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Coppetta mestruale o assorbente? "Il ciclo non è un lusso!"

A parlare di "period poverty" in consiglio comunale ci ha pensato il Pd con una mozione a sindaco e giunta

assorbenti, ciclo mestruale

Ciclo mestruale e parità di genere, coppette e assorbenti. 

E' stato il tema discusso nel corso dell'ultimo consiglio comunale a Brandizzo.

A portare dinnanzi al Parlamentino il tema della "period poverty"  è stato il gruppo del Pd guidato da Marco Volpatto con una mozione dal titolo: "Eliminiamo le differenze, il ciclo non è un lusso".

Quel che i Dem hanno chiesto al sindaco e medico Paolo Bodoni e alla sua giunta è di impegnarsi affinché venga dato un segnale forte e preciso sul tema. La proposta è quella di entrare nelle scuole medie, in accordo con il dirigente scolastico, portando nelle classi questo tema.

"Una modalità di approfondimento dedicato ai giovani e alle giovani della scuola secondaria di primo grado di Brandizzo sulla cultura della fisiologia riproduttiva" si legge nella mozione.

E poi ancora: "A ciò andrà aggiunto un percorso di informazione, col supporto di personale qualificato, sui prodotti ecosostenibili e le alternative disponibili".

E' un fatto che ancora oggi le alternative ai tradizionali assorbenti, interni o esterni che siano, sono ancora poco conosciute.

Coppette mestruali

Parliamo della coppetta mestruale,  piccoli contenitori in lattice o silicone da inserire all'interno della vagina durante la mestruazione, in modo da raccogliere il flusso mestruale.

Ma esistono anche gli assorbenti lavabili che hanno una elevata capacità di assorbenza ed esistono in diversi formati per essere usati sia come protezione per le secrezioni (i salvaslip), che per le mestruazioni e per l'incontinenza urinaria (lieve).

Slip mestruali

Un'altra alternativa sono gli slip mestruali o mutandine assorbenti. 

Sembrano e s'indossano come qualsiasi slip, ma gli slip mestruali sono costruiti con diversi strati di tessuti pregiati e tecnici per allontanare l'umidità dalla vulva e trattenere il flusso negli strati assorbenti.
Un tessuto speciale traspitante e antimacchie si trova all'interno per non permettere al sangue di macchiare i tuoi vestiti. Possono essere usati durante tutto il tuo ciclo mestruale.
Gli slip con assorbenza leggere per evitare di bagnarsi con secrezioni copiose o con il flusso leggero e quelle che tattengono un flusso regolare e molto abbondante.
Permettono di non macchiare più le lenzuola e non si rischiano macchie durante una giornata di flusso abbondante e una risata o starnuto. 

Un occhio al portafoglio e uno all'ambiente

Tutte queste alternative hanno la duplice valenza di essere più economiche rispetto agli assorbenti tradizionali e in più sono ecosostenibili, non trattandosi di soluzioni usa e getta.

Proprio per intraprendere questo percorso di consapevolezza il Pd ha proposto la possibilità di coinvolgimento delle farmacie del territorio al fine di rafforzare le informazioni sulla ecosostenibilità dei prodotti in commercio.

La mozione è stata approvata all'unanimità.

"E' una proposta cui teniamo particolarmente - spiega il capogruppo Pd Marco Volpatto - e devo dire che è stato trovato, grazie all'impegno di tutti, l'accordo su merito e metodo in modo che tutti votassero questa mozione". 

Il capogruppo Pd Marco Volpatto

QUALCHE DATO

  • Il 60% della popolazione ha un’età compresa tra i 15 e i 55 anni. La metà sono donne.
  • La donna ha una vita fertile media di circa 40 anni, e si contano in quasi 7 anni della vita di una donna i giorni di ciclo mestruale.

  • Gli assorbenti, nell’arco della vita di una donna si misurano in migliaia di unità a testa, con conseguenti elevati costi. Inoltre, non sono rifiuti comuni, e il loro smaltimento ha tempi lunghissimi. Un problema, dunque, anche dal punto di vista ambientale.

A tutto questo si aggiunge che...

  • I dati Istat indicano che 2 milioni e 200 mila donne italiane vivono in condizioni di indigenza.

"Non tutte le donne si possono pertanto permettere il costo degli assorbenti - ha incalzato il Pd in Consiglio - tale condizione, definita period poverty, colpisce le donne a ogni latitudine, quindi anche a Brandizzo. La period poverty è il riflesso di una società ancora accompagnata da disuguaglianze di genere, che compromettono l’accesso all’educazione, alle opportunità, alla salute riproduttiva, all’indipendenza e al mondo del lavoro".

  • Si stima che il 49% delle ragazze perda almeno un giorno di scuola al mese per via del ciclo.

LA PERIOD POVERTY

Il termine period poverty indica l’impossibilità economica di potersi garantire un’igiene adeguata durante tutto il periodo mestruale attraverso appositi dispositivi sanitari (assorbenti, tamponi o coppette) e in luoghi idonei (bagni puliti e attrezzati).

Questo problema, specialmente nelle più giovani, può comportare un serio ostacolo alla frequenza scolastica e quindi a una perdita in termini di accesso all’istruzione.

L'Unicef

Si potrebbe pensare che sia una situazione che riguarda Paesi a basso reddito, ma non è affatto così: secondo un’indagine Unicef si stima che in tutto il mondo una scuola su tre non abbia servizi igienici adeguati (il rapporto sale a una su due nei Paesi a basso reddito).

Questo significa che studentesse e insegnanti troppo spesso si trovano a non avere luoghi idonei dove poter gestire le mestruazioni in modo igienicamente sicuro. La situazione viene aggravata da due fattori: quello culturale e quello economico.

Il volto nascosto della povertà

"Povertà fa spesso rima stonata con scelta, parlando di quelle situazioni quotidiane in cui c'è da sempre da barcamenarsi tra il necessario e il rinviabile, tra il bene familiare e quello personale - scrive il Gruppo Abele sul suo sito internet -. Situazioni in cui diventano beni di lusso tutti quelli da cui non dipenda la stretta sopravvivenza quotidiana. Beni di lusso come gli assorbenti, tra i primi a cui le donne in condizioni di povertà assoluta scelgono di rinunciare, che non a caso in Italia finiscono derubricati alla voce "superflui".

Il costo dei dispositivi sanitari

La period poverty si compone anche di un aspetto economico che deve essere considerato: il costo dei dispositivi sanitari e la tassazione applicata, chiamata internazionalmente tampon tax.

Anche in Paesi considerati insospettabili come la Gran Bretagna, le fasce più povere della popolazione non hanno i soldi per acquistare gli assorbenti a causa dei prezzi elevati e ricorrono ad abiti vecchi, stracci o altro esponendosi così al rischio di contrarre infezioni. I dati emergono da una ricerca condotta da Plan international UK su un campione di mille ragazze di età compresa tra i 14 e i 21 anni: il 15% delle intervistate ha riferito di non riuscire ad acquistare assorbenti, mentre il 14% ha dichiarato di averli chiesti alle amiche perché troppo cari.

LA TAMPON TAX

La "tampon tax" è un termine che si riferisce all'applicazione di tasse sui prodotti per l'igiene mestruale, come i tamponi e le assorbenti igienici. Queste tasse sono spesso considerate ingiuste perché i prodotti per l'igiene mestruale sono considerati una necessità per molte donne e non un lusso.

La questione della tampon tax è stata sollevata in molte parti del mondo, con molte persone che chiedono che i prodotti per l'igiene mestruale vengano esentati dalle tasse perché sono una necessità per le donne, e non un lusso. A questo proposito, alcuni paesi, hanno deciso di abbassare o di eliminare la tassazione sui prodotti per l'igiene mestruale, considerandoli beni di prima necessità.

In Europa, l'UE ha stabilito una direttiva che permette agli Stati membri di applicare una tassazione ridotta o nulla sui prodotti per l'igiene mestruale, molti paesi hanno scelto di abbassare o eliminare la tassazione, ma non tutti.

In generale, la questione della tampon tax è un problema complesso legato alla tassazione, ma anche a questioni di genere e di accesso ai beni di prima necessità. è un tema ancora in discussione in molti paesi e la sua soluzione dipende da molteplici fattori che variano da paese a paese.

In Italia era stato il parlamentare ex Pd Pippo Civati a depositare una proposta di legge soprannominata "Tampon Tax" per ridurre al 4% le tasse su tamponi, coppe e spugne mestruali. 

Il parlamentare ex Pd Pippo Civati nel 2019 aveva proposto l'abbattimento dell'Iva sugli assorbenti, la cosiddettta "tampon tax"

Nella nelle di Bilancio 2023 il Governo Meloni, nelle misure contro l'inflazione, ha inserito un taglio dell'iva sui prodotti per l'igiene femminile (gli assorbenti, dunque) che è stata portata 5%. 

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