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Quel Nientologo di Volpatto
19 Gennaio 2023 - 16:41
Nel rispetto di tutti mordo il freno e mi attengo all’idioma del sommo poeta: alzi la mano chi non ha provato un brivido sentendo parlare di inflazione, il temuto aumento dei prezzi ormai non soltanto chimera o news da giornale ma, purtroppo, realtà percepita fortemente dalle nostre tasche. Dove vai vai, tutto costa di più, non eravamo abituati da almeno una decina d’anni a un’escalation del genere. E non si trova un responsabile neanche a cercarlo con il lanternino, tutti a dare la colpa agli altri. Ora, visto che i prezzi da soli non si aumentano, proviamo a cercarlo noi un reo.
Qualche volta perché obbligati, altre semplicemente per fare più soldi del dovuto o tenere in piedi baracche sfasciate, i produttori, ovvero quelli che sui prezzi possono decidere, hanno scaricato sul mercato l’aumento dei costi. Scaricare sul mercato, per rimanere al linguaggio aulico, significa fregare noi altri. E non c’era bisogno della guerra, stava già accadendo prima. L’inflazione, infatti, aveva rialzato la cresta dalla seconda parte del 2021 quando, complice un sacco di denaro in circolazione, qualcuno ha iniziato a tirar su i listini. Le banche non se lo sono fatto dire due volte e hanno subito accresciuto i tassi d’interese sui prestiti (leggi mutui), sempre a carico de noantri. A scalare, molti piccoli imprenditori e commercianti sono stati costretti ad aumentare il costo del loro prodotto e la spirale si è avvitata.
Non appena compaiono all’orizzonte quattro soldi i potenti di turno fanno in modo di mettersene in tasca un po’, un po’ tanti se possibile, e lo strumento più facile è aumentare il costo delle materie prime. Di lì, alè, alza tu che alzo anch’io, ci ritroviamo a pagare il doppio l’essenziale, a cominciare dal cibo, senza che contemporaneaemente siano aumentati i salari. Bella pensata, niente da dire. Sodomizzare la gente gratis pensando di farla franca e qualora girasse male ottenere dallo Stato – ancora noi – la copertura delle magagne. Oh caspita! Ha proferito ognuno di noi tastandosi. Qui andare in rosso è un attimo. E adesso? Ci si arrangia. Si aspettano i saldi, si fanno regali meno importanti, o non si fanno regali: forse si sta bene lo stesso.
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