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Ivrea
13 Marzo 2023 - 18:00
A casa propria si sta bene! Un’affermazione che possiamo tranquillamente scrivere senza timore di essere smentiti. Purtroppo non sempre si è nelle condizioni di poter rimanere a casa: un invecchiamento che porta a perdere le autonomie, una disabilità che impedisce di svolgere i compiti basilari per la sopravvivenza, condizioni economiche che obbligano a doversi spostare verso luoghi dove c’è un lavoro o dove riuscire a socializzare e trovare solidarietà.
Partendo da questa constatazione, il Consorzio In.Re.Te promuove la costruzione di un sistema territoriale capace di rispondere alle nuove esigenze delle persone fragili e a rischio di perdere la propria autonomia.
Ormai da molti anni il Consorzio In.Re.Te garantisce il “Servizio di Assistenza Domiciliare”, che ha assicurato continuità ed efficacia del sostegno a domicilio a molte persone anziane fragili, economicamente deboli, escluse dall’accesso ai servizi offerti dal mercato privato e prevalentemente sole, confermando che il sostegno da parte di operatori professionali presso la propria casa garantisce una qualità di vita migliore, ritarda la perdita delle autonomie, riduce gli accessi impropri al pronto soccorso e diminuisce il rischio di malattie. “Negli ultimi anni - dicono a In.Re.Te - assistiamo all’aumento di richieste di assistenza ad anziani soli e a persone in condizione di fragilità, senza una rete relazionale di protezione, isolati nella propria abitazione, con relazioni familiari interrotte da tempo e condizioni di vita al limite, per cui l’intervento di sostegno domiciliare diventa fondamentale per garantire la tutela e la permanenza a casa della persona. Spesso, però, tali richieste di aiuto avvengono quando le autonomie personali sono ormai così compromesse da rendere difficile la permanenza presso il domicilio e insufficienti i sostegni domiciliari. Al contempo, assistiamo all’aumento della complessità dei bisogni: se nel passato era sufficiente incrementare l’aiuto per garantire la cura dell’igiene personale, della casa e il mantenimento di minime autonomie, in un contesto che garantiva comunque luoghi e possibilità di socializzazione, di reciprocità, di servizi prossimi alle abitazioni oggi si rende necessario sostenere anche la socializzazione, l’accesso ai servizi primari (alimentazione, sanità, …), le piccole manutenzioni nell’abitazione, ecc. Accanto al sostegno della persona fragile si rileva inoltre l’importanza di sostenere i familiari che si prendono cura, i cosiddetti “caregiver” che, grazie al loro impegno, rendono possibile la permanenza al domicilio di persone non autosufficienti...”.
Morale?
“Occorre affiancare le pratiche professionali di servizi ormai consolidati a nuove iniziative che prevedono anche attività a carattere volontaristico, capaci di rispondere efficacemente ai bisogni emergenti: un affiancamento precoce, utile a prevenire un’involuzione delle autonomie attraverso azioni sostenibili; uno stimolo ad incrementare i contatti sociali e il legame con il contesto di vita per la costruzione di una rete relazionale di sostegno; azioni capaci di garantire l’accesso ai servizi primari, ormai concentrati nelle zone cittadine; supporto mirato per affiancare le figure dei caregiver...”.
Al fine di “cucire” queste nuove pratiche adattandole al nostro territorio e alle persone che lo abitano, si è avviato nell’ottobre 2022 un percorso che ha visto come prima tappa una coprogrammazione con gli Enti del Terzo settore, e che oggi prosegue attraverso la proposta di una coprogettazione, che permette al Consorzio e ai soggetti territoriali di “unire le forze” per individuare risposte sostenibili e concrete capaci di garantire una migliore qualità di vita...”.
Per candidarsi e partecipare alla coprogettazione, gli Enti del terzo settore possono trovare l’avviso e le modalità di candidatura su www.inrete.to.it e partecipare all’incontro pubblico del 15 marzo alle 17 presso il Polo formativo Officine H.
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