direzioni, non c’è una prova che possa incastrare il killer o i carnefici della donna uccisa nel giorno del suo 52esimo compleanno, sotto il cavalcavia dell’alta velocità ferroviaria Torino-Milano, a Pratoregio.

Sono trascorsi 180 giorni e non solo è stata “cancellata”, praticamente rimossa, la scena del crimine, con tutti gli alberi del boschetto di Pratoregio abbattuti, ma anche la memoria di questa donna sta piano piano, settimana dopo settimana, mese dopo mese, svanendo. 

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