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Settimo Torinese

I suoi amici: “Ciao Gabriele, avevi mille sorrisi e mille idee”

Una folla commossa di fronte al feretro del ragazzo finito sotto un treno in corsa

Gabriele Acerra

Gabriele Acerra

Gabriele Acerra, 18 anni. Di fronte all’annuncio funebre, le persone si sono soffermate per tutta la settimana. Tutti hanno cercato negli occhi del suo volto, sorridente nella fotografia, una risposta senza mai trovarla. Gabriele è il ragazzo di cui hanno parlato tutti in città. E’ finito sotto un treno in corsa alla stazione di Settimo, nel pomeriggio di mercoledì 4 gennaio. Le indagini hanno escluso un incidente. 

I suoi familiari e tutti i suoi amici hanno cercato di trovare una spiegazione, un momento in cui il ragazzo avesse manifestato un’ombra nel suo sorriso. Niente. Così, tanti suoi amici dell’oratorio si sono radunati in coro, per cantare durante i funerali celebrati alla San Giuseppe Artigiano nel pomeriggio di venerdì 13 gennaio alle 15,45 e accompagnare la salma con la preghiera per il suo ultimo viaggio. La funzione religiosa è stata concelebrata dal parroco don Martino Botero Gomez insieme a don Teresio Scuccimarra, ex parroco della San Giuseppe Artigiano all’epoca in cui Gabriele frequentava i centri estivi e l’oratorio, da piccolo. 

Davanti alla chiesa di via Cuneo si è presentata una folla immensa, tanti giovani, suoi coetanei. Lo chiamavano “Ace”, il diminutivo del suo cognome, come spesso si fa tra ragazzi. Una moltitudine impossibile da consolare. 

“Non ci sono parole per descrivere - ha detto don Teresio Scuccimarra durante la sua omelia  - . Non c’è spiegazione e non ci sarà. Io faccio qualche considerazione generale, quello che ho pensato dopo aver saputo di questa tragedia. Dobbiamo fare i conti con le nostre fragilità. Perché siamo fragili. Le nostre fragilità a volte emergono e ci lasciano smarriti. Ci fanno sentire inadeguati persino di fronte alle attese verso noi stessi. Ma non è un elemento relativo a questo tempo: molte persone giovani e non giovani percepiscono il senso di solitudine. Ci sono momenti in cui ci sentiamo particolarmente soli e a volte queste situazioni possono travolgerci. Vigiliamo sempre su noi stessi e sulle persone che ci sono care. Nessuno è inutile e nessuno è superfluo, anche quando ci sentiamo inadeguati”. 

Al termine della celebrazione, prima della benedizione della salma, alcuni dei ragazzi oresenti in chiesa hanno preso la parola. I suoi cugini, commossi e uniti dietro al microfono, hanno raccontato le sue manifestazioni d’affetto. “Settimo ha parlato di te perché in tante persone hai lasciato qualcosa”. 

E poi ancora:  “un ragazzo buono e onesto, con una risata contagiosa da essere una medicina contro la tristezza, pronto a rivolgerti una parola gentile e di conforto”. Infine: “Piccolo angelo dai boccoli biondi: ti affidiamo troppo presto ai tuoi amati nonni, ti faranno sentire al sicuro, ovunque tu sia”.

In chiesa, anche tantissimi suoi compagni della scuola 8 Marzo. Per leggere il testo a lui dedicato, si è presentata una sua coetanea: “Avevi mille sorrisi e mille idee. Per chi l’ha conosciuto davvero, era un grande amico, una persona di carattere, comprensiva e altruista. Molti ricorderanno la sua energia, i suoi capelli ricci, i suoi discorsi in corridoio. Il tuo ricordo vivrà nel nostro cuore. Ciao Ace, un abbraccio forte da tutti noi”. 

Gabriele lascia la mamma Stella, il papà Giovanni, il fratello Gianluca e la nonna Concetta. 

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