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Bollengo
21 Gennaio 2023 - 18:38
Fa freddo in via Magenta 9 a Bollengo. Piergiorgio, 54 anni, non ha più un euro per pagare le bollette della corrente elettrica e gliel’hanno staccata, senza star tanto lì a discutere. Così! Di brutto! Dal mattino alla sera!
Presto (è questione di giorni) gli chiuderanno anche l’acqua potabile. Vive con il reddito di cittadinanza. Quattro spiccioli. Erano 700 euro fino al novembre scorso, adesso sono scesi a 280 e non gli bastano per sopravvivere. Storie di disagio, di situazioni al limite della sopravvivenza. Storie di un’Italia che guarda sempre di meno agli ultimi e che non s’accorge della povertà in aumento.
Piergiorgio vive insieme alla sorella Cristina, 50 anni, invalida all’85 percento e con un’indennità di circa 600 euro. Non cammina. Lui la accudisce. Lui la porta a fare le visite quando ce n’è bisogno a bordo di una vecchia cinquecento che ha finito di pagare pochi mesi fa. Si cura di lei in tutto e per tutto. Piergiorgio non è uno che urla. Non è uno che sbraita. Conserva ancora la dignità di uomo perchè la vita non è sempre stata così amara. C’è stato un tempo in cui qualche lavoretto (“in nero”) lo faceva. Poi è arrivato il Covid e con l’età anche una lunga serie di acciacchi. Problemi con il cuore. Problemi con lo stomaco, tre gastrite emorragiche. Insomma la “vecchiaia”.
L’altro giorno ci ha chiamati in redazione con il cuore in mano e le lacrime agli occhi. “Ho fame. Non ho più niente da mangiare… Aiutatemi!”.
Facile dirlo, molto più difficile metterlo in pratica.
“E come si fa?” ci chiediamo.
Una telefonata al sindaco Luigi Sergio Ricca?
“Già fatta! Mi ha detto rivolgermi al consorzio In.rete! E per il reddito di cittadinanza mi ha detto che funziona così per tutti, dipende dall’Inps”.
E In.rete che le ha risposto...?
“Che fino ai primi giorni del prossimo mese di buoni spesa non me ne possono dare. Mi han detto di rivolgermi alla Caritas. Poi han tirato su delle storie sull’Isee dicendomi che non era valido, ma in realtà è valido per tutto il mese di gennaio… Le bollette? Che cosa gliele porto a fare se intanto non me le pagano? Tutto questo è davvero scandaloso… E poi succedono le tragedie!”.
Stringi, stringi, nessuno lo ha voluto aiutare….
Morale?
“Lunedì non ho più nulla da mettere in tavola - si lascia andare Piergiorgio - Qualcuno mi ha dato una mano e mi sono anche indebitato con gli amici. Per il freddo poco importa. Ho un generatore. Ho pure tagliato la recinzione di casa per fare legna …”.
E dire che Piergiorgio, nonostante tutto, sarebbe anche disposto a lavorare.
“Con mia sorella in queste condizioni però, devono darmi un lavoro in paese. Come farei ad assisterla altrimenti? Sarei un bravo cantoniere ed ho pure la patente C”.
C’è dell’altro. Qualche tempo fa, infatti, i carabinieri hanno suonato alla sua porta chiedendo informazioni. Pare ci fosse (questo ce lo ha raccontato Piergiorgio, ndr) una denuncia per maltrattamenti alla sorella che poi sarebbe stata archiviata.
“Credo abbiano fatto tutte le indagini possibili ma non hanno trovato nulla - piange - Io a mia sorella voglio un bene dell’anima e non ho mai fatto mancare nulla. Ci sono i vicini testimoni. La verità è che volevano metterla in una residenza assistita. La casa è intestata a lei e secondo me volevano portarmi via anche quella. Gliel’ho anche chiesto? Volete portarmela via? Ma che ci fate con questa casa qui che è vecchia? State vessando due persone che non hanno mai fatto niente di male….”.
Si aggiunse qualche tempo fa quel pettegolezzo su di lui con il vizio di giocare al casinò di Saint Vincent…
“Io a Saint Vincent? Proprio io? E con che faccia starei chiedendo i buoni spesa - commenta amaro Piergiorgio - Io che ho sempre vissuto con poco e non mi sono mai neanche comprato un paio di scarpe… Glielo giurò, oltre alle mutande che indosso, non ho niente!”.
Qualcosa in più, a dire il vero, Piergiorgio ce l’ha. Sono i suoi tre cagnolini.
“I miei amici pelosi stanno vivendo questo disagio insieme a me…”.
IN.RETE CONSORZIO LINK
Il Consorzio Servizi Sociali IN.RE.TE. nasce il 1 aprile 2000, dopo 18 anni di gestione associata delle funzioni socio-assistenziali e socio-sanitarie delegate all'U.S.S.L. 40 dal 1982-1994 (L.R. 20/82) e all'A.S.L. 9 di Ivrea dal 1995 al 2000 (L.R. 62/95).
I Comuni hanno scelto di costituire il Consorzio per esercitare la loro funzione di indirizzo nella materia sociale, per svolgere il ruolo di rappresentanza degli interessi dei cittadini, per garantire la rappresentatività dei Comuni grandi e piccoli, per assicurare la loro partecipazione attiva ai momenti decisionali: nasce così il Consorzio partecipato.
La scelta di costituire il Consorzio è stata sostenuta dalla volontà politica di continuare a garantire in forma partecipata::
•la gestione solidaristica tra Comuni,
•la diffusione omogenea dei servizi su tutto il territorio,
•l'equità di trattamento dei cittadini a parità di bisogno,
•l'economicità e la qualità dei servizi erogati.
I comuni hanno così confermato e consolidato la scelta della gestione associata come la forma più idonea a realizzare l'efficacia e l'efficienza dei servizi sociali e socio-sanitari in un territorio molto esteso ed eterogeneo, caratterizzato dalla presenza di zone di pianura, di zone collinari e di tre comunità montane.
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