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Settimo Torinese

Davide, Simone e Andrea, tre ragazzi amanti del FLAIR

Un cocktail è come un quadro: deve essere assaporato con calma e divertimento.

Davide, Andrea e Simone, tre ragazzi amanti del FLAIR

Davide, Simone e Andrea

Un cocktail è come un quadro: deve essere assaporato con calma e divertimento.

É la filosofia di Davide, Andrea e Simone, tre ragazzi settimesi che lunedì 23 gennaio, presso la sala 200 di Eataly Lingotto a Torino, parteciperanno alla seconda edizione del “Jurassic Flair Competition”: una gara tra barman acrobatici che vedrà i migliori Bartender del mondo affrontarsi in una competizione senza esclusione di colpi tra “bottiglie e bicchieri”.

Davide Di Benedetto, Andrea Di Benedetto e Simone Rivera sono anni che si cimentano nel Flair Bartending. Il Flair, come si chiama semplicemente nell’ambiente dei locali alla moda, è una tecnica di miscelazione e di preparazione di cocktail veloce e basata sulla fantasia e creatività. Il barman, dietro al bancone, fa fluttuare con modalità artistiche bottiglie e bicchieri per la preparazione di una bevanda miscelata. Il tutto senza assolutamente perdere di vista il livello qualitativo dei drink proposti alla clientela.

“Io e mio fratello Andrea è da quando siamo piccoli che respiriamo l’aria dei bar - ha detto Davide, 44 anni, ex proprietario con la moglie Mara del bar Trilogy in via Leinì 23 a Settimo, barman acrobatico da più di 25 anni, e appassionato di biciclette cruiser, - Le prime esperienze le abbiamo fatte al Cocktail Bar dei nostri genitori, Grazia e Maurizio, in via Milano a Settimo. Successivamente abbiamo girato moltissimi locali in Italia e all’estero proprio per imparare e perfezionare il Flair, una miscellanea di arte, scenografia e un pizzico di fantasia. È una modalità di approcciarsi al cliente e al cocktail che diverte e che stupisce. Sembra facile, ma ci vogliono ore di allenamento e di preparazione per essere al top. Jurassic Flair Competition è una delle manifestazione che raccoglie i bartender tra più bravi del mondo”.

“Io ho appreso la passione per il Flair da mio fratello- ha specificato Andrea, 50 anni, - e poi l’ho messo in pratica nei locali in cui abbiamo lavorato negli anni. Uno tra tutti il Some-People di corso Casale a Torino, dove abbiamo praticato il Flair per molto tempo ed è divenuto un locale di riferimento per i torinesi. A Torino, io e mio fratello siamo stati tra i primi a lanciare la tecnica del Flair ed è stato subito un successo. Per questo lavoro serve un continuo aggiornamento, e difatti ho girato molto e gareggiato in diversi paesi del mondo. Nel 2006, per dirne una, andai a Orlando in Florida proprio per impratichirmi maggiormente nell’arte della miscelazione dei cocktail di nuova generazione”.

Eseguire il Flair è esprimere estrosità nel movimento del corpo associata ad un pizzico di ispirazione personale. È una performance in cui si costruiscono i drink utilizzando i versaggi multipli o contemporanei di liquori, stravolgendo prese e lanci delle bottiglie con movimenti a volte aggraziati e a volta bizzarri.

“Nel 2002, ho conosciuto Davide e Andrea al Some-People e sono rimasto affascinato dal Flair- ha aggiunto Simone, 35 anni, - ho fatto esperienza per molto tempo, dopo la scuola alberghiera, in locali in Italia e all’estero. Poi ho deciso di continuare la tradizione e ho scelto di lavorare nella macelleria di famiglia “da Renato” in via Asti 4, ma non ho mai abbandonato la passione per il bartending. E, infatti, eccoci qui alla seconda partecipazione di una delle più importanti manifestazioni internazionali di Flair”.

Davide, Andrea e Simone parteciperanno nella categoria over 35 con delle rivisitazioni di alcuni drink classici. Simone proporrà il cocktail New York Sour rivisitato accompagnato con una tartare di carne cruda, Andrea una versione del Martini Reverse, con gin, vodka e Martini dry, e Davide un Negroski con il vermut Carpano.

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