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Settimo nella morsa dell'inquinamento atmosferico
23 Dicembre 2022 - 09:21
La neolaureata ha presentato i dati salienti della sua ricerca durante la conferenza organizzata da Torino Respira
L’inquinamento dell’aria è un tema che non passa mai di moda. Purtroppo. Negli anni Ottanta c’erano le benzine additivate con il piombo, la normale e la super, oltre al gasolio. L’introduzione delle marmitte catalitiche e della benzina verde, sebbene sembrasse una soluzione più ecologica, non ha migliorato le cose. Le caldaie erano alimentate con il BTZ, il combustibile a basso tenore di zolfo che, nonostante la definizione tecnicamente ingentilita, riempiva l’aria di molecole incognite e nocive derivate dalla combustione. Oggi, il teleriscaldamento e le normative più stringenti hanno migliorato qualcosa, ma l’aria continua ad essere “pesante”. E questo si traduce in malattie respiratorie, anche gravi come i tumori.
Ne ha parlato la settimese Federica Albo, 26 anni, laureata in sociologia con una tesi dal titolo “Città e rischio ambientale”, durante una conferenza organizzata da “Torino Respira” che si è tenuta martedì 20 dicembre a Torino, in via Baltea alle 18. E se il capoluogo piemontese non sta bene, anche Settimo non è da meno. Una condizione ambientale che poi si traduce in patologie. Non solo: i dati confermano che c’è un aumento di casi di bambini con ritardi cognitivi in presenza di aria inquinata.
Secondo la tesi presentata dalla settimese, nonostante gli sforzi delle istituzioni nel favorire il verde urbano e nel pedonalizzare sempre più vie del centro, la città di Settimo si trova stretta tra grossi assi stradali come la tangenziale per Torino, l’autostrada per Milano e Aosta e le superstrade. Questo unito al forte uso dell’automobile per gli spostamenti quotidiani genera, soprattutto in inverno un forte peggioramento della qualità dell’aria che viene definita scadente o altamente inquinata per la maggior parte della giornata, in particolare al mattino e alla sera.
A Torino, come anche a Settimo, il livello delle polveri sottili ha sforato il livello di soglia per 252 giorni in un anno.
“Gli effetti legati all’esposizione a breve termine - continua la dottoressa Albo - riguardano reazioni infiammatorie polmonari, sintomi respiratori, effetti avversi sul sistema cardiovascolare e aumento dei ricoveri. Quelli legati all’esposizione a lungo termine raccontano una riduzione della funzione polmonare, aumento dei tassi di bronchite cronica, aumento della mortalità per cancro al polmone, aumento della mortalità cardiopolmonare”.
Importante, quindi, pedonalizzare e rendere la città più verde, ma ancora più fondamentale aumentare comunicazione e sensibilizzazione sul tema, così come promuovere politiche efficienti di riduzione della circolazione con autoveicoli a motore per disincentivare la popolazione all’uso dell’auto. “Diventa utile il lavoro sulle infrastrutture - conclude Federica Albo - per la mobilità sostenibile e un coordinamento con la città di Torino per migliorare i trasporti pubblici, oltre a incentivare l’uso della bicicletta”. E infine rinforzare il senso di comunità con una forte campagna di comunicazione: rinunciare a qualche comodità per un bene più grande, come la salute di tutti. E’ un buon proposito per cominciare bene il 2023.
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