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Cronaca
25 Giugno 2023 - 17:59
Giuseppina Arena, conosciuta come Giusy
Un furgone chiaro con a bordo due persone. E’ la nuova pista inedita, rispetto a quelle seguite fin qui dagli investigatori, per dare un nome e un volto agli assassini di Giuseppina Arena, la cantastorie di via Togliatti.
Lunedì 12 giugno saranno sei mesi esatti dall’omicidio della donna, assassinata nel giorno del suo 52esimo compleanno, il 12 ottobre scorso, ancora non si sa chi abbia premuto tre volte il grilletto uccidendola.
Oggi, però, c’è una pista nuova su cui si sta lavorando. E’ quella del furgone, con a bordo due persone, che sarebbe stato visto procedere lungo la strada che da Chivasso conduce a Pratoregio.
All’interno ci sarebbe stata Giuseppina Arena con la sua bicicletta.
A riferirlo, un testimone oculare la cui identità viene tenuta segreta dagli investigatori che in quest’indagine hanno dovuto davvero faticare.
Il motivo principale è che non c’è una sola videocamera della città che quel giorno abbia inquadrato Giusy, nemmeno per un secondo.
Nemmeno quella alla rotonda per Pratoregio sulla strada per Montanaro, un passaggio obbligato per chi arriva da Chivasso e vuole raggiungere il “boschetto” (che non c’è più) dove la donna è stata uccisa.
Eppure Giusy avrebbe dovuto percorrere il tragitto che collega il Borgo Sud Est e la frazione Pratoregio, ad Ovest, dalla parte opposta di Chivasso. Giusy è uscita di casa ed è sparita nel nulla.
A qualcuno aveva detto che si sarebbe recata al centro comunale di distribuzione dei pasti, ma lì nessuno l’ha vista.
Se non si è recata lì e le telecamere non l’hanno ripresa (ce ne sono alcune decine, qualunque strada avesse percorso), allora è perché Giusy, poco dopo essere uscita di casa, sarebbe salita su quel furgone che sarebbe stato notato non lontano dal suo alloggio. Convinta a salire perché, evidentemente, conosceva una delle due persone che erano a bordo. Un furgone chiaro “tipo Fiat Ducato”, abbastanza datato come immatricolazione.
Le nuove indagini sarebbero partite da lì, dalla descrizione sommaria di un mezzo e da una targa non ben inquadrata dalle telecamere, ma che sarebbe stata decifrata. Per ora continua ad essere sconosciuto il movente, ma se i carabinieri fermeranno i presunti responsabili, allora il mistero sulla morte della dolce “cantastorie” di Chivasso, sarà finalmente svelato.
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