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Il caso Rostagno
18 Novembre 2022 - 20:10
Un flash mob silenzioso ma evocativo e potente. E' stata questa l'essenza della manifestazione che i sindaci canavesani, guidati dal primo cittadino di Strambino, nonché consigliere in Città Metropolitana, Sonia Cambursano, hanno organizzato per oggi pomeriggio di fronte al Municipio rivarolese. Hanno indossato la fascia e si sono riversati tutti assieme su via Ivrea.
Un modo, dicono loro, per esprimere ancora vicinanza e solidarietà alla famiglia di Guido Zabena, il 51enne che quel 2 luglio 2018 annegò nel sottopasso tra Rivarolo e Feletto, che un acquazzone aveva allagato completamente, mentre guidava la sua auto.
Per quei fatti, la scorsa settimana il sindaco di Rivarolo Alberto Rostagno, l'assessore ai lavori pubblici Lara Schialvino e il vicesindaco Francesco Diemoz sono stati condannati in primo grado dal tribunale di Ivrea a un anno di reclusione. Immediate erano state le reazioni della politica.
Che non si era limitata a rilasciare dichiarazioni ai giornali, ma aveva organizzato il flash mob che è andato in scena oggi pomeriggio.
"Mi sono incaricata di mettere assieme le varie voci per essere qua questa sera - ci dice Cambursano mentre indossa la fascia tricolore e si prepara a manifestare -. Vorremmo essere vicini alla famiglia della persona deceduta ma anche a chi si trova a dover rispondere di un atto omissivo che effettivamente è sporporzionato rispetto a quelle che sono le sue responsabilità di sindaco. Ci sarà tempo per riflettere e richiedere che venga modificata la legge, per ora ci limitiamo a esprimere sostegno ai sindaci".
Sonia Cambursano, sindaco di Strambino e consigliere in Città Metropolitana
In piazza, amministratori dai quattro angoli della Città Metropolitana. Ci sono le Valli di Lanzo, la Val Chiusella, l'Alto e il Basso Canavese. Tutti i primi cittadini indossano il tricolore, e attendono l'arrivo di Rostagno. Il borgomastro rivarolese, però, quando arriva, la fascia tricolore non ce l'ha.
Non si sa se il fatto che non la indossi sia o un segnale di protesta o no. Lui, ad ogni modo, preferisce non rilasciare dichiarazioni. Alla manifestazione c'era anche Diemoz, mentre non si è vista Schialvino.
Rostagno si avvicina ai colleghi, che intanto si sono raggruppati a cerchio attorno a lui occupando per largo via Ivrea. Il silenzio cala su di loro. Rostagno fa un giro a stringere la mano a tutti. La commozione è evidente.
Rostagno saluta i sindaci
Poi si avvicina a Cambursano, i due si scambiano un cenno rapidissimo. Intanto, un applauso li avvolge, e Rostagno torna nelle retrovie. A prendere la parola è proprio la Cambursano. Torna a ribadire quello che aveva detto poco prima ai nostri microfoni. E poi aggiunge: "Basta un bambino che cade e si rompe un braccio mentre gioca e il sindaco viene chiamato a essere reponsabile. Insomma, ci sono tante situazioni che quotidianamente incombono sui sindaci".
Poi qualche precisazione: "Non è vero che non vogliamo prenderci responsabilità, ma datecele in modo che siano commisurate". Infine, la rivendicazione dell'autonomia della manifestazione: "Non dobbiamo farla strumentalizzare, siamo solo noi sindaci qui a riunirci".
I sindaci che parlano ai nostri microfoni evidenziano tutti lo stesso problema: la normativa deve essere modificata per far sì che le responsabilità dei sindaci vengano ripensate e calibrate.
"Chiediamo un'attenzione maggiore sul tema della responsabilità dei sindaci - ci dice ad esempio Elena Piastra, sindaca di Settimo Torinese -. Qui facciamo riferimento nello specifico a quella per l'atto omissivo per omicidio colposo. Più in generale vorremmo una diversa attenzione al tema delle responsabilità degli amministratori pubblici".
A livello nazionale si è andato in questa direzione: "Nello scorso mandato - dice Piastra - si era fatta una valutazione legata al Tuel ma si era fermata con le elezioni. Ora bisogna capire se si riuscirà a riprendere il tema. Il Partito Democratico aveva cominciato un iter e una proposta di legge potrebbe essere depositata nei prossimi giorni. Me lo auguro".
Elena Piastra, sindaco di Settimo Torinese
"Il Testo Unico degli Enti Locali attuale che prevede tutte le responsabilità in carico ai primi cittadini deve e può essere rivisto - spiega invece il sindaco di Ivrea Stefano Sertoli -. Una situazione come questa può capitare a ognuno di noi, e non c'è al momento una legislazione che permette di intervenire in maniera più puntuale. Di fronte a negligenze o irresponsabilità non si discute, ma non è che per ogni cosa la responsabilità deve ricadere sui primi cittadini".
Stefano Sertoli, sindaco di Ivrea
Della Giunta rivarolese, in piazza, c'era l'assessore Helen Ghirmu. "La presenza è puramente di solidarietà - dice ai nostri microfoni - nel rispetto di quanto è accaduto e soprattutto nella presa di coscienza delle responsabilità dell'amministratore nella gestione della cosa pubblica".
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