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Il caso

Lo Russo porta a spasso i Sindaci e li lascia a piedi: niente Metropolitana

Il Pescarito continua a non essere presente nelle mappe

Lo Russo porta a spasso i Sindaci e li lascia a piedi: niente Metropolitana

L'incontro qualche giorno fa per parlare di Metro 2

Sul tavolo del Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, è arrivata la richiesta da parte del Comune di Torino e di Regione Piemonte di prevedere per la realizzazione della Metro 2 una figura commissariale con poteri straordinari, in maniera analoga a quanto già autorizzato dal Governo per il Parco della Salute. “Questo ci permetterebbe di avere garanzie su procedure e tempi della gara e del cantiere per un’altra delle opere strategiche e urgenti che il nostro territorio aspetta da anni – spiegano il presidente Alberto Cirio e il sindaco Stefano Lo Russo -. Il ministro Salvini si è mostrato disponibile a farsi portavoce della nostra richiesta”.

Lo Russo qualche mese fa al Pescarito 

Dunque la metro è in arrivo a San Mauro? Arriverà a San Mauro nei prossimi 10 anni? Probabilmente no. 

Nelle mappe pubblicate da Infrato (la partecipata del Comune di Torino che si sta occupando della progettazione) il deposito al Pescarito non è più presente.

Anche per questo, qualche giorno fa, i Sindaci di San Mauro, Settimo, Volpiano, Leinì e della collina, hanno incontrato l’assessore all’urbanistica del Comune di Torino, Paolo Mazzoleni.

È stato un incontro - precisa la Sindaca di San Mauro, Giulia Guazzora - in cui abbiamo ribadito 4 cose: l’importanza dell’opera per il territorio, per il rilancio del Pescarito. La zona di Torino Nord, Barca e Bertolla sono state ignorate per tanti anni. Per molto tempo si è detto di indennizzare questa zona ma non ci sono stati passi in questa direzione. Per questo abbiamo fatto un punto della situazione, ci sono stati i rincari e quindi qualcosa è cambiato del progetto di Metro 2, è ovvio”.

Cosa hanno chiesto i Comuni? 

L’inserimento - prosegue Guazzora - della progettazione definitiva dello snodo del Pescarito, questa deve essere la prima cosa da inserire, la Città di Torino deve impegnarsi in un documento ad inserire la progettazione definitiva di questa tratta. Ci sono stati vari incontri con Mazzoleni proprio su questo punto.Abbiamo anche chiesto un incontro sul territorio per confermare l’importanza dell’opera. Abbiamo fatto presente la mancanza di Pescarito dalle ultime mappe, Mazzoleni ci ha ribadito che la volontà da parte dell’amministrazione di Torino c’è, c’è la volontà di andare verso la zona nord. Noi non arretriamo rispetto a questa cosa e andremo avanti in una certa direzione. Per noi è stato un incontro importante, continueremo a fare le richieste, sono più che dovute”.

Una delle ultime mappe sul progetto della Metro 2, il Pescarito non c'è

All’incontro c’era anche la Sindaca di Settimo, Elena Piastra.

Rispetto al tema del commissario - interviene - la scelta del Sindaco e del Presidente Regionale vada nella direzione di velocizzare l’opera. Dal punto di vista della mappa escludo che il Sindaco Lo Russo si occupi delle mappe, evidentemente è errata. Abbiamo incontrato l’assessore Mazzoleni, gli abbiamo chiesto interventi rispetto alla questione dirimente che è quella relativa al tema del progetto definitivo. L’inserimento del progetto definitivo fino a San Mauro nella gara in corso. La Metro è un po’ un simbolo, una scelta di investimento in area nord dopo decenni e decenni di assenza. Abbiamo ricevuto rassicurazioni su questo. E se nel progetto definitivo non dovesse comparire la progettazione dello snodo fino a San Mauro abbiamo chiesto che questo sia a carico del Comune di Torino”.

"Abbiamo appreso - spiega il Sindaco di Castiglione, Loris Lovera - che l’incontro a Roma del Sindaco Lo Russo e del governatore Cirio con il ministro alle infrastrutture sembra aver registrato la decisione di una gestione commissariale straordinaria, al fine di ridurre i tempi di gara e di realizzazione dell’opera. L’auspicio è che il sindaco mantenga le promesse fatte a Palazzo Civico e durante l’incontro di Pescarito, ovvero di ritenere strategica e prioritaria la progettazione dell’opera con le economie che si verranno a creare con i ribassi di gara. Il nostro territorio da troppi anni non vede investimenti infrastrutturali e li chiede a gran voce per poter sostenere le imprese locali e rilanciare il territorio dal punto di vista sociale, produttivo ed ambientale".

Eppure, un po’ di scetticismo resta.

Si sapeva - commenta Marco Bongiovanni, Movimento 5 Stelle, ex Sindaco di San Mauro oggi consigliere di minoranza - che il primo lotto sarebbe stato Torino ma battaglie per il secondo lotto al Pescarito non ne sono state fatte. Io ero andato a manifestare sotto il Comune a Torino qualche anno. Eravamo anche della stessa bandiera con Torino ma io mi ero esposto per questo tema. Obiettivamente Torino come mezzi pubblici è servita, il sud di Torino è servito, la nostra zona è un disastro. Se il secondo lotto sarà Anselmetti, Pescarito sarà l’ultimo lotto, vedremo qualcosa qui a San Mauro tra 15 o 20 anni. Invece doveva essere tra 5 -10 anni”.

Il progetto

InfraTo, società in house del Comune di Torino, dovrà realizzare la progettazione definitiva della linea da San Mauro a Orbassano, compresi i depositi e i parcheggi di interscambio. Al momento ci sono i soldi solo per il tratto torinese: il finanziamento ad oggi certo pari a 1,828 miliardi, non è sufficiente per la realizzazione dell’intera opera, si è individuata quale tratta prioritaria il tracciato Rebaudengo – Politecnico (per ora il Pescarito non c’è). A Rebaudengo sarà realizzato un deposito provvisorio per i treni. La progettazione procederà per lotti successivi a partire proprio dalla linea individuata come prioritaria perché dotata di accorgimenti tecnici che la renderanno esercibile.  

 Il tracciato ha uno sviluppo di circa 28 chilometri lungo il quale saranno realizzate 32 stazioni.   

Progettata per essere compatibile con le diverse tipologie di treni in commercio, sia su gomma che su ferro, la nuova linea avrà caratteristiche simili alla 1 (sarà di tipo ‘automatico leggero’ senza conducente), ma se ne differenzierà necessariamente (in termini di ‘sistema ferroviario’ e dimensioni dei rotabili) anche per tener conto dello sviluppo tecnologico intervenuto in questi anni.

Tre le tratte lungo le quali è stato suddiviso il percorso che dal tracciato originariamente previsto nel bando per la progettazione preliminare si è poi allungato a sud-ovest e a nord-est: a quella centrale, tra le stazioni Anselmetti e Rebaudengo (circa 15700 metri e 23 stazioni) si sono aggiunte le estensioni verso Orbassano (circa 5700 metri e 5 stazioni) e San Mauro (circa 6500 metri e 4 stazioni). Fin dalla fase di analisi della domanda di mobilità è infatti emersa chiara la necessità, per la sostenibilità finanziaria dell’infrastruttura, di massimizzarne la capacità trasportistica, creando altresì un vero e proprio sistema di connessioni intermodali col trasporto pubblico e privato. Obiettivi che la progettazione ha perseguito individuando le fermate in modo che le loro aree di influenza fossero in grado di servire nel modo migliore possibile i principali poli di attrazione dell’utenza, realizzando una corrispondenza adeguata con le stazioni del sistema ferroviario metropolitano (Porta Nuova, Rebaudengo e Zappata) e assicurando un alto livello funzionale per garantire un ottimo livello del servizio. La linea 2 della metro di Torino si incrocerà con la 1 in corrispondenza di Porta Nuova, in via Nizza.   

Proseguendo verso sud toccherà il Politecnico e arriverà allo stabilimento FCA di Mirafiori.  

Dopo la stazione Anselmetti (ora all’interno dello svincolo della tangenziale sud), raggiungerà Orbassano Centro passando attraverso Beinasco Fornaci, Beinasco Centro, Orbassano Centro Ricerche (dove è ipotizzato il nodo di scambio con mezzi pubblici e privati) e Pasta di Rivalta.  La fermata del centro storico di Torino sarà realizzata sotto piazza Carlo Alberto.   

Si raggiungeranno quindi i Giardini Reali, per toccare poi la frequentatissima zona del Campus Einaudi.   

Nella zona nord, i treni attraverseranno via Bologna e l’ex trincerone, arrivando nei pressi dell’ospedale San Giovanni Bosco e, quindi, giungere alla stazione ferroviaria Rebaudengo.   

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