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Cronaca

Pronto soccorso sotto assedio: giovane arrestato dopo aggressione a Novara

Un giovane aggredisce una guardia giurata e molesta il personale sanitario: arrestato per resistenza e lesioni

Aggressione e caos

Pronto soccorso sotto assedio: giovane arrestato dopo aggressione a Novara

Una nuova pagina di violenza in corsia ha turbato la notte al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore, dove un giovane di 22 anni è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e lesioni personali, dopo aver aggredito una guardia giurata e molestato il personale sanitario. L’episodio è avvenuto ieri sera, poco prima della mezzanotte, e ha richiesto un intervento urgente da parte della Polizia di Stato.

Erano le 23:30 quando è scattata la chiamata al numero d’emergenza. Al pronto soccorso, la situazione era già fuori controllo: una guardia giurata stava lottando per contenere il giovane, in evidente stato di agitazione. Quando gli agenti sono arrivati sul posto, si sono trovati di fronte a un soggetto violento, difficile da contenere e che non collaborava in alcun modo con il personale presente.

Dopo una breve ma intensa colluttazione, i poliziotti sono riusciti a bloccarlo e a trasferirlo in questura, dove è stato formalizzato l’arresto. Durante le operazioni, la guardia giurata ha riportato lesioni, le cui condizioni non sono gravi ma hanno richiesto accertamenti medici. Anche alcuni membri dello staff ospedaliero hanno lamentato comportamenti minacciosi e aggressivi da parte del giovane, che avrebbe lanciato insulti e compiuto gesti intimidatori.

I successivi accertamenti hanno fatto emergere un profilo già noto alle forze dell’ordine. Il ventiduenne, infatti, aveva alle spalle precedenti per reati analoghi, tra cui episodi di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni e disturbo della quiete pubblica. Elementi che hanno portato gli investigatori a classificarlo come persona socialmente pericolosa, circostanza che ha favorito il provvedimento restrittivo immediato.

Quanto accaduto riaccende i riflettori sulla questione della sicurezza nei pronto soccorso italiani, spesso esposti a episodi di aggressione e tensioni incontrollabili. Il caso di Novara non è isolato. Secondo i dati forniti dall’Inail e dalle principali sigle sindacali del comparto sanitario, gli episodi di violenza contro il personale medico e infermieristico sono in costante aumento, soprattutto nei reparti di emergenza-urgenza, dove lo stress, le lunghe attese e i casi psichiatrici contribuiscono a creare un clima instabile.

Negli ultimi due anni, il Ministero della Salute ha promosso una serie di iniziative per rafforzare i presidi di sicurezza negli ospedali, ma i risultati sono ancora limitati. I dispositivi di videosorveglianza e le presenze delle forze dell’ordine sono spesso insufficienti, soprattutto nelle ore notturne, quando il personale è ridotto al minimo e i rischi aumentano. In molte strutture, tra cui quella di Novara, la sicurezza è affidata quasi esclusivamente ai vigilanti privati, che non hanno poteri d’intervento paragonabili a quelli delle forze dell’ordine.

Nel frattempo, il giovane arrestato si trova trattenuto presso le celle di sicurezza della questura, in attesa della convalida del fermo da parte dell’autorità giudiziaria. Potrebbe comparire davanti al giudice già nelle prossime ore. La procura di Novara sta valutando l’estensione dei capi d’imputazione anche alla violazione delle norme sulla sicurezza negli ambienti sanitari, vista la delicatezza del contesto in cui si sono verificati i fatti.

Intanto, al pronto soccorso dell’ospedale Maggiore si cerca di tornare alla normalità, ma l’eco dell’episodio resta forte. Tra i corridoi e le sale d’attesa, lo sconcerto ha lasciato spazio alla rabbia e alla paura, in attesa che le istituzioni diano risposte concrete a chi ogni giorno presta soccorso non solo contro la malattia, ma anche contro la violenza.

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