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Quel Nientologo di Volpatto

Bulli e Pupe

“Scherzavo…” è una delle giustificazioni più gettonate “Volevo mica far male…”

Bullismo

Bullismo (foto d'archivio)

A Settimo e nel resto del mondo si celebra la giornata contro bullismo e cyberbullismo, quest’ultimo praticato sul web e più pericoloso ancora di quello reale. Roba brutta insomma per i giovani tutti, settimesi compresi. Coi bulli, le pupe, le bulle dei bulli: prepotenza praticata da ragazze perlopiù su altre ragazze, quella che non ti aspetti da una donna e invece voilà, eccola lì, a volte più dura di quella tra maschi.

Il bullismo è prepotenza gratuita messa in atto per soggiogare, ingabbiare l’altro, rischiosa, mette in moto meccanismi di cui l’arrogante a volte non si rende nemmeno conto. “Scherzavo…” è una delle giustificazioni più gettonate “Volevo mica far male…”. Tu non volevi, imbecille. Ma l’altro, la vittima, l’ha presa diversamente e ci soffre, a volte tanto, troppo. È un cammino pericoloso, lo si incrocia davanti a scuola, alla stazione, nelle tante (troppe?) chat, e se si passa per deboli si viene trascinati all’angoscia.

Perché? Boh! Il bullo inizia con piccole cose, poi passa a gesti pesanti, obbliga, vincola, rubacchia, prevarica. E la vittima si isola come spesso accade quando c’è violenza, non dice niente a nessuno, tiene nascosta la faccenda ai genitori, al migliore amico, alla migliore amica: “Se mi  nascondo, si dimenticano di me.” Solo che un po’ si dimenticano tutti, la vittima resta sola e il bullo ha raggiunto il suo obiettivo. Punto critico, dicono i colleghi psicologi, da tenere alla larga.

Ai tempi nostri era nonnismo, quello da caserma, ma avevamo vent’anni, non dodici, e comunque qualcosa è andato storto anche lì. Ragazzine e ragazzini non hanno difese, per questo cadono nella rete: i giovanissimi sono inermi di fronte a provocazioni potenti, difficili da gestire, soprattutto se isolati. Coi bulli, dicevamo, vanno contate le pupe, dette bulle. Eravamo senza, ma ora finalmente ci sono, cretinette che, emuli dei deficienti di cui sopra agiscono con l’intento di estorcere, provocare, iniettare malessere. E anche loro riescono. Bulli e bulle sono più diffusi di ciò che si pensa, per questo è stata istituita la giornata contro. Per batterli, batterle e mandarli a casa. 

Comincia il Nientologo: bullo di sta minchia! Sei tu il debole, non fai paura a nessuno! Mezza sega, badola. Fatti furbo o fai altro, gioca, viaggia, tromba. Non sei capace? Ettecredo!

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